[Juu-yon] Tenera è la notte

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TENERA È LA NOTTE

Dealer by Lana Del Rey

Mi piacerebbe nascondere i miei segreti nelle tasche della tua giacca verde.

Palazzi astratti, nuvole che diventano filamenti, dopo aver bevuto qualche bicchierino di troppo, tutto intorno sembra somigliare a quei dipinti paesaggistici nella quale non riesci a intravedere nemmeno una casa: solo luci e colori, vortici di sensazioni che si armano di forbici e ti lacerano il petto. Realtà capovolta, palpebre semiaperte, puzza di liquore e il respiro caldo e affannato di Yoongi sulla spalla. In quel momento sentiva la passione gridare e graffiargli la pelle spessa, come un animale feroce intrappolato in una gabbia, Nam era sempre stato così: era il cuore che lo comandava, il cervello gli serviva solo per memorizzare poesie perché quando si trattava di infatuazioni poteva ancora definirsi "uomo primitivo": amore, pelle, profumo, calore, mani, labbra contro labbra, il resto non contava più. «Non ti lascerò mai più da solo con quel barista» Il profumo dolciastro dei vestiti dell'amico si faceva, a ogni passo, sempre più forte, così pungente e violento che Namjoon si sentì sul punto di vomitare.

«Che fai?» biascicò Nam «Mi tieni in braccio come una damigella in pericolo?» adesso, lì, attaccato a lui, il cuore pompava così veloce che temette di sentire, da un momento all'altro, un boato per l'esplosione.

«Mi sembra di tornare al liceo» sbuffò Yoongi «solo che adesso sei più alto e più grasso, aspetta– devo prendere fiato, fermiamoci qui» Sarà stata l'atmosfera cupa, o saranno stati i troppi bicchieri di rum, ma adesso di sentiva  un Notturno di Chopin provenire dal secondo piano del palazzo dove si erano fermati.

«Lo senti?» guardava in alto con gli occhi chiusi e il dito puntato sull'unica finestra illuminata di arancio «Pliiink, Plink, Plink, Pliiink» cercava di ricreare quella melodia che, ovviamente, fuoriusciva dalla sua gola come qualcosa di orribilmente stonato «Balla con me! Dai, dai, dai»

«Dio! ma perché ti sei ridotto in questo stato pietoso?!» gli tappò leggermente le labbra, per non farlo più cantare, «Nemmeno avessi divorziato con la moglie»

«Col marito, per chiarirci, per essere precisi, per essere giusti e socialmente corretti » mentre Namjoon blaterava velocemente, Yoongi si era fermato a guardarlo: era vestito bene, le sue gambe erano strette in un pantalone tartan, sul maglione a collo alto nero aveva indossato una catenina d'oro con un piccolo medaglione «Mi stai fissando?»

«No, non ti sto fissando!» un po' imbarazzato, volse prontamente lo sguardo sulla strada «Sei un narcisista Namjoon, dovresti farti controllare da qualcuno»

«Bugiardo» mentre gli parlava si mise a giocare con la sua catenina, Namjoon aveva questo strano tic, quando si innervosiva portava spesso le mani sul collo e sulle clavicole, iniziando ad accarezzarsi ogni centimetro delle ossa in una maniera quasi ossessiva «Me ne accorgo anche a distanza chilometrica quando qualcuno inizia ad osservarmi, sento la loro presenza pesante e ogni volta i loro occhi scivolare sul mio corpo come cera bollente» le mani si erano improvvisamente bloccate sul petto «Ma hyung, ormai dovresti saperlo: quel tuo sguardo apatico, sulla mia pelle, brucia più di tutti gli altri»

Qualcosa dentro lo stomaco di Yoongi si era mosso fino a fargli salire la bile «No, no, non dire nuovamente queste cos-» la sua frase fu interrotta bruscamente dallo squillo di un cellulare, «È il mio» disse Namjoon «penso sia Taehyung, mi avrà cercato ovunque»

«Non rispondergli» Era sobrio e si stava lo stesso approfittando di lui «Non devi rispondere per forza, non adesso, più tardi...» e se vi state chiedendo il perché della sua azione, la risposta è che il cuore gli stava battendo forte dentro il petto e questo lo faceva diventare automaticamente cattivo.

L'essere umano è nato egoista e la gentilezza non esiste. Ci può capitare, nella vita, di trovare qualcuno dal cuore tenero ma quando si innamorerà diventerà uno stronzo. Perché siamo fatti così, c'è poco da fare, diventiamo egoisti quando c'è di mezzo l'amore, e ognuno lo fa a suo modo. Gli scrittori, i musicisti, i pittori, loro erano tutti degli stronzi. Non è vero che l'animo romantico è quello più puro, è un'idiozia, le persone romantiche diventano prepotenti e feroci quando arriva il momento di saziare il loro Eros. Non lasciarti abbindolare dallo sguardo malinconico e dalle parole profonde, la verità è che ti risucchiano nella loro oscurità e poi ti sputano come si fa con il chewing-gum quando perde l'aroma dolciastro. I romantici hanno questo bisogno malsano di soffrire e di far soffrire. Loro preferiscono il dolore delle spine alla bellezza della rosa, appartengono alla solitudine e quando amano rilasciano veleno.

«Non farlo, Min Yoongi» Nam lo guardava negli occhi, come incantato da un fulmine a cielo aperto, mentre la strada davanti a loro diventava sempre più grigia e stretta «Non farmi quella faccia, non provocarmi con le tue parole sottili, non giocare con il mio cuore» Non so se vi è mai capitato di sentirvi come gli ultimi superstiti di un apocalisse, ebbene, la sensazione era simile.

«Tenermi stretti i polsi per non farmi rispondere a quella chiamata non cambierà la situazione» Gli aveva risposto senza batter ciglio e ignorando il fastidio dei bracciali che premevano contro la pelle.

«Di che situazione stai parlando?» lo sguardo di Yoongi si era fatto vittima e al contempo ladro, a Namjoon ricordava un bambino appena scoperto a rubare delle caramelle «E parla piano, non so se ti sei accorto che è notte fonda e alla gente non interessa sapere delle tue stronzate da ubriaco» anche il suo tono da rimprovero aveva perso di credibilità.

«Lo stai facendo apposta, non è vero?»
«Stai facendo tutto da solo Namjoon»
«Va bene, lo chiamo, non ci sto qui con te che mi prendi per il culo» Nemmeno a concludere la mossa, ed era come immaginava Namjoon: l'amico non gli permise di afferrare il cellulare e cercò subito di fermarlo bloccandogli una mano «Sei sempre stato geloso, anche da bambini con volevi condividermi con nessuno dei nostri compagni di classe» il più piccolo pronunciò le parole con un sorrisetto compiaciuto.

«Adesso dammi un bacio» era stato facile togliersi dalla sua stretta, Nam era molto più alto e forte di lui, in un secondo era riuscito a bloccare l'amico e ad avere la sua faccia a un centimetro dalla sua «Sulla bocca»

«Di che parli?!» Yoongi gli aveva poggiato entrambe le mani sul petto «Perché dovrei baciarti?»

«Perché mi piace essere baciato mentre fotto, voglio sentire che sapore ha la tua lingua»

«Tu sei pazzo Namjoon, sei fuori di testa, non puoi dirlo davvero, non puoi essere serio mentre ti escono dalla bocca certe frasi» Yoongi era un misto di incredulità e adrenalina e si poteva vedere dalle sue mani che non erano rimaste incollate al petto di Namjoon ma che comunque tremavano «Non con me, almeno»

«Dammi un bacio, hyung, dammi un bacio o mandami a fanculo una volta per tutte» Nam si era poggiato con la fronte contro quella di Yoongi, la punta fredda dei loro nasi si sfiorava «Accetterò qualsiasi tua scelta, basta che metti fine a questo mio martirio, a questo limbo»

«Stars, hide your fires, let not light see my black and deep desires» aveva risposto citando Macbeth e baciando con violenza l'amico.

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Non sapete quanto sia stato difficile per me trovare le parole che erano dentro di me ma che non uscivano in alcun modo. La musica mi ha aiutato e anche alcuni messaggi che mi arrivano nei DM su Instagram da parte vostra. Mi dispiace essere una di quelle scrittrici fuori di testa che scrive solo quando è in preda a un attacco di panico mistico. Fatemi ritrovare la voglia di venire qui e sperare di essere voluta bene da qualcuno.

- Martina

ANEDDOTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora