[go] la morte a venezia

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ヴェネツィアに死します
LA MORTE A VENEZIA
ᴛʜᴏᴍᴀs ᴍᴀɴɴ

sᴏɴɢ : ʜᴜɢ ᴍᴇ - ɴᴀᴍ ᴛᴀᴇʜʏᴜɴ/sᴏᴜᴛʜ ᴄʟᴜʙ

Min Yoongi scriveva testi di canzoni tristi senza seguire nessuna metrica. Min Yoongi le scriveva per poi lanciarle dalla finestra. Fumava venti sigarette e sporcava di cenere tutti i fogli, con la delicatezza di un cigno, Min Yoongi si sdraiava sul divano di suo padre e piangeva centinaia di lacrime di cristallo. Durante quelle ore infinite pensava a quanto fosse insignificante la sua vita, alle sue uniche e vecchie paia di Nike, a quanto fossero sporche e rovinate. Al suo diploma preso per un pelo e a tutte le torte di compleanno che non aveva mai ricevuto, Yoongi quando era triste,pensava spesso alla morte crudele delle effimere. Larve acquatiche che durante la metamorfosi si trasformano in alati ma che, dopo aver concluso la loro trasformazione, hanno il tempo soltanto per riprodursi e subito dopo morire.

Vi sfido a immaginare uno stormo di effimere, pensate al loro leggero sfarfallamento alla luce bianca del sole e quando lentamente cala la stellata sera provate a immaginarle morire tutte nello stesso istante. Armoniosamente si adagiano sulla superficie di un fiume. Immaginate una coperta d'acqua piena dei loro cadaveri, all'ultimo sonno di minuscoli e teneri insetti simili a delle libellule,pensate alla fine della loro vita durata solamente ventiquattro ore. 


E adesso? Vi sentite abbastanza tristi?

Yoongi mangiava biscotti allo zenzero e versava le sue lacrime sulla superficie di un bicchiere di latte freddo

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Yoongi mangiava biscotti allo zenzero e versava le sue lacrime sulla superficie di un bicchiere di latte freddo. Mentre la sua sigaretta alla menta si fumava da sola adagiata su un posacenere di cristallo, lui pensava alle anime delle effimere e alla sua vita che pareva essersi fermata. Osservava la sua vecchia e amata chitarra acustica e aveva voglia di suonarla, così si sedeva sul pavimento e accarezzava di lei ogni singola corda. Proprio come desiderava fare con la sua storia d'amore immaginaria. Distendersi sulla moquette della sua stanza e accarezzare i capelli della sua amata, suonare deliziosamente le note del suo cuore e creare insieme a lei della musica mai sentita al mondo. Ma l'amore che desiderava Min Yoongi esisteva nella sua vita solo in veste platonica, la sua era una sete d'amore irrealizzabile, la tipica storia patetica che leggi sulle righe di un romanzo ma che non troverai mai sul ciglio della strada.


Yoongi tornava a casa contando le mattonelle sotto i suoi piedi, fingeva di aver dimenticato l'ombrello a casa solo per il piacere di sentire la pioggia sbattere sulla guancia e restava sveglio tutta la notte soltanto per osservare il cielo schiarirsi fuori la finestra della sua cucina. Amava tutto ciò che era apparentemente banale, quello che poteva toccare con i polpastrelli delle dita e sentire sulla curva del collo. Sentimenti e sensazioni, niente parole, bastava soltanto quello a renderlo felice.

Andava a tutte le feste, baciava le ragazze, ci andava a letto e sperava che la mattina seguente potesse risvegliarsi con addosso un senso di sazietà.Che illuso. Le mattine seguenti erano tutte uguali, lui completamente nudo, disteso in un qualsiasi letto matrimoniale con accanto le curve perfette di una bella donna che non era riuscito a soddisfare le sue smanie.

Di cosa si nutriva realmente il corpo di Yoongi?

Di sigarette fumate dopo un orgasmo? Del profumo dolce che gli restava impregnato sui vestiti sporchi di sabato sera? No, il suo restava un mistero. Min Yoongi era solito accarezzare ogni curva del corpo delle sue povere vittime, le osservava mentre si dimenavano e inacarvano la schiena al contatto diretto con la sua lingua morbida e calda. Yoongi le osservava senza mai sentirsi realmente soddisfatto poiché continuava a portarsi dietro un pesante fardello.

Reprimeva ogni pensiero.
Cercava di far finta di nulla.
Ma non ci riusciva.

Era il suo ultimo anno da liceale, aveva festeggiato la fine della scuola scolandosi shots di liquori costosi rubati dalla credenza del padre di un suo compagno di scuola. Si era fatto tardi,la musica era finita, la sua ragazza era andata a casa dopo uno dei loro soliti litigi e Yoongi si sentiva ubriaco marcio e irrequieto.

«amico, va tutto bene?» Yoongi non fu capace di riconoscere il volto di colui che si stava rivolgendo a lui in modo del tutto innocuo e amichevole «se ti viene da sboccare lì c'è il bagno»

Aveva davanti a se un ragazzo a petto nudo, con addosso un costume a fiori e con i capelli ancora bagnati di cloro.

«non voglio tornare a casa» Yoongi riuscii a pronunciare quelle parole prive di significato senza vomitare sul tappeto persiano che aveva sotto i piedi e riuscendo a stento a reggersi in piedi «voglio ancora divertirmi»

«non c'è più nessuno qui»

«ma ci sei tu,no?» Yoongi sorrise e posò il bicchiere di vetro che teneva in mano su un comodino«ci sei tu e ci sono anch'io»

«vuoi divertiti?» Yoongi accennò un sì con gli occhi «inginocchiati» gli disse il ragazzo. E Yoongi,come una cagnolino ubbidiente, ascoltò il suo comando.

Non si ricordò più nulla di quella sera, soltanto che riuscì a tornare a casa di Namjoon barcollando per la strada. Mantenendo uno sguardo vuoto e con delle ferite su tutta la lunghezza della schiena «hai fatto a botte?» gli chiese il suo amico «no» gli rispose lui «e allora cosa hai combinato?» «non lo so»

Namjoon lo aiutò a lavarsi mentre lui restava seduto sulla porcellana della vasca da bagno e si dimenava dalla paura.

«qualsiasi cosa ti sia successa, andrà tutto bene» gli disse il suo migliore amico «te lo prometto»

«qualsiasi cosa ti sia successa, andrà tutto bene» gli disse il suo migliore amico «te lo prometto»

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a/n

non ho ricontrollato tante volte, avevo solo voglia di scrivere e aggiornare aneddoti. Sono una ragazza abbastanza impulsiva.

ANEDDOTIWhere stories live. Discover now