Capitolo 2

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GRACE'S POV.

"Forza Grace, muoviti"
Trevor è venuto qualche minuto fa, ha visto tutta la colazione sul tavolo e così pur di farmi finire tutto, si è messo accanto a me.

Ora vuole ricambiare il favore fatto a Milano, di fargli vedere tutto quello che potevamo.

In questo momento sono in super ritardo, perché ho una crisi.

Avete presente quando avete un armadio grande quanto la parete, ma continuate ad urlare 'non ho niente da mettermi!' ecco, ora quella a sclerare sono io.

Prendo le scarpe che ho comprato tempo fa con Luca, prendo dei jeans bianchi strappati alle ginocchia, nulla di esagerato ed una felpa rosa.
Corro in bagno, lavando con modo sbrigativo i denti e sistemando i capelli con la schiuma.

"Arrivo!"
Urlo, con la mia delicatezza nel concorrere faccio un fracasso incredibile.

"Alla buon ora"
Dice ironico.

Non posso far altro che ridere anche io.
Usciamo di casa, io sembro bigfoot, il mio parka riesce a darmi quattro kili in più, lui è con un semplice giubbotto.

"Pensi di essere pronta per un nuovo e spaventoso anno scolastico?"
Ridacchia muovendo le dita, con fare pauroso.

Già ho proprio paura.
Però se penso che dovrei iniziare tutto, i primi imbarazzi, l'emarginazione.

Ma ce la posso fare.

"Credo di si, tu però non lasciarmi"
Indico il dito contro di lui, con tono minaccioso.

"Ok, promesso"
Regge il mio gioco ed alza le mani.

Scoppiamo a ridere, sembriamo due bambini.

Camminiamo a lungo, passiamo al cinema, ma nulla ci alletta e poi  secondo me, se si va al cinema dopo per forza dev'esserci una pizza o un panino, perché nella sala non si parla.
Vedi il film e basta, una noia a mio parere se esci con qualcuno.

Decidiamo di fare un giro fra vari negozi.

"Jace ti manca?"
Come ha fatto a passare a lui?!
Stavamo parlando delle nostre figuracce nella vita, e magicamente sbuca fuori il mio ragazzo.

Wow.
Finisco di bere il sorso del mio milkshake, ad un tratto avevamo un certo languorino, un bar era accanto a noi.

Se non è il karma questo.

Io ho preso un milkshake all'oreo!
È qualcosa di spettacolare.

Trevor ha preso il mio stesso ordine, anche lui ama gli oreo

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Trevor ha preso il mio stesso ordine, anche lui ama gli oreo.
Abbiamo scoperto di avere molte cose in comune.

"Si, ma ci siamo promessi di fare il possibile per non rovinare la nostra relazione"
Bofonchio a causa del liquido che impasta la mia bocca.

"Fate bene"
Commenta prima di bere metà del milkshake in un solo sorso.

Lo guardo come se fosse un alieno, quel coso è quanto il mio braccio!
O sono troppo lenta io, o è lui troppo veloce, le cose sono due.

Divento triste a pensare ad una nostra rottura, per colpa della distanza, per colpa mia.

"Grace non essere triste"
Trevor se n'è accorto.
Fingo.

"Non sono triste"
Evito il suo sguardo, troppo attento per capire la mia bugia.

"Sei triste per lui, ma non devi.
Sarete forti"
Fa per continuare il discorso, ma
tira fuori il telefono, fa una faccia strana, sorpresa prima di rispondere alla chiamata.

'Marco?'
È suo fratello, a quest'ora non dovrebbe essere a lavoro?

Magari è successo qualcosa, spero nulla di grave.

La sua testa scatta verso di me.

'Certo te la passo'
Da un viso sconvolto a che una mano trattiene la sua risata.

Prove verso di me il telefono, lo afferro.

'Grace prova puttana mi hai fatto morire!
Ho chiamato a casa e non c'eri, ti ho chiamato al telefono e non rispondi!'
Luca notevolmente preoccupato ed agitato urla al mio orecchio.

Qualcosa mi fa pensare che avrei dovuto avvisarlo e levare il muto dal telefono.

'Scusa'
Mi faccio piccola piccola.

Sbuffa, riesce a calmarsi.
'Per fortuna stai bene'

Rimango in silenzio prima di peggiorare la situazione.

Mi reputo salva solo per miracolo, la pausa pranzo è finita e deve andare a lavoro, che peccato.

"Scusami Trevor"
Gli porgo il suo telefono un iPhone nero, non saprei dire quale modello sia, ma uno dei nuovi ne sono sicura.

"Non è divertente ridere delle disgrazie altrui"
Lo ammonisco, volevo sembrare seria, invece ride di più.

Ci rinuncio.

Per sicurezza alzo il volume del telefono, attivo anche i dati per i giga.

Jace mi ha scritto.
Apro la chat.

Ma che cazz....

No, a me non è mai successo di essere sgridata tramite telefono perché era muto e tu ritrovi 17 chiamate perse da tuo papà, preoccupato perché c'è il diluvio universale, sei da sola e tua madre deve ancora arrivare.

No.

Inoltre io ero in super anticipo, poi mio fratello pensa di far cadere tutto il latte a terra, allora da brava bimba aiuto mia mamma ed abbiamo finito alle dieci.
Ed eccomi qui a sclerare per il mio super ritardo.

Spero vi piaccia!

Sei la mia rovina 3.Where stories live. Discover now