Capitolo 18 - New entrants

46 6 21
                                    

Ciò che dobbiamo fare è essere sempre pronti a sperimentare con curiosità nuove opinioni e a corteggiare nuove impressioni.

- Walter Pater

~◇~

Tutti i presenti ammutolirono all'istante, prima di iniziare ad avvicinarsi al fondo della sala, dove prima era stata Lilianne.

In quella parte del salotto erano state disposte varie sedute su due file, una di fronte l'altra, le quali creavano un ampio corridoio centrale.

La signora Wilstohiel percorse la stanza, accompagnata dal signor Delman e un altro uomo che Annabeth non riconobbe. Attraversò lo spazio centrale, andando a posizionarsi dietro il tavolo disposto all'estremità del breve passaggio.

Era di legno scuro, abbastanza grande da poter ospitare tre o quattro persone per ogni lato, esclusi i due capotavola. La zia rimase in piedi dietro una delle sedie che lo attorniavano, con le spalle alla pesante tenda di un cupo bordeaux.

Attese con pazienza che tutti prendessero posto, con un'espressione impassibile in volto e la schiena ben dritta, nel silenzio generale.

- Buonasera a tutti, signore e signori, e benvenuti nella mia dimora, - esordì infine, quando tornò la quiete. La sua voce era chiara e forte, imponente. - Prima di qualsiasi altra cosa, ci terrei a farvi presente che, a tener nota di ciò che verrà deliberato in questa riunione straordinaria, c'è il gentilissimo e diligente signor Strasbury, come sempre. - La donna fece un cenno verso l'uomo ignoto ad Annabeth, il quale si era alzato per fare un breve saluto.
La zia attese qualche attimo, accertandosi di catalizzare nuovamente tutta l'attenzione su di sé, prima di continuare.
- Bene, direi quindi che può avere inizio il centonovesimo incontro della White Rose, - annunciò infine, con un lieve e misurato sorriso.

Si accomodò, lasciando la parola al signor Delman, ancora in piedi accanto a lei.
Sembrava il momento giusto per far scaturire un applauso, ma nessuno accennò minimamente ad averne l'intenzione.

- È stato deciso di indire questa riunione personalmente da me e dalla signora Wilstohiel, col fine ultimo di informare voi tutti di nuovi importanti sviluppi che non potevano proprio attendere fino alla prossima assemblea. Ad ogni modo, come di consueto, quella si svolgerà regolarmente tra un mese. - Lasciò scorrere lo sguardo su tutti i presenti, inclusa Annabeth, che ebbe l'impressione di esserne trapassata.
La grande cicatrice sulla guancia sinistra dell'uomo le sembrò ancora più grinzosa.

- Il programma dell'incontro è il seguente: verrà spiegato l'accaduto e, a farlo, verranno chiamati i testimoni. Saranno poi esposte osservazioni e conclusioni al riguardo personalmente da me e dalla signora Wilstohiel, dopodiché verrà annunciata la " Libera parola"  e si potranno esprimere le proprie opinioni, come ogni volta, - continuò poi, leggendo di tanto in tanto da un foglio sul tavolo. - A nome dell'assemblea e dei principi che ci siamo posti, intendo quindi chiedere che vengano gentilmente ad esporre quanto accaduto il signorino Ewan Geoffrey Graybourgh e la signorina Marie Lilianne Eastway.

I due giovani, accanto ai quali Trevor e Annabeth erano accomodati, si alzarono all'unisono e procedettero con passo spedito verso il tavolo.
Si disposero a fianco del signor Delman, che intanto s'era seduto, e attesero che fosse data loro la parola, con un'espressione indifferente.
Non c'era traccia del sorriso ilare di Ewan o di quello gentile di Lilianne.

Con moderata sorpresa di Annabeth, fu l'ultimo uomo della fila ad alzarsi, Strasbury, che fino ad allora era rimasto a scribacchiare per conto proprio.

Foglio alla mano, con voce chiara annunciò: - L'accaduto risale esattamente a sette giorni fa, cadendo in data 22 novembre, - si rivolse quindi ai due con l'accenno di un sorriso di circostanza, - Prego, potete cominciare la vostra esposizione.

L'orologio dei ricordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora