25. SIBERIA

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DA QUALCHE PARTE SULLE MONTAGNE ALTAJ, DISTRETTO FEDERALE DELLA SIBERIA.

49°48'27" N, 86°35'24" E

A qualche minuto dal nostro arrivo Natasha mi diede qualche informazione sulla missione nella cabina di pilotaggio. Mi porse un tablet sul cui schermo vi era una cianografia.

"La riconosci?" chiese.

Io feci lo zoom e riconobbi istantaneamente la struttura.

"Si, l'avete trovata?"

"La tua descrizione era vaga, ma abbiamo setacciato per ore le possibili locazioni e collegamenti alla altre basi sovietiche ed abbiamo trovato una pista" mi rivolse un sorriso compiaciuto.

Serrai le labbra e cambiai pagina sul file, trovando immagini più dettagliate della base. Guardarle era come avere un incubo.

Tra qualche minuto sarei tornata nell'inferno dal quale ero stata abbastanza fortunata per scapparne.

"Allora, qual è la nostra strategia?" chiesi porgendo il tablet a Clint ed appoggiandomi allo stipite del portellone.

"Prendere d'assalto i cancelli, eliminare i soggetti ostili, uccidere qualche vampiro al quale hanno fatto il lavaggio del cervello e sembrare fichi nel farlo" rispose Tony incrociando le braccia al petto trionfante. Io alzai gli occhi al cielo.

"Qualcosa mi dice che non sarà così facile, Tony" lo ammonì Sam.

"Cap, mancano cinque minuti all'atterraggio" annunciò Clint.

Steve annuì e si spostò al centro del velivolo sistemandosi l'armatura.

"Questa non sarà la nostra operazione standard nei confronti dell'Hydra. Dobbiamo trovare Zemo e Vassily Karpov ed eliminare la loro piccola operazione" disse. "Io, Bucky ed Alaska andremo per primi per eliminare eventuali soggetti ostili dalle postazioni di accesso. Nat e Clint, voi coprirete le scale ed i corridoi. Sam e Tony ci forniranno una panoramica aerea del perimetro"

"E la famosa battaglia contro i vampiri?" chiese Tony.

"Ci raduneremo ad un certo punto e li affronteremo insieme" ordinò Steve.

Il quinjet iniziò a calarsi dall'atmosfera e con un urto che fece muovere tutto il jet atterrammo e vennero spenti i motori.

Mentre tutti iniziarono a sbarcare dal velivolo con l'armatura addosso, io presi alcuni miei oggetti. Una pistola, coltelli, munizioni; tutte cose alle quali non mi ero ancora abituata.

Esitai nel approcciare l'uscita. La gelida aria siberiana che si faceva spazio nel quinjet in qualche modo mi paralizzò, come se fosse stata velenosa. Questo posto e la sua aria rappresentavano un ricordo tossico.

Bucky stava ancora facendo passare le sue armi attaccandosi coltelli a varie parti della sezione inferiore della sua armatura prima di assicurarsi un fucile d'assalto alla schiena. Si voltò appena per guardarmi, e poi mi concesse la sua piena attenzione.

Notando il mio disagio iniziò a camminare lentamente verso di me, era accigliato come se stesse cercando di decifrare la mia espressione.

"Stai bene?"

Io non allontanai lo sguardo dal suo nel tentativo di trovare un po' di serenità nei suoi occhi azzurri. Annuii cercando di respirare, pensando che avrebbe potuto aiutare nel calmare la mia ansia.

"Non sembra reale, niente di tutto ciò lo sembra" esalai rilassando appena le spalle. "Sai quando non riesci a distinguere la realtà da un incubo?"

Eyes on Fire ★ |ITA|Where stories live. Discover now