42. INSIEME

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GLI EVENTI AVEVANO MUTATO IN MODO INASPETTATO rendendo tutti sobri molto in fretta. Per un po' ci fu solo silenzio. Come tutti gli altri, stavo cercando di processare cos'era appena successo. Le uniche persone che sembravano sapere qualcosa riguardo alla faccenda erano Tony e Bruce, ma anche loro erano troppo scioccati per parlare.

Il silenzio fu poi interrotto dal suono di passi tra i vetri rotti. Era Steve. Lo seguimmo verso il laboratorio, cercando di evitare i detriti della battaglia.

Io e Bucky fummo gli ultimi ad entrare in stanza e ci unimmo al cerchio distribuito nel laboratorio. Eravamo appoggiati alla panchina di metallo e Bucky mi cinse i fianchi con un braccio notevolmente più rigido del solito. Guardava fisso nel vuoto, ed il suo sguardo era rigido e freddo.

"Tutto il nostro lavoro è distrutto. Ultron ha fatto sparire tutto, e ha usato l'internet come uscita" ci informò Bruce nervosamente rompendo il silenzio.

"Ultron" mormorò Steve a sé stesso, assaporando il nome.

"Era dappertutto. Documenti, sorveglianza. Forse sa più su di noi di quanto sappiamo su l'un l'altro" aggiunse Natasha.

Sentii il respiro di Bucky irrigidirsi e vidi che affondò le unghie nel suo avambraccio. Sentivo il suo cuore battere contro la cassa toracica e scuotere le vene. Volevo confortarlo, ma non sapevo come. Non quando io avevo tanta paura quanta ne aveva lui.

Quanta ne avevamo tutti.

"È nei tuoi documenti, è nell'internet. E se decidesse di accedere a qualcosa di più...esaltante?" disse Rhodey incrociando le braccia al petto e camminando lentamente.

"Codici nucleari" disse Maria togliendo con cura ciò che sembrava vetro dalla sua scarpa.

"Codici nucleari" ripeté Rhodey in tono deciso. "Ascoltate, dobbiamo fare qualche telefonata. Se possiamo"

"Nucleare? Ha detto che ci voleva morti" aggiunse Natasha.

"Non ha detto proprio morti, ha detto estinti" la corresse Steve in tono preoccupato.

"Ha anche detto di aver ucciso qualcuno" aggiunse Clint.

Maria si alzò in piedi, si accigliò confusa. "Ma non c'era nessuno altro nel laboratorio?"

"Si, c'era"

Tony fece un passo avanti rompendo il silenzio. Sul suo viso non si leggevano espressioni, e lui maneggiò il telefono fino a quando lo stesso proiettò un ologramma di ciò che sembrava essere la corrispondenza fisica di Jarvis, in rovina.

"Jarvis era la prima difesa" disse Steve abbassando il capo. "Ha cercato di annientarlo"

"No, Ultron avrebbe potuto assimilare Jarvis" iniziò Bruce camminando lentamente nel laboratorio, era chiaro che stesse processando i propri pensieri. "Questa è...rabbia"

Il rumore fragoroso che portò con sé l'ingresso di Thor ottenne l'attenzione di tutti. La sua rabbia venne sfogata in un gesto inaspettato quando prese Tony per la gola alzandolo da terra.

"Ed è evidentemente contagiosa" commentò Clint. Nessuno tentò di fermare Thor, nemmeno io. Nonostante parte di me volesse farlo, l'altra parte di me si sentì come se ciò che gli stesse facendo Thor fosse parte di ciò che si meritava.

"Andiamo ragazzone, usa le parole" gracchiò Tony.

"Ho parole a sufficienza per descriverti, Stark" sbottò Thor.

"Thor, il legionario" ordinò Steve. Thor lasciò la presa attorno alla gola di Tony, il quale si massaggiò il collo e si ricompose.

"Ho perso le tracce dopo 150 km, ma è diretto a nord, ed ha lo scettro. Ora dobbiamo riprendercelo. Ancora" ringhiò Thor guardando Tony.

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⏰ Last updated: Dec 21, 2017 ⏰

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