O.2

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LOUIS' POV

Dopo che la scuola finisce, è la sempre la stessa storia.

Vado a casa, scopro che Liam non può uscire -non può mai in questi giorni, poi faccio i compiti.

Gioco un po' ai videogame, mangio qualcosa di estremamente dannoso per la mia salute, e mi metto a finire il tema di storia intorno a mezzanotte -a causa del battere la fiacca ed aspettare fino all'ultimo minuto, ma almeno lo faccio, no?

Faccio i miei bisogni in bagno, poi vado a letto sul mio materasso a due piazze. Ma appena mi stendo sento che c'è qualcosa che ho dimenticato di fare... Qualcosa di importante ma non riesco a metterci le mani.

Quindi mi masturbo.

Nel dubbio, masturbatevi sempre.

Sto letteralmente per... sapete... rilasciare... quando realizzo quale fosse la cosa importante -non so come mi sono ricordato di aver bisogno di fare una piccola ricerca sul progetto, ma penso che potrebbe avere qualcosa a che fare con le mie dita nella mia regione genitale.  Quindi, in un certo senso, ci ho messo le mani.

Quindi mi fermo, con riluttanza tolgo la mano da sotto i miei boxer e la allungo sul comodino per prendere il mio cellulare.

E' tipo l'una e mezza del mattino adesso e i miei occhi stanno per chiudersi mentre schiaccio 'cerca'. Lo schermo si illumina con tutte quelle pagine sui disturbi, mi metto seduto e mi curvo verso lo schermo, cercando di elaborare il tutto.

"Il Disturbo dell'Eccitazione Sessuale Persistente, originariamente chiamato Sindrome da Eccitazione Persistente-"

Wiki mi sta decisamente fottendo, giusto? Non può essere questo.

"Si manifesta con uno spontaneo, persistente e incontrollabile eccitamento sessuale. Gli orgasmi possono procurare un sollievo temporaneo, ma entro un'ora i sintomi ritornano."

Quindi... costantemente arrapato? Cosa c'è di così brutto in questo?

"La mancanza o il rifiuto di alleviare i sintomi spesso comporta in ondate di orgarmi nelle donne, ed eiaculazione negli uomini."

Oh.

Rimetto il cellulare sul comodino quando ne ho avuto abbastanza di leggere di orgasmi random, e mi stendo sul letto con imbarazzo, in un certo senso scioccato dal fatto che ci sia un così strano disturbo. Penso a come mi avvicinerò a- Qual è il suo nome? Henry? Hank? Non lo so.

In un paio di minuti però le mie palpebre pesanti si chiudono, e lascio che il sonno prenda posto nella mia testa. Inghiotte i pensieri sul mio progetto, come-si-chiama, e anche, sulla mia erezione che ho deciso di lasciare incompleta. Si stava squagliando comunque, con il pensiero di dover parlare a questo spasimi-random e vengo-costantemente scherzo della natura. Tutto per uno stupido progetto.

You put the O in DisOrder » Larry Stylinson || Italian translationWhere stories live. Discover now