O.37

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LOUIS' POV

Io ed Harry stiamo limonando quando il dottore arriva a darci le informazioni per il giorno successivo.

Forzati a separarci, ascoltiamo con riluttanza, rivolgendoci a vicenda delicati sguardi di supporto.

Harry è stato collocato in una casa di cura per il momento, a partire da domani, e porteranno tutte le sue cose insieme a lui al Centro Anna Philbrook.

"Tipo... T-Tipo un ospedale psichiatrico?" chiede Harry al dottore, la sua voce che trema.

Credo che abbia scoperto il significato di "ospedale speciale".

Ma comunque, vorrei che non fosse così turbato a riguardo. Lo posso vedere dai suoi occhi, ha paura, quindi prendo la sua mano nella mia, accarezzandola.

"Sì. Pensiamo che sarebbe vantaggioso per la tua riabilitazione, Harry. Ne hai passate tante." dice il dottore, rivolgendogli uno sguardo empatico, tenendo in mano la sua cartellina.

Annuisco in accordo, stringendo leggermente la mano di Harry. "E riguardo alle visite potrò vederlo, in quel lasso di tempo?"

Il dottore sorride semplicemente e annuisce, e io sono grato del fatto che non ci saranno restrizioni per me, ho bisogno di vedere Bambi il più umanamente possibile.

"Beh questo va bene." dice Harry e mi guarda, le lacrime che si accumulano nei suoi occhi verdi. Voglio baciarlo. Voglio baciarlo intensamente... Ma il dottore è ancora qui e forse sarebbe un pochino irrispettoso.

Quando esce però, è tutta un'altra storia.

"Tutti i giorni?" mormora Harry sulle mie labbra, aggrappandosi disperatamente alle mie spalle. "Ho bisogno di te tutti i giorni, non puoi capire." dice quando comincio a baciare la sua mandibola, sentendo una lacrima bagnare le mie labbra.

"Tutti i giorni, lo giuro, te lo prometto." dico, e mentirei se dicessi che non voglio mostrare ad Harry quanto serio fossi.

Voglio mostrarglielo facendolo sudare e gridare e gemere e non riesco letteralmente a farne a meno, lo voglio adesso più che mai.

Ma siamo all'ospedale. Dio sa che non finirà bene.

"Lou-" mormora Harry, stringendo il mio braccio così forte che credo che si possa formare un livido. "Ti prego, ho bisogno di te."

Oh Signore. Come gli dico di no?

"Bambi, non posso, non possiamo..." sussurro, accarezzandogli i ricci e posando un bacio sulla sua fronte.

Lui fa un cenno verso il bagno privato della sua stanza, guardandomi con quei grandi occhi verdi.

"Bambi..." dico, scuotendo la testa. "No."

"Per favore? Farò di tutto Lou. Perché non lasci che ti faccia solo un pompino?" Sta sussurrando adesso, e quando allunga una mano verso la mia zip, lo fermo.

"Cos'ho detto, Harry?" E okay, è uscito più arrabbiato di quanto mi aspettassi, perché lui distoglie lo sguardo da me, il rossore che prende posto sulle sue guance.

"Scusa, piccolo, ascolta, voglio davvero..." dico, ma mi interrompo quando vedo gli occhi di Harry riempirsi di nuovo di lacrime. E' come se volesse che perdessi la testa o altro.

E, uh...

E' così, più o meno. Perdo sempre la testa con lui, come se non fosse mai esistita.

Entro un secondo mi alzo e afferro il suo braccio, tirandolo su gentilmente così che lui si alzi. A questo punto, sa cosa sta per succedere, quindi fa un sorriso completo di quelle fossette paradisiache, mordendosi il labbro.

You put the O in DisOrder » Larry Stylinson || Italian translationWhere stories live. Discover now