LOST YOU

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Ed eccomi qui, seduta su una delle sedie della sala d'aspetto del St. Mary Hospital di Londra. Avevo sperato che quel momento non arrivasse mai, ma mi ero preparata psicologicamente ad affrontarlo. Solo un muro mi divideva dalla stanza in cui mia madre era sotto il controllo dei dottori. Ero uscita solo perchè i medici mi avevano chiesto di farlo, per poter effettuare la visita del giorno. Ma mi avevano già detto che mia madre non sarebbe arrivata a farne altre e se ci fosse arrivata,sarebbe stato un miracolo. Il cancro si era esteso in maniera anomala, lei aveva provato a lottare con tutte le sue forze ma si sa che la forza non è infinta, anche il guerriero più forte, prima o poi si stanca.

In quel momento avrei voluto tanto credere ai miracoli, ma non ci riuscivo. Il dolore per mia madre era un dolore che non avevo mai provato, neanche dopo il tradimento di Travis ero stata così male.
Stavo per perdere la donna più importante della mia vita.
La donna che mi aveva messa al mondo con tanto amore,che mi aveva accudita con tanta attenzione e dedizione, che mi aveva insegnato ad andare sulla bici senza rotelle e che aveva curato le mie ferite ogni volta che cadevo da quest'ultima. La stavo perdendo, avevo iniziato a capirlo quando a casa dimenticava cosa stesse dicendo o cosa stesse facendo.
A momenti non sembrava più lei.
Non poteva mai uscire da sola,quando ancora riusciva a tenersi in piedi, perchè finiva con il perdersi.
Non aveva più la testa per fare le semplici cose, e io mi ero impegnata con tutta me stessa per starle vicino, nonostante gli orari dell'Università fossero tremendi.

"Signorina Evans?" La dottoressa Sullivan, che seguiva mia madre da tantissimo tempo, catturò la mia attenzione.

Mi alzai."Si. Buonasera Dottoressa" Dissi con una voce bassa per quanto fossi giù.

"Puoi sederti?devo parlarti di una cosa molto seria" Propose indicando le sedie dietro di me, così l'ascoltai e ci sedemmo nello stesso momento.

Io le feci cenno di parlare e lei sospirò passando le mani sulle sue gambe per allisciare i suoi pantaloni, classico gesto dettato dall'agitazione.
"Mi dispiace doverti dire quello che sto per dirti.." mi guardò per qualche secondo, come se fosse addolorata per qualcosa e lì ebbi seriamente paura di quello che poteva essere successo. Pensai subito a mia madre.

"È morta?" Sbottai quasi sull'orlo di crollare.

Lei aggrottò le sopracciglia e scosse la testa mettendo una mano sopra la mia per calmarmi."Non- non ancora, ma i medici che l'hanno appena visitata mi hanno detto che hanno paura che non superi la notte. Io sono venuta solo per consigliarti di starle vicino più che puoi, fino a quando sarà cosciente."

Il mio mondo non esisteva più. Infiniti pezzi di quest'ultimo erano andati distrutti, dispersi. Non sapevo più chi fossi e cosa ci facessi lì in quel preciso istante. Poi il ricordo di una piccola bambina che gioca con la sua mamma mi rinfrescò la memoria, ero lì per darle forza e salutarla nel migliore dei modi- Anche se, diciamocelo. Esiste un "modo migliore" per salutare una delle persone che ami di più al mondo e che sta per lasciarti per sempre? No.-
Mille ricordi e parole echeggiavano nella mia mente. Mia madre mi aveva aiutato tantissimo dopo il tradimento di Travis. Grazie a lei ero riuscita a risollevarmi, ad iscrivermi di nuovo al College ed ero perfino riuscita a riprendermi alcuni vecchi amici, che avevo lasciato a Londra. Mi aveva sempre dato la forza,non aveva smesso mai, neanche un giorno di dirmi quanto valessi.

Le lacrime riempirono i miei occhi ma cercai di rimanere sostenuta, seppur con la voce tremolante."Io..Dottoressa cosa dovrei fare?" La guardai quasi come se la stessi supplicando di suggerirmi come scappare da quel dolore. Da quell'incubo.

"Devi tornare lì dentro e parlare con lei. Nella notte tienile la mano, non lasciarla mai sola. Avrà un momento di lucidità, poi si perderà completamente ed è qui che devi essere forte. Potrebbe non ricordarsi chi sei o come ti chiami, ma non sarà colpa sua." Prese dei fogli e continuò a parlare rigirandoseli tra le mani.

Sembrava che avesse fatto quel discorso così tante altre volte.
Ma non potevo biasimarla, anche  a me sarebbero rimaste impresse delle parole del genere.

"E dopo questo momento di confusione?" Chiesi alla dottoressa.

Lei mi guardò desolata,come se fosse ovvia la risposta. Non ci fu bisogno delle sue parole.
Dopo quel momento di confusione, l'avrei persa per sempre.
Chiusi gli occhi per non lasciare uscire le lacrime,avevo già pianto abbastanza in quei giorni e avevo promesso a mia madre che non l'avrei fatto.

La dottoressa si alzò. "Io adesso devo andare, i medici ti diranno quando potrai entrare" Mi rivolse uno sguardo comprensivo e poi, dopo che le annuii, sparì nel lungo corridoio dell'ospedale.

Avevo sempre odiato gli ospedali. Quello, in particolare. Forse perché mia mamma stava per morirci dentro, o forse mi chiedevo come, un ambiente potesse comunicare così poche cose.
Pareti bianche, sedie blu e pavimento grigio.
Nessun quadro, nessun altro colore, nessun appiglio di speranza. Solo il buio. Solo il grigio.

Passai le mani sul mio viso, poi sui capelli. Feci per legarli ma ricordai solo in quel momento che li avevo appena tagliati e non sarei riuscita a legarli facilmente per quanto fossero corti.
Avevo deciso con mia mamma di tagliarli. Lei aveva preso una parrucca con un taglio abbastanza corto. I capelli erano retti e arrivavano sotto il mento.
Per cambiare, avevo deciso di seguirla e fare lo stesso taglio.
Potevo finalmente dire che sembravo più grande e adoravo il modo in cui i capelli mi incorniciavano il viso sfilandomelo.

La porta della sala d'aspetto si aprì e non guardai subito verso quest'ultima, era stata aperta troppe volte in quei giorni e ormai avevo fatto l'abitudine a sentirla. Ma da quella porta, era appena entrato uno spiraglio di speranza.

Non avrei dovuto vivere quell'orribile momento da sola.


//spazio autrice

Sooorpresaaa!
Ecco qui il primo capitolo per la felicità di molte di voi.
So che è piccolo ma volevo darvi un assaggio nell'attesa di sistemare gli altri che ho tra le bozze.
Che ne dite del nuovo taglio di Kim?

Avrete mille domande da farmi su di lei e su ciò che ha fatto in quei due anni ma non temete. Racconterà tutto nel corso dei primi capitoli!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

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TWO MISSISSIPPI - {SECONDO LIBRO}  WATTYS 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora