La quiete dopo la tempesta.

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Finimmo per passare la serata sulle sedie a sdraio poste vicino la piscina e a parlare di quanto fosse successo.
Dylan sembrava particolarmente tranquillo e a suo agio nel parlare con tutte le ragazze presenti alla festa, quando si dice "non ha perso tempo".
La cosa più strana era che a me non dava minimamente fastidio.

Piano piano la villa cominciò a svuotarsi e quando i ragazzi si alzarono per tornare a casa ebbi un attimo di smarrimento.
Con chi sarei tornata al dormitorio? ma sopratutto, ero sicura di volerci tornare? Ero già confusa ma il rumore assordante della musica che proveniva da dentro la casa mi confondeva ancora di più.

Cominciai a pensare ad una serie di scuse da utilizzare con i ragazzi per far in modo che andassero via senza di me così da poter rimanere alla villa. Magari nessuno si sarebbe accorto di me il giorno dopo, o se lo avessero fatto mi sarei pur sempre potuta fingere una di quelle persone ubriache che si addormentano mezze nude sul prato e si risvegliano l'indomani senza neanche capire o ricordare chi siano.

"Kim, ti accompagnamo noi al dormitorio?" Andrew e Jenna si fermarono a metà strada prima di entrare dentro, dove erano appena spariti gli altri.

Ci pensai su qualche secondo e scossi la testa per rassicurarli. "No, io..voglio vedere se trovo Dylan da queste parti. Voi andate tranquilli."

In realtà avevo solo bisogno di stare un po' da sola, anche a costo di rimanere fuori tutta la notte.

"Sicura? se non lo trovi come torni a casa?" Chiese Andrew che era sempre attento a tutti i dettagli.

"Sicura" Risposi accennando un sorriso per rassicurarli. "Se non riesco a parlarci prendo un taxi. Fuori è pieno"

"Va bene, allora ci sentiamo domani kimmy" Aggiunse Andrew prendendo per mano Jenna. "Mandami ugualmente un messaggio quando sei a casa"

"Domani devi raccontarmi tutto." Aggiunse Jenna enfatizzando la parola tutto, così da farmi ridere sotto voce.

Quando furono ormai troppo lontani sospirai per il senso di ansia che quella serata mi aveva messo addosso.
Kesley che tornava, Andrea che scopriva tutto e Dylan che mi lasciava, cosa mancava per completare l'opera?

"Hai bisogno di un passaggio?"

Saltai leggermente in aria quando la voce che proveniva da dietro di me mi distolse dai pensieri che stavo facendo.
I miei occhi incrociarono quelli di un ragazzo che non avevo mai visto prima.
Era alto poco più di me e in viso era visibilmente sciupato. Chissà cosa aveva fatto per avere quella faccia sconvolta. Anche se in realtà, la mia era più sconvolta della sua.

Esitai qualche secondo e poi, imbarazzata, riuscii a pronunciare poche parole. "No grazie, sto aspettando un'amica"

Il ragazzo si avvicinò di più a me guardandomi dalla testa ai piedi con uno squallido ghigno. "Io sono sicuro di poterti far divertire più della tua amica."

"Perché non ti levi dai coglioni?"

La mia faccia che aveva assunto un'espressione schifata si rilassò al suono di quella voce che conoscevo così bene. Travis era piombato al mio fianco e stava fulminando con gli occhi il ragazzo che sperava di "farmi divertire".

"Perché? l'hai prenotata?" Il ragazzo si mise a tu per tu con Travis, anche se gli arrivava al mento. Non c'era gara.

Travis accennò una risata infastidita e si passò una mano sul viso, come se stesse pensando a qualcosa che suscitava in lui divertimento, poi si avvicinò di più alla faccia del ragazzo e assumendo una delle espressioni più serie che potesse avere, pronunciò le seguenti parole.

TWO MISSISSIPPI - {SECONDO LIBRO}  WATTYS 2018Where stories live. Discover now