Andrea?

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Dopo aver velocizzato Jenna per spronarla a prepararsi, mi dedicai completamente a me stessa.
Nella vaga possibilità di incontrare Travis, volevo risultare perfetta.
Volevo essere pronta a qualsiasi evenienza.
Non perché volessi suscitare in lui qualcosa, ma semplicemente per fargli capire cosa aveva perso.
O meglio, chi aveva perso e sopratutto che persona ero diventata.

Lisciai i capelli, che mi incorniciavano il viso e ne addolcivano i lineamenti, poi mi truccai con molta concentrazione.
Scelsi un ombretto marrone, accompagnato dal mascara, rossetto nude e guance rosse.
O come le chiamava Andrew: guance alla Heidi.

Si, la simpatia era di famiglia.

Per decidere come vestirmi rimasi davanti l'armadio per non so quanto tempo. Non ero mai stata un tipo difficile con i vestiti, ma quella sera risultava tutto più difficile e accentuato.
Esiste una cosa in psicologia, o meglio, nel comportamento di un essere umano, chiamata comunicazione non verbale.
So a cosa starete pensando.
No, non significa comunicare con i gesti, o meglio, non è il linguaggio usato dalle persone che non hanno la capacità di parlare.
La comunicazione non verbale,cioè prova di parole, è il modo di porsi, di muoversi ,di vestirsi e in generale di atteggiarsi di una persona, nei confronti di un'altra.
Determinate azioni della comunicazione non verbale,ti aiutano quindi a creare un'idea più precisa della personalità di un'altra persona,In parole povere, serve per capire meglio che tipo è e sopratutto a cosa sta pensando.


Lo avevo studiato al primo anno di università e da quando lo avevo fatto, non facevo altro che osservare la gente che mi stava attorno, per capirli meglio, per conoscere a pieno ciò che mi stavano offrendo: il loro tempo e la loro "persona".

Dopo il mio ritorno a Londra mi ero promessa che, se un giorno fossi tornata a New York, l'avrei fatto da donna e non da bambina.
Volevo comunicare a tutti di essere tornata più sicura di me, più forte e sopratutto senza paure.
Anche se questo non era del tutto vero, la fregatura é che la comunicazione non verbale, come molte altre cose, può essere manipolata a nostro piacimento se è conosciuta bene, e io ne avevo la completa padronanza essendo abbastanza esperta in materia.

Alla fine, dopo averci riflettuto su, decisi di indossare un vestitino nero largo e molto elegante, che arrivava poco sopra il ginocchio, e ai piedi abbinai degli stivaletti neri che finivano quasi al ginocchio. Adoravo quel tipo di abbinamento, se avessi potuto, avrei indossato gli stivali alti anche con la tuta.
Peccato che, per qualche ingiusta legge morale, non era consigliabile uscire con la tuta e gli stivali.


Mentre preparavo la mia borsa, mettendoci dentro le chiavi, il profumo e mille altre cose che probabilmente non mi sarebbero neanche servite, durante la serata, qualcuno bussò alla mia porta.

Era Jenna che dopo essersi poggiata allo stipite della porta mi rivolgeva un sorrisetto compiaciuto."Wow, Kimberly Evans, come fai ad essere così sexy senza neanche mostrate le tue forme?"

Non che lei scherzasse. Guardandola bene ,confermai ciò che avevo pensato la prima volta che la rividi a Londra, aveva sicuramente preso qualche chilo, ma nelle zone giuste, quindi il suo fisico risultava fantastico nella tutina nera con il pantaloncino, che aveva scelto.

Alzai lo sguardo per incrociare il suo mentre alzavo gli occhi al cielo,accennando una risata."La sensualità, Jenna Walker, non si dimostra con le forme ma con gli occhi" Le feci un occhiolino ammiccante che la fece subito ridere.

"Lo stenderai" Ammiccò.

Sbuffai e cercai di liquidare il discorso con un'alzata di spalle. "Non ho bisogno di stendere nessuno, non mi importa più."

TWO MISSISSIPPI - {SECONDO LIBRO}  WATTYS 2018Where stories live. Discover now