2. Hello, my future husband

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Comincio il riscaldamento insieme agli altri miei compagni di classe, sbuffando di tanto in tanto perché sono certo mi si rovineranno i capelli a causa del sudore e dell'umidità. E avere i capelli rovinati può significare solo una cosa: devo trovare una scusa per andarmene da scuola prima che Michael mi veda. Chi vorrebbe mai scopare uno che in testa ha un nido per uccelli? Nessuno, ecco chi. Forse solo Selena, che sta con Abel. Ma il motivo per cui le piaccia è ancora ignoto a tutti.

«Buongiorno» esclama Ashton venendomi incontro, distraendomi dai miei pensieri.
«Buongiorno» bofonchio, cercando di legare i capelli lunghi in una crocchia decente. Dovrei tagliarli, dovrei davvero, ma poi smetterei di essere Raperonzolo – soprannome ideato da Hailee, anche se non in buona fede –, quindi Michael non verrebbe a salvarmi.

«Luke, ti si è allungato il piede» mi avverte Ashton.
«Oh, sì, cavolo» concentro la mia attenzione sul mio piede destro e lo riporto alla sua lunghezza naturale, per poi sbuffare per l'ennesima volta e osservare il professore che inizia a urlare a destra e a manca che siamo degli scansafatiche e che i nostri poteri non li meritiamo affatto.

«Andiamo, su» mi sprona un'altra volta il mio compagno di classe, nonché amico più fidato, sia perché mi ha consigliato un parrucchiere in grado di curare i miei adorati capelli, sia perché mi fa delle fotografie eccellenti. Fotografie che vediamo solo io e lui, perché le sto raccogliendo in un album fotografico da regalare a Michael quando scoprirà della mia esistenza.

Iniziamo a correre, facendo più giri del campo, mentre il professore continua ad urlarci dietro, facendoci sapere con ben poco affetto che siamo troppo lenti, che se qualcuno fosse in pericolo, non lo salveremmo neanche per sbaglio, anzi, probabilmente si salverebbe da solo appena capirebbe che i supereroi siamo noi. Insomma, le solite frasi d'incoraggiamento.

Finita la corsa, dobbiamo arrampicarci su una parete verticale. Per Ashton l'arrampicata è molto semplice, visto che il suo potere è trasformare le sue braccia in ali d'aquila e poter, quindi, prendere il volo. Per me, che ancora non sono in grado di controllare il mio potere, è difficile, perché finisco per allungarmi e accorciarmi senza rendermene conto, prendendo o perdendo terreno a caso.

L'allenamento finisce poco dopo, con tutti noi alunni stremati per terra e il professore che continua ad urlare frasi poco carine nei nostri confronti, paragonandoci alla merda di cane che, però, non porta fortuna se la si schiaccia.

Ci dirigiamo tutti insieme negli spogliatoi, che sono gli stessi per tutti, perché questa scuola non tollera le differenze. Escludendo ovviamente che esistono studenti di serie A, tipo Michael, e studenti di serie B, tipo me.

Mi ficco nella prima doccia libera che trovo e mi do una sciacquata veloce, poiché tra una decina di minuti avrà inizio la prima lezione della giornata: storia dei più grandi supereroi dell'universo; e no, Iron Man, con mio disappunto, non è incluso, principalmente perché non sta simpatico all'insegnante.

Indosso la divisa scolastica – un paio di pantaloni neri e una camicia bianca – e libero finalmente i capelli dalla crocchia, un po' annodati, ma migliori di quanto mi aspettassi. E poi decido di incamminarmi verso la mia classe, con passo tranquillo, mani in tasca e sguardo perso nel vuoto. Hailee lo definirebbe da "pesce lesso", ma Hailee non capisce nulla.

Entro in classe poco prima che suoni la campanella e accenno un sorriso alla mia compagna di banco: Sophie Turner. Sì, la stessa Sophie per cui la mia migliore amica ha una cotta pazzesca.

«È sempre un piacere vedere la tua faccia cadaverica» mormora, accennando un sorrisetto sarcastico nella mia direzione.

«Come mai hai saltato l'allenamento?» le chiedo. Fa un cenno verso le sue gambe e noto che si è trasformata per la millesima volta. «Non sei ancora riuscita a tornare normale?»
«No» borbotta, facendo una smorfia.

«Come mai?»
«Non riesco a concentrarmi» si lamenta, sbuffando sommessamente.

«È successo qualcosa?»
«Sì, ma tranquillo. Ci riuscirò. Se no mi farò aiutare da Calum» sospira e sospiro a mia volta. Entrambi detestiamo Calum Hood, ma per motivi diversi. Il motivo di Sophie non lo conosco; mentre per quanto riguarda me: è il migliore amico di Michael. E si sa che da migliori amici a scopamici è un attimo.

«Però ti dona» ammetto con sincerità.
«Sicuramente. Ma andare in giro con una coda da sirena non è poi così facile. La maggior parte delle volte è Maisie che mi accompagna a casa. In braccio» borbotta, incrociando le braccia al petto e lanciandomi un'occhiata disperata.

«Una volta Hailee mi ha trascinato fino a casa perché mi si erano allungate troppo le gambe e non riuscivo a stare in piedi senza perdere l'equilibrio e sbattere la faccia per terra» dico, cercando di consolarla, rabbrividendo al ricordo del marciapiede duro e freddo contro il mio sedere. Dopo quel giorno, mi chiusi in casa per due settimane, facendo degli impacchi e dei massaggi al mio prezioso didietro. È che devo prendermene cura, perché quando Michael se lo ritroverà davanti, dovrà essere perfetto.
«Hai vinto tu, decisamente.»

«Buongiorno» esclama la professoressa e solo in quel momento mi rendo conto che la classe si è lentamente riempita e un vociferare tranquillo riempie l'aria.
«Buongiorno» le rispondiamo tutti all'unisono.
«Oggi parleremo di Superman» dice tutta contenta.

«Luke, hai dimenticato ancora una volta il libro di testo» mi sussurra Sophie, inarcando le sopracciglia.
«Oh, cazzo» esclamo, e la mia voce risuona in tutta la classe. Oltre che imparare a controllare il mio potere, dovrei anche imparare a controllare il tono della mia voce, mi sa.

«Hemmings, fuori, adesso» sbotta la professoressa con espressione imperscrutabile, ma sono certo sia infastidita.

Sconsolato, annuisco ed esco dall'aula, buttandomi per terra nel corridoio vuoto e lucido. Be', da una parte è meglio così, visto che non avevo voglia di ascoltare ancora una volta la professoressa parlare con entusiasmo di Superman. D'altra parte, senza crediti, non posso cambiare sezione il prossimo anno. E se non posso cambiare sezione, non posso condividere la classe con Michael Clifford. E se non posso averlo come compagno di classe, non si innamorerà mai di me.

Un rumore mi fa sobbalzare e, appena alzo lo sguardo dalle mie mani sudaticce, noto qualcuno disteso per terra. Appena si mette a sedere, mi viene un colpo al cuore.

Michael Clifford è appena inciampato a causa del mio dito medio della mano sinistra, che si era allungato senza che me ne rendessi conto.
Michael Clifford, occhi verde primavera e capelli così biondi da far schifo, mi sta guardando.
Michael Clifford sicuramente si sta innamorando di me.

«Ancora tu?» dice invece, spezzando l'incantesimo e distruggendo tutti i miei sogni.
«Ehilà, mio futuro marito» dico comunque.
Finisco per sbattermi una mano in faccia.
Sono stupido.

🌸🌸🌸

HOOOLA!
Come state? Tutto bene? Avete iniziato la scuola? In che classe siete?

Rain è ufficialmente terminata, ma spero che Heroes & CO riuscirà ad entrare nei vostri cuori allo stesso modo!

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo. Di Luke, Ashton, Michael, Sophie, Hailee.
Su, su, voglio conoscere le vostre prime impressioni su tutti i personaggi apparsi.

Ricordatevi di lasciare una stellina e ci ritroviamo giovedì prossimo col secondo capitolo.
#Staytuned 😎

A presto.
- Tatia;

⭐️👁👁💧

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