17. This is not how you get over a broken heart

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L'estate è cominciata e con essa la scuola è terminata. E voi, nella vostra mente, urlerete a pieni polmoni: «Finalmente».
Ebbene no, finalmente un cazzo.

«Per quanto tempo farete i disperati sul divano di casa mia?» chiede mia sorella Avril, incrociando le braccia sul petto, poggiandole delicatamente sul suo pancione, che al momento pesa più di quanto pesi Hailee. Non oso immaginare quanto sarà grande verso la fine della gravidanza.

«Mamma si è stancata di sentirci piangere e lamentarci e papà si è stancato di litigare con lei» le spiego per la millesima volta, accoccolandomi con la mia migliore amica sul divano decisamente scomodo di casa di mia sorella maggiore.

«E quindi devo subirvi io?» domanda con una smorfia sul viso, lanciandomi un'occhiataccia dall'alto.
«Ma se tu piangi costantemente a causa degli ormoni impazziti» borbotta risentita Hailee, tirando su col naso ed asciugandosi le ennesime lacrime che hanno attraversato le sue guance arrossate.

«Non è così che si supera un cuore spezzato» mormora, sedendosi sull'altro divano della casa, per poi lanciare un'occhiata ad Ashton, seduto sull'unica poltrona al centro del salotto, con gli occhi fissi sul suo cellulare. «Ma la sua presenza vi è di qualche aiuto?» ci chiede, facendo un cenno in direzione dello stesso.
«Serve a ricordarci che la nostra vita è una merda» sospiro, osservando il ragazzo che neanche prova ad alzare gli occhi verdastri dallo schermo luminoso per asserire o dissentire la mia frase.

«Vi consiglio di guardare Orange
«Cos'è?» chiedo a mia sorella, aggrottando la fronte.
«Un anime» risponde con fare ovvio, lanciandomi uno sguardo incredibilmente scocciato.
«È triste, vero?» domanda la mia migliore amica, mettendosi a sedere e costringendomi a farlo a mia volta.
«Avete altre domande ovvie da fare?»

💭

È notte.
Abbiamo appena guardato l'ultimo episodio di Orange e le nostre lacrime non smettono di scendere copiose sulle nostre guance, per poi finire un po' ovunque, senza alcuna via di scampo.
Persino Ashton ha abbandonato il suo cellulare per darsi alla visione dell'anime. Persino Brad, tornato a casa, stanco dal lavoro, si è seduto accanto ad Avril sul divano per riguardare l'anime (che ovviamente i due compagni di vita avevano già guardato insieme pochi giorni prima, perché il disagio ha sempre un'anima gemella, ricordatevelo).

«A furia di piangere mi sto disidratando» si lamenta Hailee, sbuffando, per poi ricominciare a piangere a dirotto. Potrebbe benissimo essere scambiata per una fontanella.

«Vi va una tazza di tè?» ci offre mia sorella, svegliando Brad per comunicargli di andare a dormire al piano di sopra, in camera, nel comodissimo letto matrimoniale di cui avrei bisogno in questo momento, per avvolgermi nelle lenzuola leggere e proseguire col mio pianto disperato.

«Siamo a Giugno, Avril» le rispondo, inarcando un sopracciglio e lanciandole un'occhiata che sottintende il mio giudizio negativo nei suoi confronti.

«Non esiste un periodo per bere un'ottima tazza di tè fumante!» dice ad alta voce, per poi essere ripresa da Ashton, che riceve un'occhiata a dir poco furente che gli fa capire che è meglio mettersi in disparte quando i fratelli Hemmings discutono. Non importa su cosa sia la discussione e quanto essa sia banale, nessuno deve mettersi tra di noi.

«Oh, ma tra non molto è il tuo compleanno» si ricorda all'improvviso Hailee, facendomi alzare gli occhi al cielo.
«E quindi?» borbotto, grattandomi una guancia. Le lacrime, quando si asciugano, sulla mia pelle hanno lo stesso effetto dell'acqua salata del mare: mi fanno prurito. Anche perché le lacrime sono effettivamente salate.
E questo vi fa capire quanto ogni parte della mia vita sia piena di tragicità e disperazione.

«Dobbiamo organizzare qualcosa!»
«No.»

Hailee sbuffa, ma decide di lasciar perdere, perlomeno per il momento. E punta la sua attenzione su Ashton. «Stai ancora scambiando messaggi con Calum? Ma quel ragazzo non dorme mai, non ha una vita sociale?»

Ashton, però, non le dà retta, troppo preso dallo scambiare messaggi romantici col suo nuovo ragazzo. E ancora non mi è chiaro cosa e come sia successo tra loro due. E, soprattutto, non mi è chiaro il perché un epilogo simile non sia accaduto anche a me e a Michael.

«Puoi smetterla di scambiare messaggi col finto cinese e prestarci attenzione per un attimo?» borbotto infastidito.
«"Finto cinese"? È un modo di dire razzista, Luke» mi riprende ancora più infastidito Ashton, riponendo il cellulare in tasca e incrociando le braccia sul petto.

«Il soprannome è nato quando Luke l'ha sentito parlare in spagnolo insieme a Michael e ha iniziato a convincersi fosse cinese. Gli ho dovuto spiegare che stava parlando in spagnolo e che Calum non è affatto cinese» spiega Hailee al mio posto. «Più che essere offensivo nei confronti di Calum, il soprannome dimostra la stupidità intrinseca in Luke» faccio una smorfia offesa, ma non dico nulla, perché non ho le forze fisiche e mentali per rispondere con una qualsiasi battutina alla mia migliore amica.

«Rimane comunque un modo di dire razzista. Non è che solo perché una persona ha gli occhi leggermente a mandorla, allora è cinese» dice Ashton, più tranquillo rispetto a poco fa.
«Hai ragione. Luke smetterà di dirlo da adesso in poi. Vero, Luke?»

«Ricordate quando vi dissi che mi sembravate una coppietta?» si intromette mia sorella, guardando prima me e poi Hailee, aspettando un cenno di assenso che riceve poco dopo. «Ecco, ritiro tutto» aggiunge. «Hailee e Ashton, voi due siete i genitori "responsabili", mentre tu, Luke, sei il figlio problematico» ammette, bevendo un sorso dalla sua tazza fumante di tè appena preparata. Non mi ero neanche accorto si fosse diretta in cucina per prepararsene una. Ero troppo concentrato sulla mia vita fare la stessa fine del Titanic.

«Voglio Michael» mi lagno tra il disperato e l'esasperato, lasciando perdere tutti i loro discorsi e trattenendo le lacrime che vorrebbero uscire con forza dai miei occhi già rossi e gonfi a causa di quelle precedenti.
«Luke...» mormora Hailee, stringendomi la mano.

«Emh, ecco, c'è una cosa di cui devo parlarvi» dice Ashton, costringendoci a metterci sull'attenti, incuriosendo persino mia sorella, che si interessa fin troppo ai nostri problemi adolescenziali. Non che a noi importi, fino a che ci offre un divano su cui piangere e una vaschetta di gelato con cui rinfrancarci.
«Che cosa?» domanda Hailee sottovoce.
«Riguarda Michael.»

🌸🌸🌸

HOOOLA!
Come state? Come avete passato questo Natale?
Io a casa, con la sola compagnia del mio cane, guardando video su YouTube.

Avete ricevuto qualche bel regalo? Se sì, cosa? Se no, cosa avreste voluto ricevere?

Passando al capitolo.
Cosa ne pensate? Come credete si superi un cuore spezzato? E cosa credete debba dire Ashton ai due personaggi principali (tre, se includiamo Avril) riguardo Michael?

Fatemi sapere i vostri pensieri con un commento e ricordatevi di lasciare una stellina. In più, per favore, ditemi se il titolo in inglese è corretto perché non ne sono poi così sicura.

Sappiate che il giorno di Natale ho pubblicato una OS originale a tema natalizio e mi farebbe davvero piacere se passaste a darle un'occhiata.
E probabilmente ne pubblicherò un'altra in questo periodo (forse l'1, chi lo sa).

Ci ritroviamo giovedì prossimo (nel 2018!!!) con un nuovo capitolo pieno di drammi.
#Staytuned 😎

A presto.
- Tatia;

PS. L'anno scorso, in un capitolo di Rain - se non erro -, avevo chiesto di pensare a cinque propositi per l'anno nuovo. Pensateli e nel prossimo capitolo ve li chiederò. E vi dirò i miei.

⭐️👁👁💧

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