Il mio portafortuna.

576 21 1
                                    

Era passato già un mese dall'inizio della stagione e tutto sommato non potevamo lamentarci dei risultati che avevamo ottenuto. A parte il ritiro di Sebastian, la squalifica di Daniel in Australia e successivamente, un ritiro di quest'ultimo in Malesia, la nostra scuderia era riuscita a finire sempre in top ten e, alcune volte anche sul podio.
Dunque, potevamo dire che la ruota della fortuna girava a nostro favore.

11 maggio 2014
Spagna

Quello spagnolo, era uno dei circuiti del mondiale, più apprezzati dai piloti.
I rettilinei 'chiudono' con curve ampie e veloci da permettere il passaggio di due monoposto appaiate, quindi era ottimo per sorpassare.
Inoltre, amo la cultura spagnola.
Così rustica, queste danze particolari, il cibo, i colori, per non parlare delle meraviglie architettoniche.
*
Erano le tredici e quarantacinque e nel paddock vi era il solito caos pre-gara.
Tecnici e meccanici che correvano a destra e a manca, piloti che scorazzavano tra le monoposto già posizionate sulla griglia e giornalisti che rincorrevano i Team Principal per sottoporli a numerose e veloci interviste.
Il sole splendeva alto nel cielo terso ed emanava più calore di quanto a maggio ci si potesse aspettare: c'era abbastanza caldo, ma il leggero venticello che proveniva dal mare lì vicino permetteva a noi tutti di rinfrescarsi un po'.
Bevvi l'ultimo goccio della bottiglia di Gatorade che mi ero letteralmente scolata venti minuti prima e raggiunsi con Chris le monoposto di Sebastian e Daniel.

-Sei pronto, sei carico? Hai adrenalina a sufficienza per affrontare questo Gran Premio?- chiesi scherzosamente a Daniel facendogli una smorfia.

-Ti avrei scambiata per una giornalista se non avessi visto il cappello con il logo del Team, sai?- asserí, portandosi una mano sulla fronte imperlata di sudore.

-Comunque, sì! Sono abbastanza carico e ho adrenalina quanto basta.- affermó convinto -Mi sa invece, che questa domanda la dovresti rivolgere a Seb. Mi sembra un po' teso...- sussurró indicando Sebastian che si torturava i capelli.
Decisi di seguire quel che mi aveva consigliato l'australiano e mi avvicinai al compagno di squadra.

-Hey, Seb? Va tutto bene?- chiesi, cogliendolo di sorpresa.

-Santo Dio! Oh...sei tu. Mi hai fatto quasi prendere un colpo.- sobbalzó intontito -Sì, va tutto bene. Come mai me lo chiedi?- riprese a stuzzicarsi i capelli ormai scombinati.

-Forse perché se continui a torturarti in quel modo i capelli diventi come mio zio?- mi guardó perplesso come se parlassi in aramaico.

-Intendo senza neanche un pelo in testa.- ridacchiai.

-Oh uff...ok. Sono nervoso, ma non riesco a capire il perché.- alla fine si arrese e confessó.

-Per caso, questo nervosismo è dovuto al pensiero delle recenti discussioni con Helmut Markó e la quindicesima posizione nella qualifiche?- Mi guardó sbalordito, come se non riuscisse a capire come avevo fatto a intuirlo.

Non era la prima volta che sentivo discutere quei due, in queste ultime due settimane.
Probabilmente perché rispetto a Daniel le sue prestazioni non erano delle migliori in questo periodo.
Inoltre ogni volta che si parlava del rinnovo del contratto si innervosiva facilmente.
Non proferí parola, si limitò solamente ad annuire, controllando prima che nessuno ci avesse sentiti.

-Riguardo alla gara...stai tranquillo, andrai alla grande.- ripresi a parlare.

-Me lo auguro. Così si allenterà questa tensione che c'è tra me e Helmut. Almeno, questo è quello che spero.- detto ciò, si infilò i guanti, feci dietrofront e quando stetti per imboccare la strada per i box, Sebastian mi fermó.

-Grazie.- non mi voltai e mi resi conto solo dopo di avere stampato sulla faccia un sorriso da ebete.

-Buona fortuna.- sussurrai prima di lasciare definitivamente la griglia e tornarmene ai box.

La gara si svolse meglio di quanto ci aspettassimo. Daniel conquistó il suo primo podio in carriera ottenendo il terzo posto, Sebastian -che partiva da quindicesimo- si portó in quarta posizione a suon di sorpassi.

-Devo ammettere che mi hai portato fortuna.- ammise contento il tedesco e non potei fare a meno che sorridergli compiaciuta.

-Per sdebitarmi, stasera, sempre se ti va, ti offro una birretta. Alle ventuno di fronte al Sant Andreas- biascicò, per poi andarsene in fretta e furia senza lasciarmi neanche il tempo di rispondergli e tornai in albergo con ancora un sorriso che mi arrivava agli occhi stampato sul volto, tanto che mi facevano male le guance.
**
Dopo aver smontato un armadio intero e ormai rassegnata per non aver trovato alcun capo d'abbigliamento che andasse bene per quella serata, come per miracolo, Vivian bussò alla mia porta.

-Sei la mia salvatrice.-

Spazio autrice
Eccomi!
So che è tardi per aggiornare, ma non sono stata abbastanza impegnata.
Siamo arrivati a 130 visualizzazioni in così poco tempo!
Io davvero sono contentissima che la storia vi stia piacendo.
Mi scuso solo per il capitolo forse un po' più corto del solito, ma volevo lasciare suspense e non volevo mettere troppa legna sul fuoco.😏
Sempre se volete lasciate una stellina.
Concluso questo capitolo vi auguro buonanotte e per chi domani ha scuola, buona fortuna.
Domani mi aspetta il test d'ingresso d'italiano, speriamo vada tutto bene!
Kisses😘
-Mar

SPEED|| Sebastian VettelWhere stories live. Discover now