Il sapore del Podio.

443 16 3
                                    

8 Giugno 2014
Canada.

-Arrivati a destinazione!- affermò Sebastian, aggiustandosi il berretto del Team.

-Oh, sì, finalmente!- esclamai, buttandomi a peso morto sul suo letto. -Non vedo l'ora di mangiare qualcosa.
Sono così affamata che potrei mangiare pure te!- continuai, puntandogli l'indice contro.

-Mi mangeresti? Dovrò cominciare a spaventarmi di te, allora!- disse fingendosi preoccupato e mettendosi le mani sulle guance.

-Sì, ma ti mangerei di baci. È diverso.- precisai, alzandomi dal letto, lasciandogli un bacio sulla guancia.

-Quanto sei buffa e dolce.- sorrise e ricambiai.

Buffa e dolce.
Era la prima volta che un uomo mi definiva così, forse era anche perché non glielo permettevo mai, ma detto da Sebastian mi faceva un altro effetto.

-Ho fame anch'io, ed è pure ora di pranzo, mi sa che possiamo già andare in sala ristorante.- lanciai uno sguardo sull'orologio del mio cellulare al pronunciare di queste parole.

In effetti non avevo così torto, segnavano le due e un quarto!
Uscimmo dalla stanza d'albergo e imboccammo il corridoio per la sala ristorante.
Fortunatamente sia io che Sebastian avevamo le camere al piano inferiore l'una accanto all'altra, in modo tale che se qualche volta uno dei due voleva trascorrere un po' di tempo o anche più nella stanza dell'altro non avremmo destato sospetti.

-Che ti andrebbe di mangiare? Io prenderò sicuro un panino con...vedrò cosa offre il menù.- si mise la mano sul mento.

-Sia che mi mettano un piatto di carne o pasta davanti agli occhi a me non cambia. L'importante è che mangi qualcosa!-

-Ehilá, belle persone!- sorrisi alla vista di Daniel che si trovava proprio dietro di noi, camminando con entrambe le mani nelle tasche.

-Ciao Dan! Anche tu stai scendendo?- salutai il pilota australiano con un cenno della mano.

-Sì, così più tardi potrò allenarmi e, tra una serie di interviste, cercherò di ritagliare un po' di tempo per fare un pisolino.- spiegò, facendo una simpatica smorfia.

-Daniel, piuttosto. Se di pomeriggio hai un po' di tempo libero, possiamo rivedere le nuove strategie di gara.- ipotizzò Sebastian.

-Assolutamente, per me va bene. Dopo pranzo avverto la mia PR se può spostare un'intervista.
Oggi ho una giornata molto impegnativa.-

Arrivati alla sala ristorante, quando vidi il buffet strapieno di ghiottonerie, non riuscii a trattenermi e presi un piatto abbondante di pasta alla carbonara.

-Margo, la dieta!- Sebastian mi pregò di non abbuffarmi minacciandomi che se continuavo così non sarei più entrata nell'abitacolo, ed io non volevo correre il rischio.

Dopo pranzo, ritornata in camera e, data l'assenza di Sebastian che era da Daniel, ne approfittai per infilare il naso tra i dati e scrivere una relazione per l'Università.
Viaggiando per i Gp, dovetti accantonare lo studio delle materie su cui era basato il mio corso.
Mi iscrissi ad ingegneria dell'autoveicolo, mi è sempre interessato sapere come fosse strutturata un'auto, soprattutto una monoposto.
Stetti per due orette al computer, talvolta cambiando posizione sulla sedia e dando un'occhiata al cellulare, fino a quando non mi arrivò la notifica da Skype di una videochiamata in entrata.
Sorrisi incredula quando lessi il nome di mio cugino sullo schermo e dopo un attimo di esitazione gli risposi.

SPEED|| Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora