Come uno Ying e Yang.

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Londra, 2 luglio 2014
6:30 a.m.

Era già la seconda volta che nell'arco di mezz'ora posticipavo la sveglia.
Quell'apparecchio infernale suonava insistentemente da più di un minuto ed io ero già stufa di sentire il ripetitivo trillo che mi spronava a lasciare il morbido letto del mio appartamento di Milton Keynes.
Sarebbe stata una giornata davvero impegnativa, poiché avrei dovuto tenere delle sessioni di allenamento al simulatore e già il pensiero di affrontare il frenetico traffico inglese mi incitava ancora di più a rinchiudermi in casa piazzata sul divano davanti alla televisione a guardare vecchi Gran Premi.
Tra l'altro, la sera prima, con la festa di compleanno di Daniel, ero tornata a casa alle tre del mattino inoltrate e la stanchezza, per aver avuto soltanto tre ore di sonno, cominciava a farsi sentire giá al primo passo che feci, quando mi alzai dal letto.
Ma il dilemma che mi ronzava in testa da ben più di una settimana era: "Che cosa potrebbe piacere a Seb?". Mancavano meno di 24 ore al suo compleanno ed io non avevo una minima idea di cosa potessi prendergli.
Sapevo i suoi gusti come le mie tasche, ma in fatto di regali ero una vera e propria frana.
Bastava pensare che martedì mattina avevo girato metà Londra per trovare all'ultimo minuto una tavola da surf per Daniel.
Ed anche in questione di orari, c'era molto da rivedere.
Dopo aver speso cinque minuti della giornata a dar la parola alle mie elucubrazioni mentali, guardai per l'ennesima volta la radiosveglia sul comodino e mi alzai.
La prima cosa che feci, fu dirigermi in cucina, prendere un pentolino con latte e caffè e metterlo sul fornello per riscaldarlo.
Mi sedetti sul divano e ripensai al grande favore che inconsapevolmente mi avevano fatto Daniel e Lewis tenendo Sebastian occupato con una serie di partite a ping-pong di cui nessuno dei tre se ne sarebbero persa una.
Avevo una giornata libera per pensare a tutto.
Bevvi il cappuccino e subito mi diressi a fare una doccia.
Dopo la stanchezza della sera prima ci stava proprio.
Mi asciugai con l'accappatoio che avevo appoggiato al lavandino e presi l'asciugacapelli.
Indossai un paio di pantaloni della tuta, una maglietta a maniche corte messa alla rinfusa, come del resto tutti gli indumenti presenti nell'armadio, misi le scarpe e quando presi in mano il cellulare mi arrivò un messaggio da Sebastian:

"Guten Morgen meine Liebe, sono a casa di Lewis con Daniel, quando ti svegli chiamami o mandami un messaggio.Wir sehen uns heute Abend.😙"

"Guten Morgen auch dir. Divertiti oggi, ci vediamo stasera😚
Lots of Love"

Gli risposi così, per poi prendere il necessario e uscire di casa. Per fortuna conoscevo il proprietario di un negozio che vendeva articoli per motociclette a due passi dal mio appartamento. Mi consigliò di prendere una giacca e dei guanti da motociclista che sembravano proprio di essere di ottima qualità. Perciò, decisi di acquistare quelli; ero più che sicura che gli sarebbero piaciuti, conoscendo la sua passione per le motociclette.
Fortunatamente, dopo aver passato la maggior parte della mia giornata impegnata al simulatore, che a volte può risultare veramente stancante, nel pomeriggio riuscii in tempo a sistemare l'appartamento che, durante i Gp non avevo mai tempo di rassettare, dopo un intero stop invernale adibito al mio caos più totale!
Perciò, dalla libreria recuperai un vecchio cd, ed a ritmo dei miei adorati Dire Straits cantando a squarciagola -pensando ogni tanto di quanto fossi stata fortunata a non avere vicini di porta, sennò credo che avrebbero chiamato la polizia per disturbo della quiete pubblica a causa delle mie pessime doti canore!- , cominciai a piegare vestiti ammassati sulla poltrona, spazzare per terra e mettere a posto le pile di fogli sulla scrivania.
In un paio di ore, l'appartamento era divenuto pulito e ordinato, e dopo aver dato un'occhiata all'orario mi lasciai andare in sorriso compiaciuto.
Andai in bagno, feci scorrere l'acqua nella vasca, mi tolsi i vestiti e facendo un bel bagno caldo, mi rilassai.
Dopo essere uscita dalla vasca, mi asciugai con una tovaglia a lasciai un po' aperta la finestrella per fare uscire il vapore.
Mi recai in camera da letto e dall'armadio rimediai un paio di shorts ed una maglietta nera scollata sulla schiena, presi anche le mie come sempre scomodissime décolleté dell'omonimo colore.

-Avanti dai, per una serata potresti anche sopportarle!- pensai ad alta voce, rivolgendomi a me stessa.

Già la stessa idea di dover indossare quei trampoli mi dava i brividi, quindi optai di rimanere con le mie comode infradito, togliendole all'arrivo di Seb.
Mi pettinai e mi truccai leggermente.
Sinceramente non ho mai amato "pitturarmi'' il viso.
Mi bastava semplicemente un filo di mascara e una matita labbra rossa; potevo definirmi una ragazza acqua e sapone!
Presi dal frigo una bottiglia di spumante e degli spiedini di carne, mentre dalla mensola sopra il lavello della cucina facendo attenzione a non romperli, afferrai due calici.
In poco tempo preparai la tavola e cucinai la carne e, stranamente dopo tanti tentativi non era né troppo cruda, né bruciata.
Dovevo ammettere che stare ai fornelli non era proprio il mio campo, ma cercai di imparare qualcosa.
D'altronde, essendo indipendente, non potevo mica mangiare ogni giorno pizza o i soliti panini dei fastfood che portavano a domicilio, altrimenti il mio personal trainer Gianluca mi avrebbe fatto una ramanzina lunga chilometri.
Ero sottoposta ad un rigida ed inviolabile regola che non mi permetteva di sgarrare, se non per occasioni speciali quali capodanno, cenone di Natale e di Pasqua, ma a mio malgrado compleanni esclusi!
Verso le nove di sera, Sebastian ritornò a casa con i capelli non pettinati e con indosso una polo blu e dei jeans.
La prima cosa che feci, fu venirgli incontro mettendogli le braccia attorno al petto abbracciandolo forte e dandogli un bacio.

-Non ci siamo visti tutto il giorno, mi sei mancata.- sospirò, ricambiando il bacio e buttandosi a peso morto sul divano.

-Mi sei mancato anche tu, Seb.- risposi, sedendomi sul suo ginocchio e passando il braccio dietro la sua nuca.

-Dimmi: qual è il motivo di questa eleganza e di questo cibo dall'aspetto delizioso sulla tavola?- chiese facendo finta di non aver capito.

-Ah, chissà come mai! Prova ad assaggiare la carne che ho cucinato!- gli presi la mano facendolo alzare dal sofà e conducendolo verso la tavola.

-Stai per caso cercando di avvelenarmi?- chiese scherzosamente, beccandosi un'occhiataccia da parte mia.

-Ha,ha,ha. Davvero esilarante. Ma no, non lo potrei fare né ora né mai.
Sai che non posso stare senza di te!-

Mangiammo di gusto e, notai la sua faccia impressionata quando assaggió gli spiedini.
Dopo un po', ci sedemmo sul divano l'uno accanto all'altro, ed io appoggiai il capo sull'incavo del suo collo, mentre Sebastian circondava la mia vita con un braccio.
Restammo accoccolati a guardare uno di quei vecchi gialli in bianco e nero trasmessi in televisione, fino a quando allo scoccare della mezzanotte gli portai il sacchetto con all'interno il suo regalo augurandogli Buon Compleanno.
Fu a dir poco contento quando vide il contenuto del pacchetto.
Un po' piú tardi, uscimmo al balcone appoggiando i gomiti sul davanzale e brindando con lo spumante e prendendo un po' di aria fresca.

-Grazie.- esordì, portando la sua mano sulla mia, facendo incrociare i nostri sguardi.

-Per cosa?-

-Per tutto. Perché sei l'unica che mi fa sorridere, l'unica che mi consola dopo un ennesimo ritiro. L'unica che mi ama, che mi dedica ogni suo pensiero ed in cambio non chiede nulla.
L'unica donna con cui voglio e vorró passare il resto dei miei giorni, l'unica voce che voglio sentire al mio risveglio.- mi alzò il mento con due dita e circondó le sue braccia alla mia vita -L'unica che voglio abbracciare, baciare e stringere a me.
Ho voglia di te, e avrò voglia di te sempre, perché tu così come sei, mi completi.
Ti amo e non smetteró mai di ripetertelo.-

A quelle parole non riuscii a trattenere le lacrime, che in un attimo Sebastian asciugó.
Le parole in quel momento, mi morirono in bocca, non riuscii a dire tutto quello che lui ha sempre significato per me.
Lo tenni saldamente incollato al mio corpo e, quei pochi millimetri di distanza tra i nostri visi vennero completamente azzerati facendo coincidere le nostre labbra.
Come uno Ying e Yang, io e lui ci completavamo.
Io che ero di mia indole molto ansiosa, Sebastian riusciva sempre a farmi rilassare.
Mentre lui che a volte si lasciava trasportare dall'impulsivitá, provavo a farlo ragionare prima di prendere una decisione affrettata.
Eravamo così diversi, ma così simili e, forse fu anche per questo che ci scegliemmo.

Ciao a tutti!!
Ho pubblicato finalmente eh!
Diciamo che per fare questo capitolo c'ho messo anima e corpo hahah, infatti è un po' lunghetto, spero solo che non sia stato noioso! D:
Ma quanto sono teneri? Io li adoro😻
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina, e soprattutto commentate!
Baci😘

SPEED|| Sebastian VettelWhere stories live. Discover now