Monaco.

464 17 0
                                    

Il giorno seguente, venni svegliata dal fastidioso trillo della sveglia impostata nel cellulare.
Dopo aver fissato il soffitto per qualche minuto, decisi di alzarmi e prepararmi per andare a fare colazione.
Quando uscii dalla mia camera, i corridoi erano deserti.
Scesi giù e in mezzo alla gran confusione che si era creata nella sala ristorante, riconobbi Vivian che stava venendo nella mia direzione con un sorrisetto sul volto.
Oh santo cielo, ecco che inizia l'interrogatorio.

-A giudicare dal'espressione felice e serena che hai stamattina, deduco che "la serata in compagnia della birra" sia andata bene.- sibiló una volta arrivata accanto a me per poi lanciarmi un'occhiatina.

-Allora deduci bene.- abbozzai un sorrisetto.
Mi guardò compiaciuta e prima che lei mi chiedesse della serata, le dissi che le avrei raccontato tutto a tempo debito, e la lasciai per poi andare al buffet.
Presi un vassoietto con una tazza di cappuccino, fette biscottate con marmellata e mi diressi al tavolo prendendo posto accanto a Sebastian che non smetteva neanche un secondo di fissarmi.

***

24 Maggio 2014
Principato di Monaco

-Ma buongiorno, mia cara campionessa!- esclamò Vivian, lanciandomi un cuscino in faccia mentre dormivo beatamente.
Che bel modo di svegliarmi, eh.

-Spero per te che non siano meno delle otto del mattino, perchè se non fosse cosí, ti converrebbe scappare, ti uccido.- la minacciai, ma ero poco credibile data la voce assonnata che avevo.

-Oh andiamo, non avrai intenzione di restare tutta la giornata a letto!- esclamò inaspettatamente gentile, prendendo dal vestiario dal mio armadio.

-Sì, ho intenzione.- replicai girandomi a pancia in giù, capovolgendo il cuscino e mettendolo sulla nuca.

-Ok, mi costringi allora ad usare le maniere forti.- un'inebriante aroma di caffè, mi solleticó all'istante le narici.
Non riuscii a resistere, e mi alzai con il busto, stropicciandomi gli occhi sbadigliando.

-Non riesci proprio a resistere al caffè, eh.- disse, porgendomi la tazzina.

-A quanto vedo, hai scoperto il mio punto debole...- mugugnai, sorseggiando il mio atteso caffè.

-Pensavo fosse Sebastian il tuo punto debole.- disse, facendo un sorrisetto.
Me lo sarei dovuto aspettare da lei.

-Comunque, hai intenzione di dirmi perché mi hai fatta alzare?- chiesi, cambiando discorso.

-Semplice, punto primo perché hai giusto una dozzina di interviste a cui essere sottoposta...- la interruppi.

-Ma ieri ne avrò fatte circa una decina!- protestai. Odiavo essere intervistata, ma d'altronde dovevo averci a che fare per forza dato il lavoro che facevo.
Fortunatamente, i piccoli stratagemmi che mi aveva insegnato Fernando era rispondere alle domande in modo schietto e veloce, e a quelle personali con monosillabi: sì, forse, no, boh.
E in molti casi mi era stato d'aiuto.

-Shh, fammi finire di parlare. Punto secondo, perché oggi ci sono le qualifiche, bambina mia. Te lo sei scordata?-

-No, certo che no, come poteri scordarmi delle qualifiche. Ero solo inconsapevole che oggi avrei dovuto fare tutte queste interviste.- sbuffai.

-Non ti agitare, pensa che a questa serie di stancanti e opprimenti domande, saranno sottoposti pure Daniel...e Sebastian!-

-Wow, che gran novità.
Va bene, ok, farò uno sforzo, però per poco tempo.
Sicuramente passerò metà della mattinata al simulatore.
Intanto però passami il vassoio, che ho fame.-

-Non ti preoccupare, avrai tempo a sufficenza per tutto.- replicò, roteando le pupille e porgendomi il vassoio colmo di irresistibili prelibatezze.

-Che amica ingorda che ho... Ma, il tuo personal trainer non ti aveva sottoposta ad una dieta ferrea?- continuò, guardandomi addentare il cornetto alla marmellata.

-Può essere, ma come hai detto tu stessa, con il fisico che ho, posso permettermi di sgarrare qualche volta, non credi?-

-Sei la solita.- sbuffó, passandosi un filo di rossetto sulle labbra, per poi guardandomi mettendo le braccia sui fianchi.

-Muoviti, vai subito in bagno, ti lavi, ti vesti e scendiamo giù.- mi disse con tono perentorio.

-Ai suoi ordini, capitano.- risposi facendo il saluto militare, per poi liberarmi dalle calde coperte del letto.

25 Maggio 2014
Gran Premio di Monaco.

Montecarlo, il circuito più glamour e prestigioso della stagione, che ha sempre appassionato piloti e tifosi.
Storico e difficilissimo, soprattutto a causa delle sue pieghe insidiose, ma anche per il fatto che i piloti sono chiamati ad un numero di cambi di marcia superiore a qualsiasi altra gara, e obbligati a non fare il minimo errore.
Quella mattina, al contrario del giorno prima, sulle stradine del Principato vi erano nubi piuttosto dense e sembrava proprio che prima della fine del GP, potesse venire a piovere.
Nico Rosberg scatta al comando, seguito da Lewis, poi Sebastian, Kimi, Daniel e Fernando.
Al Mirabeau Perez viene colpito da Button e la vettura si intraversa, si pone in mezzo al tracciato, costringendo i commissari di gara a inviare in pista la safety car.
Purtroppo, neanche all'ottavo giro, Seb dopo il pit stop, venne costretto al ritiro a causa di una perdita di potenza del suo motore.
Ritornò ai box, si tolse casco e balaclava e, si passò una mano aperta tra i capelli scombinati, cercando invano di sistermarseli e non potei fare a meno di notare l'espressione amareggiata che aveva sul viso.

SPEED|| Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora