Ritorno al passato.

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L'aria fresca tra i capelli, il sole caldo sulle spalle e una passeggiata a cavallo con Sebastian.
Cosa desiderare di più?
Avendo già fatto un bel tratto di strada, decidemmo di fermarci per far abbeverare i cavalli e ci sedemmo sul prato di fronte ad un lago, circondato da folte pinete intervallate da montagne.
"È davvero bellissimo qua, potrei rimanerci per sempre, lontana dal caos di Londra." dissi e mi sedetti a gambe incrociate.
"Penso lo stesso. Dopo le pressioni, le delusioni e la confusione di questa metà di stagione, ci vuole proprio un po' di tempo per schiarirsi le idee e rilassarsi sentendo solo i suoni della natura." rispose, distendendosi sul prato e chiudendo gli occhi.
Mi distesi anch'io, accanto a lui.
Era da tanto tempo che non mi sentivo così leggera, tranquilla, senza pensieri.
Almeno così credevo, fino a quando non vidi il flash del mio telefono lampeggiare due volte e lo schermo illuminarsi per via di una notifica.
Sbloccai il telefono e, come pensavo, nel registro delle chiamate, ne trovai una persa.
Il numero del mittente non era salvato in rubrica, ma leggendolo riconobbi subito a chi appartenesse e sapevo già che se avessi risposto, non mi sarei data pace, né lui l'avrebbe fatto.
Di conseguenza eliminai e bloccai il numero, cercando poi di spegnere lo schermo il più velocemente possibile anche per non farmi notare da Sebastian.
Purtroppo però i miei tentativi risultarono vani, anche a causa del mio nervosismo, poiché lui si girò nella mia direzione, stando in equilibrio con i gomiti sull'erba e sbirciando dal mio telefono.
"Va tutto bene?" chiese, abbassandosi con un dito gli occhiali da sole e accarezzandomi i capelli con la mano libera.
"Sì, non preoccuparti. Era solo un callcenter." risposi rassicurandolo, inventandomi una bugia sul momento.
Non che non mi fidassi di lui, certo che no, ma non avevo intenzione di farlo preoccupare inutilmente e che passasse le vacanze pensando ai miei problemi invece che rilassandosi. Conoscendolo, si sarebbe fatto mille paranoie e già, purtroppo, ci bastavo io a crearmene di assurde.
"Lo sai che se c'è qualcosa che non va, puoi parlarmi di tutto, vero?" mi guardò con sguardo serio, mettendomi una mano sulla guancia.
"Sì Seb, come ti ho già detto, era solo spam." gli presi la mano baciandone il dorso e sorrisi, ma dentro mi sentivo già profondamente a disagio.
Dannazione a me, e ai miei continui sensi di colpa.
Non volevo mentirgli, soprattutto perché con me era sempre stato sincero sin dall'inizio, ma sarebbe stato meglio così.
"Mmh, che ne dici se mangiassimo qualcosa? Sto cominciando ad aver una certa fame." domandò cambiando discorso, avvicinando a sé lo zaino e tirando fuori una tovaglietta, dei panini imbottiti e una bottiglia di the al limone.
"Io direi che è un'ottima idea."

"Sinceramente, non mi aspettavo una mattinata così tranquilla." sospirò il biondo accanto a me, mentre riponeva i nostri zaini a sacco nel portabagagli. Annuii silenziosamente.
Purtroppo la permanenza alla riserva non durò a lungo; infatti dopo il picnic al lago, percorremmo il sentiero di ritorno alla fattoria e riportammo i cavalli nel loro recinto.
Salutammo i proprietari del maneggio che, gentilmente, ci avevano regalato un barattolo di marmellata di mirtilli, e ci avviammo verso l'auto.
Mi sistemai sul sedile accanto al guidatore, mettendomi la cintura e controllando per l'ennesima volta il cellulare, più lo guardavo, più la mia ansia aumentava.
Ormai la mia vita era diventata un punto interrogativo; il mio lavoro lo era, la mia famiglia lo era, l'unica mia certezza in quel momento era Sebastian, che ringrazio per essermi stato sempre vicino, a sostenermi moralmente. Probabilmente senza di lui sarei stata solo un corpo vuoto senza emozioni.
Avevo sempre creduto di essere una donna forte e indipendente, che non aveva bisogno dell'amore, dell'appoggio della famiglia per andare avanti, chiudendomi nella mia corazza, isolandomi da qualsiasi contatto per paura di essere ferita di nuovo. Invece ora, mi rendevo conto che con lui era bastato solo un piccolo gesto d'affetto dopo tanto tempo, a far sciogliere come neve al sole questa mia corazza, che pensavo fosse impenetrabile.
Avevo imparato a cavarmela da sola, a contare solo sulle mie forze e a non aspettarmi niente dagli altri per non rimanere delusa, e forse era stato proprio questo mio comportamento diffidente a non avermi permesso di aprirmi di più con le persone che dimostravano di tenere a me realmente.
"Che ne dici se prima di tornare a casa, facessimo un giro? Voglio farti vedere il centro." sorrise, continuando però a tenere gli occhi sulla strada.
"Ci sto! Non ho mai visto Heppenheim e tu potresti farmi da guida turistica." gli risposi entusiasta.
Non volevo che il passato tornasse a tormentarmi con i suoi demoni, perciò la cosa migliore da fare era divertirsi, non pensarci e passare del tempo con Sebastian.
"Solo, Seb...Ti darebbe fastidio se per la strada ci comportassimo come semplici amici? Non vorrei destare sospetti. Per via dei che rumors potrebbero crearsi." chiesi, mordendomi il labbro inferiore.
Se c'era una cosa che detestavo era la poca delicatezza di chi redigeva i giornali.
Pur attirare l'attenzione dei lettori, sarebbero stati capaci di scrivere articoli scottanti basati su scoop inesistenti, senza neanche considerare la vita privata delle persone di cui scrivevano.
"Non mi da assolutamente fastidio, tutt'altro. Sai quanto tengo alla privacy, e il pensiero che le faccende dalla mia vita privata, oltre che della tua, vadano a finire sulle pagine di tutti i giornali non mi alletta per niente. In più non vorrei scatenare il putiferio all'interno del nostro team." disse ridacchiando, imboccando lo svincolo con un cartello che indicava la direzione verso Heppenheim.
Durante il viaggio, durato una mezz'ora, mi addormentai, finché non arrivammo in città. Posteggiammo l'auto e a piedi raggiungemmo il centro, dove Sebastian mi fece vedere i monumenti più importanti e raccontandomi la loro storia.
Restammo a girovagare, qualche volta venendo fermati da tifosi, che ne approfittarono per farsi qualche foto con noi, specialmente con Sebastian, essendo il loro orgoglio nazionale.
Continuammo il nostro percorso guardandoci intorno tra le bancarelle che esponevano manufatti in legno e souvenir, ne approfittai anche per comprare un paio di calamite che avrei attaccato sullo spoglio frigorifero della mia casa a Londra e nel tardo pomeriggio, ci andammo a sedere in una caffetteria.
Ordinammo due caffè e una porzione ciascuno di strudel farcito con mele e uvetta; davvero buonissimo, ma non avrebbe mai potuto battere quello fatto in casa dalla mamma di Seb.
Alla fine del giro turistico, io e la mia fantastica guida, ci dirigemmo al parcheggio dove avevamo lasciato l'auto e imboccammo la strada per ritornare a casa sua.
Quando arrivammo era già quasi sera, perciò ne approfittai per farmi una doccia prima di cena. Dopo essere uscita dal bagno, mentre ero in camera di Sebastian per prendere dell'intimo e una maglietta di ricambio dalla valigia, la vibrazione del mio telefono sul comodino mi fece sobbalzare.
Con il cuore a mille per il nervosismo andai a controllare di chi fosse la notifica e mi sentii più sollevata quando vidi il nome di Vivian comparire sullo schermo.

"Ehi bellezza, come procede la vacanza con Sebastian?😏"

Aprii la nostra conversazione di whatsapp e cominciai a scriverle:

"Qui tutto bene, ho conosciuto la famiglia di Seb. È davvero meravigliosa, mi sono sentita subito a mio agio."

"Sono proprio contenta per te.
Altre novità?"

Non risposi all'ultima domanda.
Avrei voluto dirle di quel che era successo quella mattina, ma sarebbe stato meglio se gliene avessi parlato di persona.
Bloccai il cellulare sospirando e incominciai a vestirmi per poi scendere al piano inferiore.
Dopo cena, io e Sebastian decidemmo di guardare un film a letto, lui propose di vedere un horror, mentre io un film comico, ma alla fine optammo per Grease.
"Lo sai che John Travolta è proprio il mio tipo di uomo ideale?" dissi tutto a un tratto, guardando Seb.
"E tu lo sai che per me è lo stesso con Olivia Newton John? Ho sempre avuto un debole per le bionde." rispose stuzzicandomi, mantenendo lo sguardo sul televisore. Gli lanciai un'occhiataccia incrociando le braccia al petto.
"Però le more hanno quel qualcosa in più che mi fa impazzire." continuò. Si mise a ridere per poi abbracciarmi e lasciarmi un bacio sulle labbra. Adulatore.

Spazio autore
Ciao a tutti! Sono tornata dopo un lungo periodo di inattività (un anno probabilmente), questo capitolo è di passaggio, ma è in quelli a venire che ci sarà il vero drama.
Avete già una vaga idea di cosa stia nascondendo Margo a Sebastian?
Inoltre per farmi perdonare, oltre ad aggiornare Speed, per le fan dei 5 Seconds of Summer ho pubblicato una nuova storia, si chiama "Social Casualty" e mi farebbe piacere se passaste a darle un'occhiata.😊
Mi scuso per eventuali errori grammaticali e vi prego di segnalarmeli se ce ne dovessero essere.
Baci a tutti.
Mar

SPEED|| Sebastian VettelWhere stories live. Discover now