33-Loro non ti hanno mai voluta

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"Loro non ti hanno mai voluta"
Cit- Crono

L'alba era quasi arrivata e la mora era l'unica già sveglia, così con attenzione a fare meno rumore possibile prese le sue cose e corse nel bosco più vicino.

Le aveva abbandonate.

Aveva abbandonato anche le cacciatrici.

Arrivata nel bosco Crono le parlò ancora -Devi solo far apparire un grosso arcobaleno e pensare intensamente alla destinazione e toccarlo, lui ti porterà lì-

Così dopo diversi tentavi riuscì ad evocare un enorme arcobaleno, ma il troppo sforzo la fece cadere a terra ansimando.

Poi con pochissime forze continuò a pensare " Zacinto, Grecia" e, dopo diversi sforzi, riuscì a toccare l'arcobaleno e un senso di benessere la invase, tutta la stanchezza svanì e in un attimo si trovò in un'isola.

Era davvero bellissima e quando si girò trovò una reggia antica forgiata interamente d'oro.

Qualcuno uscì dall'enorme reggia e incitò Alexa ad avvicinarsi con un segno del capo -Crono la stava aspettando, entri pure Alexa, figlia di Iride-

Lei entrò, dentro era anche più bella di fuori.

Un applauso la ridestò dalla bellezza della casa.

L'uomo dei sogni stava scendendo le enormi scale dorate battendo ancora le mani.

Alexa si impietrì all'istante.

-Complimenti, sei riuscita ad arrivare subito e ad usare l'arcobaleno come mezzo di trasporto- le disse Crono con il solito ghigno stampato sulla faccia.

Si avvicinò fino ad essere difronte a lei -Sei pronta? Domani cara Alexa cattureremo i tuoi amici e gli faremo rimpiangere ciò che hanno fatto e poi cacceremo gli dei dall'Olimpo-

Alexa lo guardò dubbiosa -Aspetta avevi promesso che non torcevi un capello a gli altri-

Crono la guardò profondamente con i suoi occhi dorati -Andiamo, non ti sei accorta che tutti quanti se ne sono andati via senza neanche dirti ciao o mostrare un minimo d'affetto? Loro non ti hanno mai voluta, fingevano soltanto!-

Quelle parole erano peggio di mille pugnali nella pelle per Alexa.

-Magari la figlia di Plutone l'ha fatto solo per compassione, ma gli altri non avevano neanche quella nei tuoi confronti-

Quei occhi dorati erano mille volte peggio di una lingua ammaliatrice, ti spingevano a credere a quella cosa prima di farla ed era molto peggio.

-Quindi loro non mi hanno mai voluta?- chiese Alexa con le lacrime che le scendevano dal viso e i capelli che piano piano diventavano azzurri.

-No, loro non ti hanno mai voluta per gelosia-

-Perchè dovrebbero essere gelosi di me?-

-Alexa quanto sei innocente...Loro lo fanno per i tuoi poteri, sanno perfettamente che se tu solo volessi potresti ucciderli tutti in un colpo solo è per questo che non ti vogliono, perché ti temono-

-Non è giusto! Non ho scelto io di avere questi poteri!- si infuriò Alexa.

Crono sorrise malvagio, era quello che voleva -Hai ragione, forza vieni con me così ci vendicheremo di loro- e le porse la grande mano.

Alexa senza esitare la strinse e gli occhi le divennero verdi-neri.

-Credo che tu sia stanca, vatti a riposare, domani mattina ci sarà la nostra vendetta- disse Crono.

Alexa annuì -Certo, re dei Titani- e si congedò.

Seguì il maggiordomo/mostro che gli aveva aperto la porta ed arrivò in una bellissima camera tutta dorata.

-Il grande Crono le dona questa per dormire- e le porse una vestaglia per dormire bianca.

-Grazie mille- rispose cortesemente.

Quando anche lui se ne andò si tuffò sul letto con la faccia contro il cuscino.

Sbuffando si mise il pigiama e si sdraiò, ma senza vedere le sue amate stelle non riusciva proprio a prendere sonno.

Così con una magia che le aveva insegnato la dea Artemide la camera divenne una grande distesa blu con piccoli puntini luminosi come se fosse una grande tela.

Osservando il bel lavoro in poco tempo gli occhi si chiusero e sognò.

Era in una grande stanza ricoperta da mattoni e vicino a lei c'era una ragazza già vista con lunghi capelli neri e quando si avvicinò, quest'ultima si girò e Alexa sussultò.
Aveva degli occhi neri come il petrolio e un espressione maligna nel volto, ma un piccolo particolare la fece rabbrividire, quella ragazza era identica a lei o forse era lei.
Crono le si avvicinò con un espressione altrettanto malvagia.
-Molto bene mia prediletta, insieme conquisteremo il mondo-
Le parole "mia prediletta" le volteggiavano in testa come delle fastidiose mosche.

Quel soprannome.

Crono chiamava sempre Alexa così.

Quindi aveva ragione, lei diventerà così...
Poi il sogno si interruppe e qualcuno svegliò Alexa.

-Figlia di Iride, Crono il titanide vuole vederla- spiegò il maggiordomo/mostro e uscì dalla stanza.

Così si preparò più in fretta possibile e scese giù da Crono.

***

-Buon giorno Alexa, finalmente è il grande giorno, forza vieni-

Alexa gli si avvicinò riluttante.
-Non avere paura, oggi ci vendicheremo dei tuoi amici- sorrise maligno Crono

-Non gli farai del male, vero?- chiese Alexa tremante.

Lui la guardò con i suoi intensi occhi dorati -io non gli farò proprio un bel niente, stai tranquilla-

Poi guardò la mano della ragazza.
-Dove hai messo l'anello che ti ha dato il figlio di Afrodite?-

-È qui- e lo estrasse dalla tasca.

-Ora mettilo, questo ci aiuterà per la nostra vendetta- disse Crono.

Alexa annuì e si infilò l'anello nero con la pietra rosso, ma quando le enormi dita di Crono lo toccarono si illuminò e incominciò a recitare una magia in greco antico.

La cacciatrice si sentiva strana.

Forte, molto forte e...arrabbiata.

Provava vendetta e aveva voglia di uccidere.

I suoi capelli divennero lunghi fino al terreno, i suoi occhi divennero ancora più neri del solito, stesso colore presero i suoi capelli.

Si sentiva per la prima volta in vita sua cattiva, ma anche potente, come se potesse battere persino un dio dalla sua potenza.

Un'aura nera la circondò.

I suoi vestiti dal color argento tipico delle cacciatrici divennero neri.

Crono ghignò soddisfatto del suo lavoro -Alexa Light, figlia di Iride oggi avrai la tua vendetta!-

Lei sorrise malvagia -Non vedo l'ora mio signore-

Crono le porse la mano -Afferala e tieni forte stiamo andando a fare un saluto ai tuoi cari amichetti-

Lei subito contraccambiò la stretta e, come smaterializzata, arrivò a destinazione.

Speciale || Percy Jackson Where stories live. Discover now