Capitolo 8

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Il cielo di Los Angeles è limpido oggi, nonostante la stagione preveda il contrario. Una brezza rinfrescante inebria i sensi portando con se il profumo dell'erba appena tagliata e i fiori circostanti. Alcune foglie galleggiano sull'acqua limpida della piscina evidenziando delle piccole onde provocate dal vento. Il maglione color prugna dell'uomo sdraiato sulla piccola sdraio non si sente per niente infreddolito, anzi, quell'aria leggermente pungente lo fanno sentire in pace con se stesso. Il silenzio è sovrano mentre i suoi occhi scorrono tra le varie parole scritte sul quotidiano. Accavalla le gambe per stare più comodo per poi sistemare meglio gli occhiali da vista che stavano per cadere dal suo naso. Nessun pensiero lo disturba, solo il rumore del vento tra i rami degli alberi gli fa compagnia. La tranquillità viene interrotta da dei passi che si fanno sempre più vicini, l'uomo sa già a chi appartengono quei passi, ha imparato a conoscere i suoi dipendenti meglio di qualsiasi altra cosa.

- Buongiorno Bill - dice semplicemente l'uomo senza distogliere lo sguardo dal giornale.

- Buongiorno a lei signore - ricambia formalmente l'uomo di colore fermandosi non molto distante dal suo superiore.

- Come stai? - domanda con tranquillità.

- Bene, la ringrazio signore, lei? - sorride Bill.

L'uomo di fronte a lui sospira piegando il giornale per poi togliere gli occhiali. Poggia entrambe le mani sul grembo guardando il passaggio di fronte a lui assorto nei sui pensieri.

- Non trovi che tutto questo sia meraviglioso Bill? - domanda senza distogliere lo sguardo dal giardino davanti ai loro occhi.

- Lo trovo bellissimo signore - risponde la guardia del corpo dando una fugace occhiata allo spettacolo di fronte a loro.

- Perchè non può essere tutto così Bill? - chiede con malinconia l'uomo che si è seduto alla fine della sdraio.

- Non lo so signore - dice la guardia mostrandosi triste per un attimo. 

In quel momento i due si guardarono intensamente negli occhi senza dire una parola, il silenzio a volte poteva essere l'unica risposta accettabile. L'uomo, ancora seduto, rivolge un sorriso amaro al suo dipendente. Un sorriso carico di dolore e sofferenza, un sorriso che fa trasparire un grande desiderio che probabilmente non si avvererà mai.

- Perché sei venuto a cercarmi Bill? - domanda infine interrompendo il nuovamente il silenzio.

- Dove vuole che sia servita la colazione? - chiede la guardia poggiando il peso su una gamba.

- Avete già trovato un sostituto della signora Cortez? - rimane strabiliato l'uomo.

- Si signore - risponde Bill mostrando un sorriso.

- E le posso assicurare che è molto meglio di quello che ha avuto fino ad ora - continua.

L'accenno di un sorriso appare nell'uomo che decide di alzarsi cercando di aggiustare le pieghe del suo pantalone nero.

- Ottimo lavoro Bill! Vorrei mangiare nel tavolo qui fuori se è possibile - chiede gentilmente mentre prende sotto braccio il quotidiano.

- Nessun problema signore - risponde Bill.

Si scambiano un sorriso per poi andare entrambi in direzioni diverse.


Dopo aver chiesto ai camerieri dove trovare tutti gli ingredienti e il servizio di posate, ho iniziato a preparare un impasto. Il tempo a mia disposizione è molto poco quindi ho deciso di preparare dei biscotti molto semplici. Ormai sono già in forno e in dodici pronti dovrebbero essere pronti, metto un pentolino con del latte per scaldarlo. Tengo gli occhi puntati sul tegamino per controllare che non diventi crema, dei passi mi fanno voltare e quando riconosco il signor Whitfield mi lascio andare a un sorriso.

𝑴𝒂𝒅𝒆𝒍𝒆𝒊𝒏𝒆🍎 || ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ "ON HIATUS"Where stories live. Discover now