Capitolo 34

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Dire che non ho dormito per niente è un eufemismo, la bambina era particolarmente agitata stanotte e non mi ha dato modo di chiudere occhio manco per un minuto. Sono ancora girata verso l'esterno del letto e fisso la finestra dove, dalle tende, si può intuire che il sole è completamente sorto. Il braccio del signor Jackson non ha lasciato il mio fianco e sembra che il suo corpo si sia fatto più vicino al mio visto che percepisco il suo mento sulla mia spalla e il fiato caldo sul mio collo. Arrossisco immediatamente quando me ne rendo conto. Lentamente mi giro di fianco e lui non sembra svegliarsi minimamente perché la sua testa si appoggia lentamente sul cuscino facendo qualche movimento per stare più comodo. La stretta sul mio fianco aumenta per pochi istanti per poi tornare a peso morto, non voleva che me ne andassi. Mi accorgo di trovarmi a pochi centimetri dal suo volto e arrossisco ancora di più, il suo respiro caldo si infrange sul mio viso mentre i suoi occhi sono ancora chiusi. Lo trovo particolarmente adorabile quando noto i suoi capelli scompigliati sul cuscino e la bocca leggermente aperta. La linea della mascella è a dir poco perfetta e una strana voglia di sfiorargliela mi assale, scuoto mentalmente la testa pensando a quanto sono stupida. 

- E' così bello - mi lascio scappare in un sussurro appena udibile.

Dei ticchettii mi risvegliano dai miei pensieri e mi alzo leggermente col busto per poter guardare fuori dalla finestra, sta iniziando a piovere. Faccio un sospiro pensando che anche questa sarà l'ennesimo giorno freddo caratteristico di metà dicembre. Mi riabbasso tenendo ancora per un po' lo sguardo verso l'esterno e quando percepisco il guanciale sotto di me mi appoggio. In un'istante mi rendo conto che gli occhi del signor Jackson sono ben aperti e vispi mentre mi osservano, quasi sobbalzo quando il colore scuro delle sue iridi si impianta nei miei occhi chiari. Abbasso inevitabilmente lo sguardo diventando immediatamente rossa come un peperone, sono eccessivamente timida, continuo a ripetermi mentalmente. Una risata gutturale da parte dell'uomo di fronte a me accompagna il rumore della pioggia che batte sui vetri. Questo è sicuramente il risveglio migliore che ho mai avuto nella mia vita. La sua mano, che prima era sulla mia schiena, ora è sul mio fianco mentre fa un po' di pressione, non lo sta stringendo ma sembra quasi un modo per attirare la mia attenzione. Titubante alzo lo sguardo e vedo i suoi occhi saettano da una parte all'altra del mio viso e delle parti del mio corpo scoperte dal lenzuolo e il copriletto. Con un movimento minimo mi invoglia ad avvicinarmi al suo corpo e io, per niente contrariata, mi lascio avvicinare. Percepisco la mia pancia che tocca il suo addome e la sua mano, che prima era sul fianco, spostarmi dietro la mia schiena per potermi racchiudere in un'abbraccio. Il mio viso entra a contatto con il tessuto liscio e delicato della maglia del suo pigiama, il suo profumo mi inebria i sensi facendomi sentire molto più rilassata.  La sua testa è appoggiata sulla mia ma non mi da fastidio, anzi, percepisco la pelle della sua guancia leggermente ruvida sul mio collo e il suo fiato caldo che mi riscalda. L'uomo fa un sospiro che non riesco a decifrare, sarei tanto curiosa di sapere che cosa gli succede ma non voglio indagare.

- L'ultima volta che ho dormito così bene è stato con Elisa - dice quasi a se stesso.

Sono leggermente confusa ma non voglio indagare, non conosco la sua vita privata e ciò mi mette un po' angoscia. Cosa mi sta nascondendo signor Jackson? Mi domando mentre sono con la testa incastrata tra il cuscino e il suo capo. Dal tono della sua voce posso percepire che questa donna sia stata molto importante per lui ma, allo stesso tempo, l'abbia fatto soffrire. La malinconia che fa trasparire in ogni suo gesto mi fanno leggermente rattristire e io, particolarmente emotiva visto il mio stato attuale, mi lascio sfuggire alcune lacrime dagli occhi e un singhiozzo trattenuto. Possibile che quest'uomo sia già diventato così importante per me? 


Tutte queste belle sensazioni non le provavo da tanto tempo, non so nemmeno io perché mi sia tornata in mente Elisa Marie in questo preciso istante. Eppure con me, in questo momento, non c'è Elisa ma Madeleine. E' da forse troppo tempo che una presenza prende posto della parte vuota del mio letto e mi sento particolarmente bene. Il ventre della ragazza è praticamente incollato al mio addome e la bambina sembra essersi calmata. Neanche io ho dormito molto, come tutte le notti ma questa per me non è sicuramente una novità, e ho sentito che la bambina non ha lasciato un attimo di tregua alla ragazza tra le mie braccia. I suoi capelli color grano profumano di buono e la loro morbidezza è a contatto con la mia guancia. Mi lascio andare ad un sospiro troppo pervaso dalla sensazione di benessere che sto provando in questo momento, è da fin troppo tempo che non mi sentivo così in pace. Un singhiozzo mi fa tornare sull'attenti facendomi spalancare leggermente gli occhi. Scelgo di sciogliere l'abbraccio e subito una cosa mi salta agli occhi. Ma quelle sono lacrime, capisco scrutando le guance di Madeleine e i suoi occhi leggermente lucidi. Repentinamente la riabbraccio poggiando una mano nella sua nuca per poterla avvicinare ulteriormente a me, tremante poggia la sua mano libera dietro la mia schiena mentre inizio a dondolarla leggermente. I singhiozzi sembrano aumentare a dismisura e ciò mi fa entrare nel panico.

- Chick perché piangi? - domando con un filo di voce.

La sento che scuote la testa sul mio petto ma senza riuscire a dire una parola, mi lascio andare ad un sospiro mentre appoggio la mia testa sulla sua stringendola ulteriormente a me. In pochi istanti riesce a calmarsi per poi allontanarsi leggermente da me senza però interrompere il contatto tra i nostri corpi. Si asciuga gli occhi con le dita e mi lascio andare a un sorriso trovando questo suo gesto particolarmente tenero.

- Mi scusi tanto, non volevo - riesce a dire con la voce ancora segnata dal pianto.

Io le accarezzo il capo mentre nego con la testa, le mie labbra si posano sulla sua fronte posandoci sopra una serie di baci.

- Non ti devi preoccupare, non è successo niente - cerco di rassicurata tra un bacio e l'altro.

Lei, inaspettatamente, si stringe nuovamente a me nascondendo il suo volto tra i miei capelli e io non posso fare altro che ricambiare. Madeleine è una persona che necessita di tanto affetto esattamente come me.

**Trailer storia**


𝑴𝒂𝒅𝒆𝒍𝒆𝒊𝒏𝒆🍎 || ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ "ON HIATUS"Where stories live. Discover now