Capitolo 15

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La cucina è uno specchio come sempre, mi sono messa subito in moto iniziando a muovermi da una parte a l'altra della stanza. Dopo che il signor Jackson mi ha chiesto gentilmente di preparare un po' di latte e dei biscotti per i bambini mi sono messa subito in moto. Come si fa a dire di no di fronte a tanta gentilezza? Ho annuito mostrandomi completamente disponibile. In questo sto aspettando che i biscotti finiscano di cuocere nel forno mentre rimango appoggiata con un braccio all'isolotto. Tutto il tempo mi sono sentita osservata e quando alzo nuovamente lo sguardo vedo il signor Jackson guardarmi. Sento dei passi, probabilmente sono i bambini che stanno giocando ma l'uomo è rimasto sulla soglia della porta guardando i figli da lontano e dandomi, di tanto in tanto, un'occhiata. Apprezzo molto che lui si stia preoccupando per me, ho cercato di fargli capire che stavo bene ma lui fa finta di non avermi notato. Il timer inizia a suonare e subito spengo il forno, prendo due presine e apro il forno allontanando la faccia per evitare l'aria bollente. Tolgo velocemente la teglia e velocemente posizioni i vari biscotti con gocce di cioccolato sul vassoio. Una volta fatto mi metto a guardarli da lontano poggiando entrambe le mani sui fianchi, mi ritengo soddisfatta del mio lavoro così prendo un pentolino per scaldare un po' di latte.

- Ehi Madeleine - mi sento chiamare dal mio capo.

Subito mi giro verso di lui pensando di aver sbagliato qualcosa.

- Si? - dico mettendomi composta.

L'uomo ride al mio modo di ricompormi per poi indicare un pensile vicino a me.

- Potresti mettere un po' del latte che stai preparando dentro un biberon? Sono nel pensile alla tua sinistra - mi istruisce indicando lo sportello.

- Subito - obbedisco aprendo l'anta del mobile recuperando un biberon con dei fiorellini rosa.

 Lo guardo con gli occhi a cuoricino al pensiero che fra non molto anche io dovrò usare uno di questi. Aspetto che il latte scaldi abbastanza per poi toglierlo dal gas, ne verso un po' nel biberon e testo sulla mano la temperatura. Scuoto la mano, è decisamente troppo caldo e ora mi trovo in panico, cosa devo fare? Decido di mettere per pochi secondi il biberon in frigo nel mentre che verso il resto del latte in due tazze. Poggio tutto sulla penisola per poi andare ad aprire velocemente il frigo. Ricontrollo il latte ed è tiepido, faccio un sospiro di sollievo per poi appoggiare il biberon sull'isolotto. Il signor Jackson mostra un sorriso dolce per poi rivolgersi ai figli.


- Bambini? Venite! - li richiama facendo un movimento con la mano.

Dei passi si fanno sempre più vicini e due figure minute fanno il loro ingresso in cucina, il primo ad entrare è un bambino completamente biondo con una salopette rossa e le scarpette del medesimo colore. Si dirige dall'altra parte dell'isola e probabilmente sta cercando di salire sulla sedia visto che sento dei versi come se si stesse sforzando. Sorrido divertita da quella scena e noto che anche il padre ha la mia stessa espressione dipinta sul volto.

- Prince sta attento! Adesso ti aiuto io a salire - lo richiama il signor Jackson.

- Se vuole ci penso io - mi faccio avanti.

L'uomo mi guarda e dopo avermi rivolto un sorriso di gratitudine acconsente ad aiutare il bambino. Prontamente faccio il giro della stanza e mi ritrovo davanti al piccolo che cerca ancora di arrampicarsi sulla sedia, mi abbasso leggermente e gli tocco la spalla, lui si gira subito e si intimidisce di colpo fermando ogni movimento.

- Ciao Prince, ti aiuto a salire? - gli chiedo dolcemente.

Lui immediatamente mostra un sorriso annuendo vigorosamente, allunga le braccia verso di me e capisco che vuole essere preso in braccio. Intenerita da tanta dolcezza lo afferro sollevandolo, non è tanto leggero come mi aspettavo ma comunque riesco a mettermi in piedi. Una mia mano è sotto il suo fondoschiena mentre con la mano libera sposto la sedia, lo faccio accomodare su di essa avvicinandolo il più possibile al ripiano.

- Ecco fatto! - dico dolcemente verificando che sia seduto bene sulla sedia.

Il bambino si volta verso di me mostrando un sorrisetto adorabile che mi fa sciogliere.

- Glasie - esclama con una voce fine e sottile.

- Prego - mi limito a rispondere ricambiando il sorriso.

Mi rimetto al mio posto congiungendo le mani dietro la schiena, poco dopo entra nella stanza una bambina con una tutina viola e i calzini bianchi. La sua camminata è un po' incerta ma è normale visto che è molto piccola, i suoi occhi di ghiaccio mi osservano per qualche secondo lasciandomi sorpresa, probabilmente lì ha presi dalla madre che non ho ancora avuto modo di conoscere. Lei fa dietrofront per poi nascondersi dietro le gambe del padre cercando di nascondersi da me. Il mio capo ride divertito per poi accarezzare i suoi corti capelli castani dolcemente.

- Paris non preoccuparti, lei è brava - spiega l'uomo alla bambina.

Lei si aggrappa ancora di più alla gamba del padre così quest'ultimo decide di prenderla in braccio. Entrano entrambi nella stanza e l'uomo si posiziona davanti a me con la bambina che continuava ad osservarmi incuriosita. Io mostro un sorriso e lei nasconde la testa tra i capelli del padre. Il mio capo si lascia andare a una risata per poi puntare lo sguardo su di me. 

- Grazie mille Madeleine -

- Nessun problema - rispondo sorridendogli cordialmente.

Lui annuisce e si siede accanto al figlio che nel frattempo ha iniziato a mangiare. Vedo la piccola Paris agitarsi per porsi sedere anche lei sulla sedia ma il padre la tiene saldamente tra le sue braccia. Vedendo che tutti i suoi tentativi sono inutili inizia a piangere rumorosamente. Il signor Jackson si precipita a sistemarla bene tra le sue braccia per poi afferrare il biberon, lo avvicina alle labbra della bambina ma lei continua a piangere.

- No no Paris non piangere! Shh va tutto bene! Ti amo piccola, ti amo tanto - inizia a cullarla muovendo le gambe.

Lei subito smette di lamentarsi e inizia a ciucciare il latte per poi aggrapparsi alla camicia del padre stringendola. Il mio sorriso si allarga vistosamente, si vede che ama i suoi figli con tutto se stesso, basta solo vedere lo sguardo dolce che rivolge a Paris per capire. Ogni tanto da un'occhiata a Prince che sta tranquillamente seduto continuando a mangiare i biscotti con il latte. Io decido di non fare la bella statuina così inizio a pulire a mano le stoviglie che ho utilizzato per preparare la merenda. L'uomo inizia una conversazione con il figlio che non riesco a sentire visto il rumore dell'acqua corrente. Stavo per lavare il mestolo quando sento un leggero strattone all'altezza della gamba, distolgo l'attenzione da quello che stavo facendo e noto che Prince è al mio fianco mentre cerca di attirare la mia attenzione. Chiudo l'acqua e mi rivolgo verso il bambino che mi guarda con i suoi grandi occhi marroni come quelli del padre.

- Glasie mille - dice titubante.

Addolcisco lo sguardo inginocchiandomi, a fatica, davanti a lui cercando di rimanere alla stessa altezza.

- Prego - rispondo semplicemente.

Lui mi rivolge l'ennesimo sorriso per poi correre via, lo seguo con lo sguardo fino a quando non sparisce dalla mia vista. Mi rimetto in piedi aggrappandomi al ripiano della cucina, di fronte a me mi trovo il signor Jackson con la piccola Paris che si è appisolata tra le sue braccia.

- Per oggi hai finito, puoi andare - dice semplicemente.

Spalanco gli occhi in preda alla sorpresa.

- E la cena? - domando.

- Non ci sarò e i bambini staranno con la babysitter per stasera - spiega.

Io annuisco e l'uomo mi da le spalle e si dirige verso l'atrio ma si blocca di colpo.

- Ah Madeleine? - mi chiama girando semplicemente la testa nella mia direzione.

Come si accorge che ha tutta la mia attenzione continua.

- Vai a fare la visita, sei ancora in tempo. Passa una buona serata - continua per poi uscire dalla stanza.

- Buona serata anche a lei - dico lo stesso anche se è andato via.

Ancora sorpresa mi appresto a togliermi il grembiule riponendolo nella scatola per poi dirigermi verso la solita porticina che porta al parcheggio interno della villa.



𝑴𝒂𝒅𝒆𝒍𝒆𝒊𝒏𝒆🍎 || ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ "ON HIATUS"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora