Capitolo 19

405 30 30
                                    

Canzone consigliata per il capitolo: Michael Jackson "I'm So Blue"



**Montaggio fatto da me**

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

**Montaggio fatto da me**


Ho sempre pensato che nella vita tutto succede per un motivo, ora ne sono convinta più che mai. Fino ad adesso ho avuto solo dispiaceri, a parte mia figlia che già amo più della mia stessa vita. Non ho mai ricevuto ne affetto ne attenzioni da parte di nessuno, venivo considerata come una specie di spirito vagante che si presentava solo per combinare danni. Pensavo addirittura che la mia vita non era degna di essere vissuta ma, infondo, si può sempre cambiare idea, basta semplicemente trovare quella persona che te lo faccia capire. Io penso di averla trovata, è proprio seduta qui accanto a me. Ho sempre avuto una mia personale concezione dell'intera umanità, sempre pronta a puntarci il dito contro per qualsiasi cosa. Eppure da quando ho conosciuto Michael Jackson non mi sono mai sentita giudicata, la sua spontaneità, la sua dolcezza e il suo altruismo mi hanno fatto cambiare completamente la visione delle cose. Ho sempre incontrato solo un tipo di persone ma ho capito che non tutti sono uguali, grazie a lui. Involontariamente, soprattutto a questi livelli, si hanno molti pregiudizi. Le persone famose tendono ad essere altezzosi e talvolta maliziosi ma non è questo il caso. Michael Jackson è sicuramente la persona migliore che abbia incontrato fino ad ora. Mi sento così "sporca" in confronto a lui, forse non sono nemmeno degna di essere seduta al suo fianco ma preferisco godermi questo momento finché posso. Il suo sguardo è puntato verso il paesaggio fuori dal finestrino e non posso fare a meno di pensare a che cosa posso fare per sdebitarmi. Ma che posso dare a una persona che ha già tutto? E' questo il problema. Io non ho niente da offrirgli a parte i piatti che cucino, se solo si potesse trovare una soluzione, penso mentre mi ricordo di aver ancora la maschera addosso. La levo e mi metto ad osservarla in ogni minimo dettaglio, è elegante e delicata proprio come l'uomo seduto al mio fianco. Ogni cosa che ho visto da quando ho iniziato a lavorare per lui lo rispecchia, per qual poco che ho potuto conoscere. Però ho l'impressione che ci sia un tassello mancante nella sua vita, c'è qualcosa che solo attraverso i suoi occhi si può vedere ma che è difficile da interpretare. Non c'è niente di certo nella vita e ci possiamo permettere solamente di fare supposizioni, mi sento addirittura stupida a fare questo tipo di ragionamenti ma c'è qualcosa nel gesto che ha fatto oggi che ha iniziato a farmi riflettere. Possibile che ha capito il mio bisogno di aiuto? Non lo so, come posso saperlo? Siamo circondati da buste piene di cose per la bambina e mi chiedo come faccia ad essere così generoso nei confronti di una persona che conosce a malapena. Probabilmente io non ne sarei stata capace, eppure lui ha quel qualcosa in più che al resto del mondo manca.  Anche io guardo fuori dal finestrino e riconosco la via familiare di casa mia, sono sempre più confusa quando la macchina si ferma davanti al mio giardino. La strada è deserta e il signor scende tranquillamente dalla vettura, subito lo seguo e mi precipito a prendere quante più buste possibile. Il signor Whitfield si appresta a prendermene alcune alleggerendomi il peso, lo ringrazio con un sorriso mentre prendo le ultime buste rimaste. Chiudo lo sportello con il gomito e quando alzo lo sguardo noto che il signor Jackson è proprio di fronte a me, anche lui prende alcune buste e lo ringrazio con un sorriso appena accennato. I due mi fanno passare avanti, infondo sono la padrona di casa, attraversiamo il piccolo giardino arido e una volta di fronte alla porta recupero le chiavi dalla borsa facendo un po' di contorsioni visto che ho le mani occupate. Apro la porta con il piato lasciando che sbatta leggermente, entro per prima e noto il letto disfatto e le stoviglie ammassate nel lavandino. Non ho il tempo di rimediare al disordine che i due uomini entrano in casa, il mio capo si guarda attorno incuriosito per poi mostrare una strana malinconia.

- Mi scuso per il disordine ma non immaginavo che saremo venuti qui - dico imbarazzata mentre appoggio le buste accanto al divano letto.

Subito gli altri due mi seguono a ruota poggiando il resto delle cose sul pavimento, la guardia del corpo mi tocca una spalla cercando di attirare la mia attenzione.

- Potrei usare il bagno per favore? - mi chiede.

- Assolutamente si, è proprio quella porta di fronte a lei - dico indicandogliela con il dito.

Lui annuisce sorridendo per chiudersi dentro, mi rendo conto che io e il signor Jackson siamo rimasti soli, lui continua a scrutare ogni singolo dettaglio del mio monolocale. Con un sorriso leggero mi metto al suo fianco cercando di non essere troppo brusca.

- Lo gradisce un tea? - chiedo chinandomi con il capo nella sua direzione.

L'uomo distoglie l'attenzione dalla stanza e abbassa la testa per poter guardarmi, la malinconia viene spazzata via da un suo sorriso.

- Con piacere -

Annuisco contenta mentre lo invito ad accomodarsi in una delle sedie attorno al tavolo, mentre metto l'acqua calda nel bollitore uno strano senso di vergogna mi assale. Probabilmente casa mia non è grande nemmeno come una delle sue camere da letto e questo mi mette a disagio. Sta iniziando a bollire e mentre la sto mettendo nella teiera il mio capo parla.

- Mi ricorda tanto la mia casa a Gary - parla facendo trasparire nostalgia dal suo tono di voce.

Rimango ad ascoltarlo mentre recupero tre tazze mettendole sul tavolo per poi prendere lo zucchero, il limone e il latte.

- Davvero? - chiedo mentre verso il tea nella sua tazzina.

Lui si limita ad annuire mostrandosi improvvisamente triste, non so che cosa fare per distrarla da quel qualcosa che lo turba. Non so niente della sua vita, non ho mai avuto la curiosità di informarmi. Conosco semplicemente alcune delle sue canzoni perché le passano in radio ma del resto non so niente. Qualcosa di brutto deve essere legato a quel posto ma non voglio assolutamente fare la ficcanaso. Mi siedo di fronte a lui e il silenzio cala quando il signor Whitfield ci raggiunge, anche lui si accomoda versandosi da solo il tea nonostante le mie lamentele.

- Hai bisogno di aiuto per sistemare tutte le cose? - mi chiede la guardia del corpo prima di prendere un sorso della bevanda bollente.

Io faccio un'alzata di spalle.

- La ringrazio ma non ce ne bisogno anche perché devo ancora decidere dove metterla - dico ridacchiando indicando con lo sguardo le buste.

- Vedrò cosa fare stasera quando finisco di lavorare - continuo mentre inizio a bere anche io la bevanda calda.

Il mio capo è più silenzioso del solito e ogni tanto gli rivolgo uno sguardo, nonostante stia iniziando a fare buio e siamo dentro casa tiene ancora gli occhiali da sole, sembra quasi che si voglia nascondere. In assoluto silenzio finiamo di bere il nostro tea e, altrettanto silenziosamente, lasciamo casa mia rientrando in macchina. Per tutto il tragitto sono rimasta in silenzio alternando il mio sguardo tra le mie mani sulle mie gambe e il paesaggio fuori dal finestrino. Il viaggio sembra più corto del solito e me ne accorgo quando stiamo oltrepassando il cancello principale, il signor Whitfield fa il giro della fontana per poi parcheggiarsi ai piedi delle scale d'ingresso. Il primo ad uscire è il signor Jackson che inizia a percorrere le gradinate ma io, una volta scesa dall'autovettura, rimango incantata dallo spettacolo che mi trovo di fronte. La penombra e le luci dei fari esterni fanno sembrare questa villa un luogo magico, tutte le luci sono accese e l'unico rumore udibile è quello della fontana alle mie spalle. Ne approfitto per girarmi a guardarla e non posso fare a meno di sorridere al pensiero che tutto qui ha un equilibrio, la disposizione delle cose non è casuale e questo rende il complesso perfetto ai miei occhi. Il signor Whitfield esce dal cancello principale, probabilmente per portare la macchina ai parcheggi, e una piccola nube di fumo si solleva al suo passaggio facendomi tossire per l'odore sgradevole. Mi sento osservata e quando alzo la testa vedo il mio capo osservarmi dalla cima della gradinata, non sorride e questo mi preoccupa. Mi precipito a raggiungerlo a testa bassa e, una volta al suo fianco, rientriamo in casa. Subito Prince e Paris corrono verso il padre urlando felici, l'uomo si abbassa alla loro altezza abbracciandoli entrambi per poi accarezzare il capo ad entrambi. Una lacrima commossa esce dai miei occhi e, cercando di non farmi vedere, oltrepasso le loro figure dirigendomi spedita verso la cucina. Il mio comportamento è sicuramente poco educato ma se fossi rimasta un' altro po' sarei crollata, vedere tutto questo affetto mi fa venire una grande tristezza. Il passato torna sempre a bussare alla tua porta, sempre, penso mentre mi sciugo le poche lacrime che sono sfuggite al mio controllo. Faccio un respiro profondo cercando di mantenere un po' di autocontrollo e sobbalzo quando mi trovo di fronte la figura slanciata del signor Jackson.



𝑴𝒂𝒅𝒆𝒍𝒆𝒊𝒏𝒆🍎 || ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ "ON HIATUS"Where stories live. Discover now