Capitolo 10

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Continuo a sorridere come una cretina non potendo ancora credere ancora a quello che è appena successo

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Continuo a sorridere come una cretina non potendo ancora credere ancora a quello che è appena successo. Mio figlio si è appena fatto sentire ed è la prima volta in assoluto che lo fa, da leggermente fastidio ma è la cosa più bella che mi sia capitata fino ad ora. La sensazione è strana e allo stesso tempo così bella che non ci sono parole esistenti per poterla descrivere. Il signor Jackson ha un leggero sorriso mentre mi guarda versare lacrime su lacrime senza riuscire a fermarmi. Probabilmente mi sta prendendo per una frignona così faccio un respiro profondo per poi asciugarmi gli occhi con una mano, notando il mio gesto particolarmente infantile lui si lascia andare a una risata divertita. 

- Perché piangi Madeleine? E' una cosa bellissima - dice mostrandosi ancora divertito.

- Beh vede mi sono emozionata - affermo mentre tolgo i residui del pianto dalle guance.

L'uomo seduto di fronte a me si lascia andare a un sorriso talmente raggiante e luminoso che non posso fare a meno di ricambiare allo stesso modo. Le incavature sulle sue guance sono particolarmente in evidenza e una fila di denti bianchissimi sono contornati da un paio di labbra che sembrano quasi disegnate. Quasi lo invidio, il trucco negli occhi è praticamente perfetto e quella matita nera intorno agli occhi gli fanno uno sguardo molto più profondo. Mi risveglio immediatamente quando non percepisco più la mano del mio capo sul mio ventre gonfio, il bambino ha smesso di muoversi e questo mi sorprende ancora di più.  

- Se devo essere sincero non ho mai visto una reazione del genere da parte di una donna che sente suo figlio - si domanda ad alta voce il signor Jackson mostrandomi perplesso.

- Beh signore - inizio a dire ma quando punto gli occhi nei suoi.

Mi mostra uno sguardo di rimprovero alla parola "signore" e io, senza volerlo, mi lascio andare a una risatina divertita alla sua reazione.

- Riuscirò a togliervi questo "vizio" prima o poi, lo giuro - sussurra.

Nonostante ciò riesco a sentirlo ugualmente e porto una mano alla bocca per evitare di ridergli praticamente in faccia. Devo ammettere che è una persona divertente e diversa da tutte quelle persone avide che, siccome possiedono un po' di soldi in più, diventano arroganti e vanitose. Lui non fa certamente parte della categoria "sono famoso e lo so", sembra una persona come tutte le altre e questo mi mette stranamente a mio agio. 

- E' la prima volta che si muove - sussurro ancora in preda a una strana emozione mai provata prima.

Il signor Jackson ritorna a guardarmi mostrandomi prima uno sguardo sorpreso per addolcire i lineamenti mostrandomi un mezzo sorriso intenerito dalla mia rivelazione.

- E' una cosa bellissima - dice semplicemente.

Io, non sapendo che cosa dire in più, mi limito ad annuire sempre con il sorriso stampato sul volto. All'improvviso vedo un gruppo di camerieri arrivare per sparecchiare la tavola e, non so perché, mi viene spontaneo alzarmi di scatto per rimettermi nuovamente sull'attenti. I dipendenti sembrano non vederci nemmeno mentre si limitano a svolgere le loro mansioni, sento lo sguardo del mio capo fisso su di me probabilmente confuso dal mio gesto improvviso ma mi è venuto quasi spontaneo farlo. Una volta che i camerieri se ne vanno lasciandoci nuovamente soli alzo lo sguardo verso il signor Jackson che è ancora perplesso a giudicare dalla sua espressione, sembra addirittura contrariato. Io arrossisco essendomi quasi sentita in dovere di rimettermi composta come qualsiasi dipendente, sinceramente non è normale che un dipendente sieda allo stesso tavolo del suo capo. So esattamente qual è il mio posto è ho intenzione di mantenere la mia professionalità, non voglio fare assolutamente brutta figura.

- Desidera qualcosa in particolare per il pranzo? - domando imbarazzatissima facendo uno sforzo immane per non chiamarlo "signore".

Vedo l'uomo portarsi un dito al mento pensieroso, mantiene quello sguardo per poco perché riprende i suoi occhiali da vista e il quotidiano.

- Mi fido di te, decidi tu cosa preparare - dice semplicemente aprendo il giornale per poi accavallare le gambe trovando una posizione comoda. 

- Preparo anche per i suoi figli? - chiedo nuovamente.

- No, i miei bambini torneranno domani - afferma mentre sfoglia la pagina sistemando bene gli occhiali sul suo naso.

- Con permesso - dico annuendo per poi fare un'inchino. 

Lascio la stanza dirigendomi nuovamente in cucina, una volta che noto di essere completamente sola mi metto le mani nei capelli. Cosa diamine è appena successo? Quante cose assurde mi sono capitate nel giro di pochi minuti? Possibile che tutto questo stia capitando veramente a me? I miei occhi sono sbarrati e stupidamente mi do un pizzicotto sul braccio per cercare di capire se stavo vivendo una specie di starno sogno o, semplicemente, la realtà. Quando capisco che è tutto reale inizio a saltellare attorno all'isolotto come una bambina. Lavoro per Michael Jackson, cucino per lui, lavoro per il più grande artista esistente! Penso senza riuscire a contenere la felicità. Un colpo di tosse mi fa fermare sul posto, mi volto verso la porta alle mie spalle lentamente e noto le espressioni divertite del signor Whitfield e il signor Beard. In questo momento vorrei sotterrarmi ma probabilmente rovinerei il parquet quindi lascio perdere. Divento bordeaux per la vergogna e i due uomini si lasciano andare a una risata divertita.

- Questa gioia a cosa è dovuta signorina Madeleine? - domanda il signor Beard curioso mentre continua a ridacchiare.

- Ha incontrato il capo - risponde per me il signor Whitfield.

- Aah ecco - può finalmente capire il mio entusiasmo il signor Beard non togliendosi dalle labbra quel sorrisetto.

Io non sapendo cosa dire, a testa bassa mi dirigo verso il frigo per prendere un misto di verdure per il pranzo. I due uomini si avvicinano incuriositi mentre recupero un tagliere e un coltello da cucina molto affilato. Inizio a tagliare le varie verdure velocemente senza distogliere lo sguardo da ciò che sto facendo.

- Beato il signor Jackson che potrà mangiare le cose cucinate da te - commenta estasiato il signor Beard.

Gli rivolgo un sorriso di gratitudine e, mentre dispongo le varie verdure tagliate a rondelle in una pirofila, mi volto con il viso verso di loro.

- Non si preoccupi sto preparando anche per voi - dico semplicemente.

Il signor Beard spalanca prima gli occhi per poi lasciarsi andare a una contenuta esultanza che mi fa ridacchiare.

- Grazie mille - ringrazia per entrambi il signor Whitfield mostrando solamente gratitudine.

- Nessun problema, è un piacere - rispondo mentre metto la pirofila nel forno posizionando il timer.

Nel mentre gli uomini se ne sono andati e prego che il pranzo possa piacere al signor Jackson.   





𝑴𝒂𝒅𝒆𝒍𝒆𝒊𝒏𝒆🍎 || ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ "ON HIATUS"Where stories live. Discover now