Predatore

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- che vuoi Robby? - gridó Alex al cellulare, mentre abbassava di colpo il volume del videogioco di guerra a cui stava giocando da solo in casa sua

- ti sei già dimenticato che stasera dobbiamo andare al party in discoteca? Non posso crederci! - commentó esasperato il suo migliore amico dall'altra parte del cellulare

- non rompere il cazzo Rob, sono le sei di sera, andremo a tempo e ora, Non mi sono affatto dimenticato! - mentì lui lanciando una fugace occhiata al suo salotto, tutto in disordine, con bottiglie di birra e alcolici vuoti vari a terra, e qualche cartone vuoto di pizza lasciato sul tappeto

- mi raccomando ricordati, che voglio andarci con te! - aggiunse Robby prima di mettere giù il cellulare

Alex si accorse dopo un paio di minuti che il suo amico aveva attaccato, così gettó il suo cellulare sul pavimento senza alcuna cura e riprese indisturbato a giocare. Lui non aveva bisogno di prepararsi tre ore prima, a differenza del suo migliore amico che ci metteva due ore, lui ce ne metteva al massimo una.

Infatti ad Alex piaceva molto prendersi cura del suo aspetto, già sapendo di essere affascinante per natura si sistemava lo stesso davanti allo specchio per una buona mezz'ora, e l'altra mezz'ora la passava a scegliersi gli abiti, anche se a vederlo non si sarebbe mai detto.

Il tempo voló in fretta mentre lui era occupato a superare un nuovo livello, e si accorse che erano presto arrivate le venti, il party sarebbe cominciato alle ventuno e trenta, voleva essere almeno puntuale quella volta.

Spense la tv e lasció il controller della sua vecchia wii a terra, sul tappeto, dove lasciava tutti i suoi oggetti: non era la definizione di un ragazzo ordinato.

Diede un'occhiata al suo armadio, e non avendo t-shirt da mettere o canotte, erano infatti tutte buttate nel cesto della biancheria sporca in attesa di una lavata, indossó solo un gilet rosso senza maniche, e rimase a petto  nudo lasciando in mostra i suoi addominali. Non che lo volesse per tirarsela, semplicemente non aveva altro da mettere; e per lo stesso motivo indossó un paio di jeans neri, che però non stavano così male con il gilet, e sopra ai jeans mise i suoi immancabili stivali neri pieni di cinghie e borchie, quasi come se fosse un cantante rock.

Ci aveva messo solo venti minuti a vestirsi, si era infatti fermato a sistemare jeans e gilet, messi un po male e accartocciati, Di certo non voleva presentarsi così male ad un party in discoteca, pieno di ragazze e ragazzi; andó poi nel suo bagno, che era abbastanza pulito tutto sommato, la stanza più pulita della casa insieme alla sua camera.

Si piazzó davanti allo specchio e ci mise dieci minuti a mettere a posto la sua solita cresta blu e rossa, che tanto lo distingueva dagli altri ragazzi, e dato che quella sera si sentiva particolarmente euforico mise anche un po di matita nera intorno agli occhi. Perfetto, era pronto, il suo amico Robby lo stava già sicuramente aspettando fuori dalla porta, aveva sentito il cellulare suonare ma non ci aveva prestato attenzione, non era un ragazzo ossessionato dai social o da altro, anzi non gliene fregava proprio un cazzo.

Vide la chiamata persa da Robby, proprio pochi minuti fa. Sentí la porta di casa aprirsi e sbucó dentro il suo appartamento appunto il suo migliore amico, che aveva le chiavi di casa sua. Era proprio il suo migliore amico!

- Robby ma che minchia fai? Arrivo, scendo! -

- ah con te non si sa mai... Ma che è successo al tuo appartamento?? L'abbiamo pulito insieme solo una settimana fa! - strilló Robby mettendosi una mano davanti alla faccia

- dai non fare così, sai come sono fatto io! - rise Alex passandosi una mano tra i capelli

- domani ti do una  mano a renderlo vivibile... - commentó poi Robby tirandosi su i jeans azzurri che indossava, molto stretti, con abbinata una canotta nera sempre stretta, che metteva parecchio in mostra i suoi definiti muscoli e addominali

- cazzo Alex, ma tu vestirti normale per una sera no eh? - domandò sarcastico Robby guardando l'amico sistemarsi sulle spalle il gilet rosso senza maniche - quel gilet senza nulla sotto te lo potevi risparmiare -

- grazie al cazzo, non ho niente di pulito da mettere - rispose l'altro lanciando una brutta occhiata al migliore amico - dai andiamo, ho voglia di divertirmi! -

I due uscirono di casa e si avviarono verso l'auto di Robby, che era parcheggiata in divieto di sosta, appena sotto casa di Alex

- tu multe non le prendi mai?? Quel bastardo del vigile che gira per qua sempre  me ne fa una ogni volta che mi vede senza un motivo apparente! - si lamentó Alex guardando la Mercedes dell'amico nera e grossa, perfettamente pulita, infatti Robby aveva una certa ossessione per la pulizia, e ogni volta che entrava in casa sua doveva per forza mettere ordine dovunque

- perché io sono io, ecco perché non mi fa multe - rispose Robby alzando le sopracciglia e aprendo la sua amata auto

I due parlarono di cazzate tutto il viaggio, fino a che non arrivarono davanti all'entrata della discoteca, dove c'era una lunga fila. Robby scese dall'auto e si avvió deciso all'entrata, seguito da Alex che faceva battere le cinghie degli stivali a terra; il buttafuori, un uomo grande e grosso, appena li vide sorrise e aprí la porta.

Succedeva così ogni volta che dovevano entrare in un locale, solo il loro aspetto incuteva timore, la loro sicurezza era il loro biglietto lasciapassare per andare ovunque.

Immediatamente la musica alta investí entrambi, c'erano un sacco di ragazzi e ragazze intenti a ballare, a gridare e a ubriacarsi. Alex e Robby si buttarono nella mischia, strusciandosi l'uno contro l'altro, come facevano sempre; tanti ragazzi e ragazze li guardavano ammirati, dalla loro sicurezza e dal loro bell'aspetto.

Robby gridava e si divertiva, quando si sentí toccare su una spalla. Si giró lentamente e davanti a lui si trovò una ragazza, probabilmente sui diciotto anni, in uno sfavillante e appariscente abito rosso, non troppo volgare, ma comunque appariscente per il colore

- sono Martina! - gridó la ragazza

Robby constató che era carina, e probabilmente era una mezza troietta. Vide che anche Alex li osservava entrambi, Si era fermato, non ballava piu. Li guardava quasi gelidamente, ma appena l'amico gli ammiccó con gli occhi capí che quella ragazza gli piaceva, e lasció che Robby andasse nelle salette più piccole, con musica più bassa e meno gente, dove avrebbe potuto "approfondire" la conoscenza di quella ragazza.

Lui continuò indisturbato a ballare accanto ad una ragazzina di circa diciassette anni, con un top corto che lasciava in vista le sue abbondanti forme e un paio di ridicoli pantaloncini troppo corti, con ai piedi un paio di Adidas, le solite di tutti. Ma mentre si strusciava addosso a quella tipa la vide.

Una ragazza di circa diciotto anni, in mezzo alla folla che ballava accanto ad un ragazzone rosso, molto alto, e anche carino. Ma lei era semplicemente bellissima. Indossava un abito corto e nero, e un paio di sandali con un piccolo tacco comodo; quella ragazza gli piacque, e gli parve di riconoscerla, così smise di ballare per andare verso di lei, che ignara ballava accanto al ragazzo rosso.

Si sentiva come un predatore, mentre avanzava verso quella bellissima ragazza, un predatore che andava incontro alla sua preda.

Innamorata di uno Stronzo Where stories live. Discover now