In trappola

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Kelly sentiva il cuore battere forte, si tiró su il vestito sistemandolo meglio, e si passó una mano tra i capelli con fare nervoso; sentí una piccola goccia di sudore scenderle lungo  la fronte, ed era così calda che le sembró di ustionarsi la faccia. L'asciugó con il dorso della mano, cercando di ricacciare indietro la paura che sentiva salire nel suo fragile corpo.

Quel ragazzo faceva sul serio. Non stava scherzando quando le prometteva che le avrebbe dato un pugno, dopo aver ballato con lei

- ti vorrei dare un pugno, ti scasserei quella tua bocca di merda che oggi ha osato darmi un ordine - Alex ruppe il silenzio con queste gelide parole, lui diceva sempre quello che pensava, e in quel momento pensava quello - ma non voglio rovinarti la tua bella faccia, complimenti, sei talmente bella che non ti voglio rovinare - il ragazzo aveva un'aria talmente arrogante che Kelly avvertí un giramento di testa

L'aveva scampata. Quel ragazzo tanto pericoloso l'aveva risparmiata perché aveva una bella faccia, nient'altro, non perché aveva un po di umanità

- be non dici niente? Come ti chiami? -

Kelly non sapeva che cosa rispondere. Un attimo prima quel ragazzo minacciava di spaccarle la bocca, l'attimo dopo faceva conversazione come se niente fosse. Decisamente bipolare.

La tensione nella stanza si tagliava con il coltello. Ma la tensione l'aveva tutta Kelly, Alex si era limitato a sedersi su una delle poltrone rosse, comode e imbottite presenti nel privé, aveva accavallato le gambe e aperto ancora di più il suo gilet vistoso, lasciando in mostra i suoi addominali d'acciaio, talmente definiti da sembrare quelli di una statua greco-romana. Aveva uno sguardo talmente penetrante e malizioso che qualunque ragazza si sarebbe sciolta.

E Kelly non faceva eccezione. Quel ragazzo era senz'altro una specie di master del sesso, traspirava eccitazione e perversione in ogni centimetro della sua pelle, e la ragazza lo avvertiva eccome

- K-kelly  - sussurró alla fine lei

- come dici? Siediti e rilassati, non sopporto di vedere gente in piedi mentre io sono seduto - Alex batté una mano sul suo ginocchio, ma Kelly si sedette distante da lui, nell'altra poltrona

Lo sguardo di Alex si intensificò ancora  di più,  quella ragazza lo attirava e lo attraeva non solo perché era straordinariamente bella, lo attirava soprattutto perché era una delle poche che gli resisteva.

Solitamente a lui bastava lanciare un'occhiata sola a qualunque ragazza volesse in quel momento, e quella ragazza in men che non si dica era già nel suo letto. Ma con questa Kelly era diverso. Si era seduta lontana da lui, forse aveva paura, ma Alex era fatto così, non gliene fregava un cazzo dei sentimenti altrui, specialmente quelli delle ragazze, le trovava lagnose e piagnone, prima facevano sesso con lui, e poi pretendevano di rivederlo ancora. Questo proprio non lo sopportava, lui non aveva mai avuto una relazione seria. Una relazione che durasse più di una notte si intende, tranne che con amici e amiche molto stretti.

Si perché Alex oltre ad essere uno stronzo, un bastardo bipolare era anche dichiaratamente bisessuale, così come la maggior parte delle sue conoscenze. Era un ragazzo dalla mente molto aperta, mentre tutti vivevano ancora nel 2017 lui viveva già nel 3017; tecnologia esclusa, lui non era un amante di cellulari o computer, solo videogames e televisione, il resto non contava.

- Kelly - la ragazza aveva finalmente detto meglio il suo nome, il tremore nella sua voce era parzialmente scomparso, forse si era tranquillizzata, aveva capito che Alex non le avrebbe torto un capello. Forse

Alex non voleva rovinare la sua preda. La voleva tenere in trappola finché la ragazza non si sarebbe sciolta al suo fascino, come tutte. Ma non aveva fatto i conti con la timidezza di Kelly

- io sono Alex - disse poi il ragazzo incrociando tra loro le dita delle mani e guardando Kelly negli occhi, quei suoi magnifici occhi verde-azzurro, non aveva mai visto degli occhi così belli e magnetici. Occhi che la ragazza davanti a lui non sapeva usare per attrarre, li teneva bassi, erano quasi lucidi, sembrava che Kelly volesse piangere. Alex non se ne curò, e si avvicinó ancora alla sua preda, scivolando suo cuscini rossi del divano

Kelly non alzava lo sguardo, era completamente irrigidita dalla paura, o da qualcosa che Alex non seppe decifrare. Il ragazzo le alzó il mento con due dita, e non resistendo più bació Kelly sulla bocca. Era un bacio che di romantico non aveva nulla, era violento e voglioso, un bacio talmente perverso che Kelly voleva solo sottrarsi alla presa di Alex.

Ma non lo fece. Sotto sotto quel bacio piacque anche a lei, sentiva dentro il suo corpo una parte di lei che non aveva mai sentito fino ad ora. Una parte perversa, e migliaia di pensieri poco casti le passarono per la mente su quel ragazzo.

Spalancò di colpo gli occhi, che aveva chiuso per godersi meglio il bacio, quando Alex le morse il labbro inferiore. Non le fece male, aumentó solo la sua voglia di toccare quel corpo marmoreo sopra di lei. Allungó timidamente una mano e la appoggió sul petto di Alex, accarezzando i suoi addominali di ferro. Lui sembró gradire, e si abbassó ancora di più, cominciando a leccare e succhiare ogni centimetro del collo di Kelly, fino ad arrivare alla scollatura del vestito. Ma quando provó ad abbassarla, Kelly si scansó di colpo e si allontanó.

La testa della ragazza girava vorticosamente, mentre tentava di ricomporsi. Non voleva sprecare la sua prima volta con un puttaniere del genere, il bacio che le aveva dato le aveva però fatto venire i brividi dall'eccitazione. Alex non fece una piega. Si risistemó seduto

- perché mi hai fermato? Mi pare che ci stessimo divertendo, e anche  parecchio - il tono di Alex tradiva la sua posizione composta e tranquilla. Sembrava piuttosto arrabbiato, anzi seccato dal comportamento di Kelly

- perché non ti conosco, e non voglio farlo con uno che non conosco! - Kelly si tappò la bocca. Non aveva mai osato dire tanto a qualcuno, ne tantomeno ad un violento come Alex Cort

- è solo sesso, niente di più - disse sconcertato Alex

Kelly non seppe cosa rispondere, le parole le morirono in gola prima di uscire. Cominciava ad avere di nuovo paura, ma questa volta fu fortunata

- Alex che cosa cazzo ci fai qui? Ti ho cercato ovunque, andiamo di la a ballare, mi sto annoiando con questa - quello che aveva parlato era Robby, il suo migliore amico, e accanto a lui c'era proprio Martina

- eddai, non ci stiamo annoiando - Martina era chiaramente ubriaca, e non riusciva quasi a stare in piedi. Il suo vestito rosso era leggermente sgualcito, e il suo trucco un po sbavato sul rossetto. Kelly si alzò composta dal divano e andó verso Martina, e vedendo che era mezzanotte passata la prese sottobraccio e uscí dal privé, lasciando soli i due ragazzi

- Kelly, Robby a letto é straordinario!... - gridó quasi Martina, mentre le due uscivano - cazzo, non sai che cosa ti sei persa, ti potevi unire a noi! - Martina non stava in piedi, Kelly la sorresse con entrambe le braccia - e tu che cosa ci facevi nel privé con Alex? Te lo sei scopato?? -

- Marty, adesso basta, sei ubriaca fradicia e ti riporto a casa. Smettila di sparare cazzate, lo sai bene che non me lo sono scopato, e piantala di urlare - Kelly aveva detto quelle parole abbastanza seccata ed incazzata nera

Quando arrivò davanti casa di Martina, dopo un tragitto difficile, con la ragazza che cadeva di continuo e la vista troppo annebbiata dall'alcool per camminare, Kelly si sentì esausta, e desideró solo di dimenticare quell'assurda serata e di gettarsi nel letto.

Ma quando tornó a casa c'era un'altra amara sorpresa ad attenderla.

Innamorata di uno Stronzo Where stories live. Discover now