L'anniversario

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Quando Robby si svegliò si ritrovò nel grande letto matrimoniale di Alex, non ricordando di esserci andato ieri notte. Probabilmente era stato Alex a portarlo.

Il biondo si pettinò alla meglio i capelli con le mani e diede un veloce sguardo al telefono. Era il dodici giugno, venerdì; Robby sapeva che cosa significava quel giorno per Alex, e sapeva che aveva bisogno di persone che gli stavano vicino.

Infatti quando si avviò verso la cucina lo trovò intento a legarsi intorno al collo una cravatta nera, era vestito tutto di nero, il suo completo elegante,  il suo miglior completo, l'abito buono che aveva comprato apposta per l'occasione di quel giorno.

Il dodici giugno non c'era posto per il solito cattivo gusto nel vestirsi di Alex

- buongiorno - lo salutò Alex sedendosi a tavola

- vieni con me? - era una domanda, ma Robby sapeva che era obbligatorio andare con Alex

- passo a casa a prendere l'abito buono. Lo sai che ti accompagno volentieri - Robby non fece colazione e scese a prendere l'auto in pigiama, poco gli importava, doveva andare solo fino a casa sua a prendere, così lo chiamava anche lui, l'abito buono.

****

Kelly stava guardando fuori dalla finestra, quando scorse Alex uscire di casa. Era vestito elegante, elegante come non lo aveva mai visto, sembrava uno di quei modelli che c'erano nelle riviste di moda, il colore dei suoi capelli stava scomparendo, lasciando spazio ai suoi naturali capelli biondo chiaro

- dove andranno mai? - domandò ad alta voce Kelly, vedendo Alex seguito da Robby

- non lo so, vedo la stessa scena ogni anno, sempre nello stesso giorno - rispose Betty addentando un pezzo di panino alla nutella che si era fatta per colazione

Kelly continuó a guardare fino che non vide l'auto rossa di Alex sparire dietro la curva della strada.

****

Alex parcheggiò l'auto davanti al cimitero della vecchia città di sua nonna. Per arrivare lì faceva un lunghissimo viaggio di tre ore, partiva al mattino e arrivava lì più o meno all'ora di pranzo, e tutti gli anni si portava dietro il suo migliore amico.

Non c'era una vera ragione per cui Robby lo accompagnava al cimitero a salutare sua nonna quel giorno, era come se Robby capisse l'importanza che quel giorno aveva per Alex.

Era l'anniversario della morte di nonna Rosy.

Nessuno dei due ragazzi parlava, erano in rispettoso silenzio mentre passavano in mezzo a tutte quelle tombe di pietra massiccia. Non c'era quasi nessuno, eccetto una vecchietta intenta a pulire una delle tante tombe presenti in quel cimitero.

E finalmente eccola lí. Sulla tomba una foto sorridente di nonna Rosy, che la raffigurava quando aveva più o meno cinquant'anni, gli occhi luccicavano della sua gioia sincera.

Alex si avvicinò, e quasi si trascinò dietro il suo migliore amico, come tutti gli anni vergognoso di far parte di un momento così privato per Alex. Il ragazzo si inginocchiò davanti alla tomba, e baciò la foto di sua nonna, e  la accarezzò con il pollice della mano destra, depositando il mazzetto di fiori che aveva comprato quella stessa mattina.  Le lacrime cominciavano ad affiorare sui suoi occhi, il suo sorriso era sparito

- ciao nonna - disse solo all'inizio - come stai? - Alex non si aspettava di certo che la tomba gli rispondesse, ma lui non parlava con la tomba, lui era sicuro che nonna Rosy era lí, accanto a lui, mentre gli accarezzava i capelli con la dolcezza di una madre. Meglio, con la dolcezza di una nonna - immagino bene. Tu stai sempre bene - dalle labbra di Alex uscì una forzata e strozzata risata - anch'io sto bene -

- Alex, io ti aspetto in macchina - gli sussurrò con rispetto Robby

- no, ti prego, rimani qui accanto a me, ho bisogno di te - Alex gli afferrò la mano e lo obbligò ad inginocchiarsi di fianco a lui

Robby lo fece e gli sorrise incoraggiante

- vedi nonna, lui è il mio migliore amico, si chiama Roberto, ma tutti lo chiamano Robby - era la stessa scena di ogni anno. Alex si inginocchiava e a tratti piangendo, a tratti ridendo, raccontava alla sua tanto amata nonna la storia della sua vita da quando lei era morta - dopo la tua morte... - di nuovo le lacrime scorrevano sul viso di Alex - non credevo che qualcuno mi potesse di nuovo voler bene, non credevo che qualcun'altro volesse stare con me - il ragazzo sorrise e prese la mano di Robby - ma poi ho conosciuto Robby. Per me è come un fratello, credimi, ti sarebbe piaciuto tanto, è un ragazzo buono e gentile, sempre sorridente, i suoi sorrisi mi scaldano il cuore -

Alex fece una pausa, e baciò la mano del suo migliore amico

- ma io non sono diventato il ragazzo che speravi... Non sono buono, ho perso la retta via... nonna... mi dispiace tanto... - Alex riprese a piangere. La visita alla tomba di sua nonna lo sconvolgeva, per questo ci andava una sola volta all'anno - sai, ho conosciuto una ragazza. Si chiama Kelly, è fantastica, non è come tutte le altre, mi piace davvero. Ma ho sbagliato tutto con lei,  e non mi perdonerà per ciò che le ho fatto - Robby accarezzò i capelli di Alex con dolcezza - io... spero che mi perdonerai per ciò che sono diventato, e credimi mi dispiace, cerco di cambiare ma non ce la faccio. Nonna... perdonami... - Alex abbassò la testa fino a toccare terra - mi dispiace... - le lacrime del ragazzo bagnarono la tomba adornata di fiori

Robby restava in rispettoso silenzio, ogni anno era la stessa storia per Alex

- quest'anno sarà diverso. Cambierò, diventerò buono, lo prometto con tutto me stesso, e quando ritornerò da te sarai ancora più orgogliosa del tuo nipotino che è diventato grande - continuò Alex alzando la testa da terra - vedrai... Non ti deluderò ancora, se non fosse stato per te... dicevi sempre di non piangere, di sorridere sempre perché così la vita mi sorriderà a sua volta... Ma io non ce la faccio senza di te nonna. Hai detto che non ti sarei dovuta mancare, ma mi manchi come l'aria... sei insostituibile... e io ti ho deluso... scusami... - gli occhi di Alex erano ormai diventati rosso sangue dalle lacrime versate - non ti deluderò più nonna -

Alex si asciugò le lacrime con il dorso della mano

- ti voglio bene, ricordarlo nel bellissimo posto in cui sei adesso - il ragazzo baciò di nuovo la foto di nonna Rosy e prese la mano di Robby

L'altra mano la appoggiò sulla tomba, e lo stesso fece Robby

- padre nostro... - cominciò Alex sottovoce

Robby continuò la preghiera, e ne dissero altre, dissero insieme tutte le preghiere che conoscevano. Anche Robby prima di andarsene baciò la foto della nonna di Alex, e baciò il terreno. Era una specie di rito che facevano entrambi prima di andarsene.

Una volta in macchina Alex smise di piangere e sorrise sincero

- grazie Robby... grazie per starmi vicino in monenti così difficili, grazie davvero tantissimo... - ringraziò Alex mettendo la chiave per accendere l'auto

- è a questo che servono gli amici no? -  Robby sorrise come era sempre solito a fare

Anche Alex lo fece. A cuor leggero partì di nuovo verso casa, andare da sua nonna era come andare a depurarsi per lui, per tutto il male che faceva, per la sua lussuria esagerata, per maltrattare chiunque gli passasse davanti. Ma voleva davvero essere una persona migliore.

Se lo ripeteva ogni fottuto anno. Ma quest'anno sarebbe stato diverso, Alex lo sentiva dentro di sé. Come ogni anno del resto....

Innamorata di uno Stronzo Where stories live. Discover now