Un'inaspettata sorpresa

4.5K 145 0
                                    

Kelly stava camminando già da un bel po, cominciava a sentirsi stanca, sentiva le gambe irrigidite e aveva solo voglia di sedersi a riposare un attimo.

Si era praticamente persa. Lei non era esperta con il navigatore, il cellulare stava per spegnersi e non sapeva dove si trovava, aveva preso una via sbagliata e al momento non aveva idea di dove andare.

Eppure le era sembrato di seguire alla lettera le istruzioni del cellulare, ma allora perché sullo schermo diceva che mancavano almeno quattro ore all'arrivo e che era sulla via sbagliata?

Provò a tornare indietro e si ritrovò sulla strada principale, era in centro città, e le sembrava di ricordare di essere passata di lì in macchina con Alex.

Erano le sei di sera, la ragazza cominciava ad avere fame, e cominciava anche ad aver voglia di tornare a casa.

Ma non questa volta.

Continuò decisa, si ricordava perfettamente dove andare, riconobbe la via secondaria con il semaforo che aveva preso insieme ad Alex, e spense il cellulare che non le serviva più.

L'aveva preso all'ultimo momento dal ripiano della cucina prima di uscire, dopo che sua madre glielo aveva sequestrato; adesso la madre l'aveva chiamata almeno venti volte, e continuava a farlo.

Ma Kelly non voleva assolutamente rispondere, voleva resistere ed essere forte.

Adesso era sicura che mancasse poco al palazzo in cui abitava Alex, aveva riconosciuto il piccolo parco che c'era lì vicino, mancava meno di un quarto d'ora; e infatti dopo poco eccolo lì, davanti a lei.

Il palazzo era più brutto di quanto si ricordasse, ma non le importava in quell' istante.

Suonò una decina di volte il campanello del suo ex ragazzo, ma non rispondeva nessuno. Faceva lo stronzo o non era in casa?

Se non era in casa aveva fatto tutta quella strada per nulla; suonò ancora e ancora, finché sentì la porta d'entrata aprirsi

- ah, ma sei tu! La fidanzata di Alex, come mai suoni così insistentemente il campanello? C'é qualcuno che cerca di rilassarsi tesoro! - strillacchiò con voce da oca Betty, stando sulla porta del palazzo e fissando Kelly con occhi a dir poco spalancati

- i-io - Kelly ansimò leggermente. Si vergognava da morire. Non aveva minimamente pensato a cosa fare o dire quando si sarebbe trovata Alex davanti, figuriamoci se sapeva cosa fare o dire se si trovava quella troia davanti - cercavo Alex - disse solo alla fine, rimanendo a pensare ancora un po

- oh... Alex non è in casa, non l'ho sentito ne visto rientrare, forse aveva cose da fare - rispose Betty guardandosi un'unghia lunga almeno cinque centimetri smaltata di un rosa shoking, stesso colore della canuttierina striminzita che aveva addosso

- come non c'è? E dov'è? - Kelly si sentì morire dentro. E adesso?

- oh non saprei proprio tesorino mio... non so nemmeno a che ora torna - l'espressione dura di Betty si addolcì di colpo, adesso sembrava addirittura una ragazza normale - perché? -

- ho urgente bisogno di parlare con lui... - Kelly si afflosciò sul posto e gli venne da piangere, ma si trattenne dal farlo davanti a Betty

- se vuoi vieni a casa mia, aspettiamo insieme che rientri e poi gli dici quello che gli devi dire - l'espressione di Betty era un po strana, ma Kelly in quel momento pensò che non aveva nessun posto in cui andare, e non voleva tornare dai suoi

- ehm... non vorrei disturbare - si schernì alla fine la ragazza, arrossendo di pudore davanti alla proposta di Betty

- ma no che dici tesoro! Io intanto sono da sola e non so che cosa fare, vieni a farmi un po di compagnia - Betty sorrise incoraggiante leccandosi il labbro - vieni, seguimi -

Kelly non sapeva come rifiutare quella proposta continua ed insistente, così accettò, e seguì dentro il palazzo Betty, che la stava guidando su per le scale

- il mio appartamento è un piano più su di quello di Alex, ma è solo una rampa di scale - cominciò Betty - sai, questo palazzo mi fa proprio schifo. È tutto malandato ed è brutto, ma non ho abbastanza soldi per permettermene uno più bello, perciò meglio stare qui che sulla strada - Betty pensò un attimo a quello che aveva appena detto - a dormire intendo - la ragazza biondo platino si lasciò sfuggire una abbastanza fastidiosa risata - ti vedo un po ridotta male Kelly... come mai? -

- ti ricordi il mio nome? - si stupì Kelly continuando a salire e non rispondendo alla domanda

- già, ho sentito Alex dire il tuo nome diverse volte - spiegò Betty - ma dimmi, perchè sei ridotta così? -

- ho avuto qualche problema con me stessa nelle ultime ore - si limitò a dire Kelly

In effetti quello che aveva detto non aveva senso, ma non sentiva il bisogno di raccontare le sue cose private a una come Betty. Non si fidava ancora molto di lei, e proprio non capiva perché l'aveva invitata in casa sua. Insomma, solo un incosciente invita una sconosciuta a entrare in casa sua!

- come mai mi hai inviato a casa tua? - domandò Kelly facendosi coraggio

- perché mi piaci Kelly. Nel senso, come persona. Mi sembri una ragazza a posto, gentile e brava, anche se non ti conosco lo vedo dalla tua espressione dolce, e mi  dispiace quasi che una brava ragazza come te sia finita nella rete di Alex - spiegò Betty aprendo la porta del suo appartamento

- che cosa intendi dire? - chiese Kelly fermandosi un attimo a osservare l'appartamento di Betty, che era completamente diverso da quello di Alex e dal resto del palazzo

Era molto carino, assomigliava ad una casa delle Barbie, con il divanetto rosa in centro salotto e il tappeto foderato in pelliccia sempre rosa. Quei colori cozzavano parecchio con il pavimento color azzurro piastrella e con il muro bianco candido, e con la cucina sempre bianca e blu che si vedeva dal salotto. Insomma, sembravano tutti mobili abbastanza costosi, era pieno di quadri e pittoreschi armadietti. Certo, Betty aveva un pessimo gusto nell'abbinare i colori, ma aveva sicuramente un ottimo gusto nella scelta dei mobili e nella scelta della disposizione

- beh, di solito abbandona le sue ragazze dopo una sola notte di sesso; almeno lui mi ha sempre raccontato questo, non so di più. Però secondo me non te è stato diverso, è così? -

- in un certo senso... - Kelly ripensò alla notte in discoteca - conosci bene Alex? - chiese poi la ragazza sedendosi sul divanetto, mentre Betty le serviva un bicchiere di vodka lemon, uno per lei e uno per la sua ospite

- più o meno. Ricordo quando è arrivato qui, so che l'appartamento glielo ha comprato il suo migliore amico Robby, e che arrivava da un'altra città, non era di qui quando è arrivato - ricordò Betty

- davvero? - si interessò Kelly finendo il suo alcolico

- è arrivato ad abitare qui da solo che aveva solo sedici anni a quanto ne so io. Non so da che città è arrivato, all'inizio era parecchio strano, era molto lunatico e perennemente triste; passava tutto il suo tempo con Robby, quasi come se fosse un fratello per lui, poi si è abituato a stare qui ed ha cominciato ad andare al liceo. Da lì é diventato l'Alex che hai conosciuto anche tu - raccontò Betty

- non l'avrei mai immaginato... - sussurrò Kelly, mentre pensava a che cosa le nascondeva Alex riguardo al suo passato

D'improvviso almeno la metà del rancore che aveva verso di lui sfumò di colpo. Sentiva tanta pena per Alex, ma poi si ricordò di ciò che le aveva fatto e si riprese subito dai suoi pensieri

- cazzo amore, i tuoi abiti sono tutti rovinati... ti va se ti do una ripulita? Ti piacerà, vedrai - Betty prese per mano Kelly e le accarezzò una guancia con delicatezza - vieni di la - la bionda portò Kelly nella sua camera da letto - togliti i tuoi vestiti stracciati dai -

Betty era contenta di aver trovato compagnia per quella serata, ma Kelly, del tutto ignara dei pensieri dell'altra ragazza, pensava a ciò che avrebbe detto ad Alex.

Gliela avrebbe fatta pagare sul serio questa volta, molto cara per quello che le aveva fatto.

Innamorata di uno Stronzo Where stories live. Discover now