Capitolo 3

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Entrando in cucina, Alex vi trovò Mirko a prepararsi il caffè.
-Buongiorno! Cosa ci fai già sveglio?-
-Pensavo di iniziare a leggere letteratura.. vuoi del caffè?- chiese sbadigliando Mirko.
-No grazie, ho fretta. Ci vediamo più tardi a lezione.- disse Alex mettendo in spalla la tracolla
-Stai uscendo?- rispose l'altro osservandolo.
-Si, ho delle cose da fare-
-Ovvero?-
-Niente di che.. devo stampare dei file..-
-E di grazia.. dove andresti a stampare queste cose?- chiese Mirko conoscendo già la risposta.
-Al villaggio di Babbo Natale, certo, il viaggio fino al Polo Nord non è comodissimo, ma almeno, tutti quegli elfi velocizzano il tutto!- disse sorridendo.
-Soprattutto uno dai capelli biondi..- rispose Mirko ghignando.
-Biondo caramello! E comunque fatti i cazzi tuoi!-
-Senti un po' che modi! Tua madre sa che figlio sboccato si ritrova?- rispose Mirko fingendo di rimproverarlo.
-Credevo di avercela davanti mia madre!- rispose ridendo Alex
-Senti un po' idiota, senza offesa per tua madre, bellissima ed intelligente donna, dopo questa, se vuoi essere perdonato, ti conviene raccontarmi ogni dettaglio scabroso del tuo appuntamento con l'elfo sexy!-.
-Non è un appuntamento! Vado solo a stampare delle cose!-
-Davvero ci credi alle cavolate che dici? Hai idea di quante cose si possano fare sopra una fotocopiatrice?- disse Mirko malizioso
-Ommioddio! Ma quanto sei vergognoso? Meglio che vada prima che la discussione degeneri del tutto.- rispose scioccato Alex per poi uscire di casa.

La copisteria non distava molto dall'appartamento, inoltre quella mattina il sole che splendeva alto nel cielo e la leggera brezza che accarezzava il giovane sulla pelle, resero quella piccola e semplice passeggiata, un momento di pace. Con le cuffie ad alto volume alle orecchie, poteva osservare attorno a sé varie sfumature della vita in città. Persone che correvano lungo il parco, genitori alle prese con figli molto, molto capricciosi, qualcuno che portava a spasso il cane e qualcuno che purtroppo, molto probabilmente, aveva preso una multa e continuava a imprecare vivamente davanti la propria auto.

Altri due passi e sarebbe arrivato alla copisteria. Entrando chiuse l'iPod, vi arrotolò le cuffie e lo ripose in una tasca della giacca.

-Buongiorno!- lo accolse una ragazza sorridente dietro ad uno dei banconi, impegnata già con un altro cliente. -Le chiamo subito qualcuno per servirla- continuò mentre si avviava nel retro del negozio.
-Buongiorno, sì.. grazie- ricambiò educatamente Alex.

La ragazza tornò subito seguita da un altro ragazzo. Era proprio Matteo. Non lo vedeva da quel giorno all'università, ed anche se erano passati cinque giorni, non era di certo passato l'imbarazzo.

-Buongiorno- salutò il biondo. -In cosa posso esserle utile?- continuò
-Io..ehm.. avrei delle cose da stampare- rispose il moretto porgendo all'altro la chiavetta.

Matteo, dopo averla inserita al computer e giusto il tempo di farla caricare, gli chiese cosa dovesse stampare.

-Le dispense di Estetica.-
-Mmm.. eccole! Le stampo subito.- rispose con un sorriso cordiale il più grande.

Nel frattempo l'altra ragazza dietro al bancone, dopo aver finito con l'altro cliente, si assentò sul retro.

-Ormai che ci siamo presentati puoi anche darmi del tu.. anche perché la prima volta che sono venuto qui, l'hai fatto senza problemi..- disse in un sussurro quasi impercettibile Alex.
-Non mi sembra tu ti sia presentato.-
-Alex, mi chiamo Alex.- rispose imbarazzato
-Bene, piacere Alex. Ti serve altro?-
-No. Perché adesso sei così freddo? Fino a qualche giorno fa ci stavi praticamente provando con me, e ora che fai? Ti sei già annoiato?- rispose Alex con un tono velenoso.
La tensione tra i due aumentava.
-Sono 80 centesimi.- rispose semplicemente il biondo.
-Oltre che insolente e psicopatico, adesso pure sordo - disse pagando, per poi continuare - Complimenti! Ottimo curriculum da presentare a qualche bel candidato. Sempre che non ti serva solo per una bella scopata, in tal caso è davvero perfetto, con il tuo aspetto, non avrai di certo problemi a trovare un culo diverso da soddisfare ogni notte.- concluse acido per poi andarsene e negando la possibilità all'altro di rispondere.

Dopo aver fatto qualche metro dalla copisteria si sentì chiamare dall'altro ragazzo. Continuò a camminare ignorandolo quando, ad un certo punto, si sentì preso per un braccio e strattonato al muro.

-MA CHE CAZZO FAI COGLIONE?!- urlò Alex.
-Senti un po' piccoletto, uno: potrai anche avere gli occhi da cucciolo più belli che io abbia mai visto, ma, non ti permetto di darmi della buttana!- rispose Matteo alquanto alterato, per poi continuare - secondo: io non ci provo con qualcuno già impegnato! Quindi forse dovresti osservarti tu, prima di parlare degli altri-.
-Io mi guardo benissimo! E poi chi sarebbe quello già impegnato?- lo guardò stranito Alex
-Mi prendi per il culo? Non ho di certo io il fidanzatino geloso.- rispose irritato
-Se per questo, neanche io ho il "fidanzatino geloso", anzi, non ce l'ho proprio il "fidanzatino".- rispose distogliendo gli occhi dall'altro.
-Beh, a me il ragazzo dell'altro giorno sembrava proprio questo.- rispose accigliato Matteo.
-Ma chi? Lorenzo?- scoppiò quasi a ridere Alex, per poi tornare serio -Quello è un coglione che prima o poi, riceverà una ginocchiata così forte alle palle, che gli usciranno gli occhi dalle orbite!- disse infine cercando di liberarsi dalla presa del più grande che adesso, lo osservava con un piccolo ghigno.
-Quindi non è il tuo ragazzo e tu non hai il ragazzo?-
-E anche se fosse che te ne frega? E lasciami andare, cazzo! Non ti sopp- non ebbe il tempo di continuare che sentì calde labbra posarsi sulle sue, in un bacio dapprima dolce e gentile per poi diventare più intenso e presuntuoso. Un bacio incendiato di passione, di lingue che si esplorano, che si cercano per non lasciarsi mai allontanare e di anime che infine si fondono.

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