Capitolo 16

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-Muoio. Ci saranno tipo 40° all'ombra- si lamentò Alex mentre passeggiava con Mirko.
L'estate stava arrivando, le lezioni all'università erano quasi finite e gli esami erano sempre più vicini. Quel sabato mattina però i ragazzi si erano presi una pausa dalla solita routine. Mirko si sarebbe visto con Noemi e Alex avrebbe aspettato la fine del turno lavorativo di Matteo per poi passare la giornata assieme.
-A me non dispiace- rispose Mirko facendo spallucce.
-Certo, così puoi mostrare il fisico palestrato che hai, alle ragazze in spiaggia- rispose Alex dandogli un'occhiata più che eloquente.
-Non "alle ragazze" ma a Noemi! E' diverso fratello.- precisò Mirko
-Io mi sto sciogliendo! Mi sento un ghiacciolo sotto il sole cocente.- si lamentò nuovamente Alex.
-Questo di certo non dispiacerà a Matteo che, sicuramente, si prenderà cura del tuo di ghiacciolo.- ammiccò Mirko.
-Dimmi che non l'hai detto sul serio..-si mise una mano in faccia Alex
-Non fare il pudico che tu sai essere più vergognoso.- rispose Mirko molto eloquente facendo ridere l'altro -Comunque idiota, io giro qui che Noemi è già fuori, ci sentiamo più tardi.- concluse allontanandosi.
-A più tardi bel culetto- rispose Alex mentre vedeva Mirko sculettargli davanti, palesemente di proposito, facendolo ridere.
Arrivato a destinazione, Alex, trovò Matteo intento a pulire le vetrinette interne alla copisteria. Due ragazze, che aspettavano il loro turno, nel frattempo si godevano quello spettacolo. Matteo intento a pulire una parte bassa del vetro, mostrava quel suo fondoschiena fasciato nei stretti jeans così da urlo da far venire voglie di cose indicibili. E non solo ad Alex. Purtroppo non poteva nemmeno biasimarle, il suo ragazzo era davvero un bel vedere.
-Dio, ha un culo quel ragazzo-disse una delle ragazze distogliendo Alex dai suoi sogni ad occhi aperti -Lo riempirei di morsi- concluse l'altra mordicchiandosi le labbra.
-"E cazzo no, stupide oche giulive!"- pensò Alex, scioccato e allo stesso tempo geloso delle parole di quelle due ragazze.
-Secondo te ce l'avrà la ragazza?- chiese una delle due.
Proprio in quel momento Matteo si sollevò e si girò verso la porta d'ingresso, dove si trovavano le ragazze e ovviamente Alex, al quale sorrise. Quest'ultimo fece un passo verso il proprio ragazzo e, avvicinandosi anche alle ragazze disse loro -No, non ha la ragazza- rispondendo quindi a quella domanda che le tormentava da circa dieci minuti. Le due ragazze si guardarono speranzose ma, proprio in quel momento, Matteo si avvicinò ad Alex -Ciao piccolo- disse salutandolo con dolce bacio sulle labbra.-Aspettami alla caffetteria di fronte perchè mi sa che perderò ancora un po' di tempo-concluse con un altro bacio subito corrisposto dal piccoletto. Alex fece cenno d'assenso con la testa e gli diede un ultimo bacio non resistendo. Incamminandosi verso l'uscita, incrociò lo sguardo delle due ragazze rimaste allibite e disse loro. -Ma un ragazzo si, e pure molto geloso.-concluse con un ghigno soddisfatto lasciando il negozio.

La zona universitaria era colma di bar, supermercati, negozietti di ogni tipo e ovviamente caffetterie. I ragazzi erano soliti ritrovarsi proprio lì, di fronte a dove lavorava Matteo, sia per comodità sia perchè la clientela media era per l'appunto formata da studenti universitari, di certo il nome della caffetteria non destava dubbi "La caffetteria dello studente". Alex, indeciso se prendere posto all'interno o all'esterno di essa, optò per la seconda. Dentro vi era una collega che lo scocciava in continuazione con le sue prediche da bigotta.
-Meglio morire di caldo fuori che sentire le cazzate che avrebbe da profinarmi questa volta.- pensò sbuffando.
-Ehi nano!- si sentì chiamare. Odiava quello stupido nome che gli aveva dato il migliore amico del suo ragazzo. -che ci fai qui?- continuò l'altro sedendosi con lui al tavolino.
-Aspetto Matteo e muoio di caldo. Tu?- rispose Alex fulminandolo con lo sguardo e facendolo ridere. Luca sapeva quanto Alex odiasse quel soprannome, ma che poteva farci lui se il ragazzo del suo migliore amico, era piccolo e solo all'apparenza tanto dolce? In verità adorava quel ragazzino e sapeva di essere ricambiato perchè entrambi amavano, anche se in modi diversi, quel bellissimo ragazzo biondo caramello che li univa. Solo che Alex non l'avrebbe mai confessato! Figuriamoci se quel fottutissimo nano malefico lo avrebbe mai ammesso.
-Devo passare dalla copisteria e poi vado a casa che sono troppo stanco.- rispose sbadigliando proprio in quel momento, per poi continuare -Perchè non entri dentro che sicuramente c'è l'aria condizionata?-
-Perchè dentro c'è quella bigotta di Rita, quella del secondo anno.- rispose Alex
-Ma chi? La biondina ossigenata che sta sempre a predicare sui valori della famiglia tradizionale?- Alex rispose con un assenso della testa alla domanda di Luca.
-E quindi? Che ti frega? Tu non sei quello che voleva prendere a pugni due coglioni fuori da un locale?-
-Si, ma non ho intenzione di farmi rovinare la giornata da quella lì.- rispose buffando.
-Figurati, almeno ci facciamo due risate- ghignò Luca.
-Ciao ragazzi! Cosa posso portarvi?- chiese una delle cameriere interrompendo quel discorso. Meglio così. Luca sapeva essere davvero imprevedibile certe volte.
-Per me un the alla pesca- le sorrise quest'ultimo.
-Per me una fanta con ghiaccio.- La ragazza sorrise, scrisse l'ordinazione sul blocchettino e si voltò per poi sparire dentro la caffetteria. I ragazzi continuarono a chiacchierare finchè non vennero distratti da una voce che richiedeva la loro attenzione. Sollevarno lo sguardo verso il ragazzo davanti a loro. Era lorenzo.
-Ciao..- salutò con un po' di timore. D'altronde aveva davanti gli unici due ragazzi che gli avevano fatto provare qualcosa da quando Riccardo non c'era più. E aveva ferito entrambi. Doveva scusarsi. Venne interrotto dalla cameriera che aveva portato le ordinazione ai due che, adesso, lo fissavano uno con cipiglio e l'altro con indifferenza.
-Cosa vuoi Lorenzo?- chiese scocciato Alex.
-Scusarmi.- rispose il ragazzo per poi spostare lo sguardo verso Luca. Quest'ultimo continuava ad ignorarlo ma sentiva che gli occhi di Lorenzo erano puntati su di sé. Luca aveva capito che quelle scuse non erano solo per Alex, ma se Lorenzo voleva scusarsi con lui, allora avrebbe dovuto impegnarsi di più e non di certo davanti ad altri.
-Bhe, scusatemi ma io ho un appuntamento.- affermò Luca. -Appuntamento?Ma non era stanco?- Pensò Alex, mentre l'altro si alzava e si apprestava a pagare la sua parte di ordinazione. Alex gli fece segno di non preoccuparsi. Luca ripose allora i soldi nel portafogli -E' meglio che vada, ciao nano- concluse rivolto verso Alex, poi incrociò lo sguardo con Lorenzo e se ne andò senza salutarlo. Quest'ultimo fissò la sua sagoma allontanarsi mentre si mordeva nervoso il labbro inferiore. Ad Alex di certo non era sfuggito quello scambio di sguardi. Dal primo all'ultimo.
-Siediti.- gli fece destandolo dai suoi pensieri. Lorenzo si accomodò che ancora mostrava del nervosismo.
-Non so da dove cominciare..- confessò il ragazzo appoggiando i gomiti sul tavolo e giocando con un braccialetto che aveva al polso.
-Prova dall'inizio- gli rispose Alex, sorridendo. Lorenzo si fece coraggio e raccontò tutto. Non per giustificarsi ma perchè non era una cattiva persona e teneva davvero a quel ragazzo che aveva di fronte, alla sua amicizia per lo meno.
-Capisco..- annuì Alex. -E che mi dici di Luca?- chiese poi, sorprendendolo.
-Co-come scusa?- chiese Lorenzo stupito.
-Beh, so che gli piaci e che di certo non è un tipo che perde tempo.- fece spallucce Alex.
Lorenzo non sapeva che fare.. doveva confidarsi anche su questo? Bhe, Alex non era di certo stupido ed ormai le carte erano state scoperte.
-Credo di dovere delle scuse anche a lui- confessò quindi.
-E a chi aspetti per farlo?- chiese Alex.
-Beh, ha detto che aveva un appuntamento. Non mi sembra il caso adesso.- rispose Lorenzo grattandosi la testa e guardandosi intorno a disagio. Alex lo guardò con biasimo. -Che c'è?- chiese allora, vedendo il ragazzo incrociare ora le braccia. -Non ha un appuntamento?- chiese allora con timore. Alex sollevò gli occhi al cielo. -La vuoi smettere di comunicare a gesti? Mi infastidisci, cazzo.- disse stizzito Lorenso.
-Alza il culo che non ha nessun appuntamento. Tieni, ti scrivo il suo indirizzo.- rispose mentre scriveva su un tovagliolo con una penna appena presa dallo zaino. Gli porse il bigliettino e gli fece un occhiolino d'incoraggiamneto. Lorenzo lo prese guardandolo titubante, si prese di coraggio, salutò Alex e si avviò lungo la strada.
-Perchè stavi parlando con quello stronzo?- Alex si voltò e trovò il volto contrariato di Matteo a fissarlo.
-Levati quell'espressione dal viso o ti verranno le rughe- lo prese in giro il più piccolo. Matteo lo guardò con cicpiglio sedendosi accanto a lui.
-Non credo dovrai più preoccuparti di lui.- gli rispose in fine baciandolo dolcemente sulle labbra.

Gusto al caramelloWhere stories live. Discover now