Capitolo 18

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Arrivato al dormitorio dell'università Luca si rese conto di un piccolo, ma non poco importante, particolare. Dove diavolo era collocata la stanza di Lorenzo in quell'enorme edificio?
-Merda!- imprecò mentre si guardava intorno cercando qualche indizio. Non aveva neanche il numero di cellulare del ragazzo e anche se, sicuramente, non gli avrebbe mai risposto. Lorenzo era orgoglioso e questo l'aveva capito fin dall'inizio. Come aveva capito che il ragazzo mostrava quel caratteraccio solo per proteggersi. Qualcosa in passato l'aveva ferito. Non sapeva cosa, ma era certo che sotto sotto si nascondeva un animo buono, gentile e, sicuramente, passionale. Chiunque ami la letteratura inglese ha un animo passionale.
Voleva urlare dalla frustrazione ma, proprio in quel momento, iniziò a squillare il cellulare in tasca. Era Matteo. Accettata la chiamata non ebbe il tempo di salutare che la voce di quel nano malefico di Alex iniziò a insultarlo nelle peggiori lingue del mondo! Con sottofondo quel povero di Matteo che cercava di fermarlo inutilmente.
-Tu, enorme deficiente pompato che non sei altro! Ma dico io, per essere così cretino ci sei nato oppure ci hai proprio studiato?- chiese Alex tutto nervoso al telefono. Lorenzo non capiva cosa stesse succedendo.
-Cosa avrei fatto per meritare tutti questi complimenti?- chiese quindi.
-Hai il coraggio di chiederlo pure?- urlò istericamente Alex -Non sai tenere il tuo stupido uccello nei pantaloni, ecco cosa hai fatto!- concluse con un tono di sdegno. E Luca non ebbe più dubbi su cosa fosse accaduto.
-Non è a te che devo delle spiegazioni di cosa sia successo o cosa, invece, non è assolutamente successo. Ora dammi il numero di stanza di Lorenzo che ho assolutamente bisogno di parlargli.-
-Bene, così mi piaci amico!- rispose contento Alex- E' la 21b. Mi devi un favore, brutto gnu!- concluse staccandogli in faccia e facendolo però un po' ridere.
Arrivato al dormitorio Lorenzo aveva mandato un messaggio ad Alex informandolo di com'era andata la visita a Luca, o meglio, di come non fosse proprio andata. Entrato in stanza si mise quindi sotto la doccia e non si accorse delle chiamate perse di un Alex preoccupato. Se ne rese conto solo una volta sdraiatosi a letto. Non ebbe il tempo di richiamarlo che sentì bussare alla porta. Con una certa foga anche. Avvicinatosi ad essa osservò dallo spioncino e vide dal lato del corridoio un Luca abbastanza trafelato. Cosa voleva ora da lui?
-Lorenzo apri, so che sei lì dentro. Devo parlarti, devo spiegarti.- disse Luca a voce alta.
Lorenzo si morse il labbro. Cosa doveva fare?
-Cazzo Lorenzo! Apri questa maledetta porta o giuro che la butto giù!- urlò Luca mettendo in atto le sue parole. Se Lorenzo non avesse aperto quella porta l'altro l'avrebbe davvero buttata giù! Che prepotenza!
-Lorenzo- mormorò Luca appoggiandosi alla porta -“Io non gli espressi mai il mio amore a parole ma, se gli sguardi hanno un linguaggio, anche il più grande idiota avrebbe capito che avevo perso la testa”.- concluse con tono dolce.
A Lorenzo bastarono quelle semplici parole. Quella citazione che smuoveva il mondo dentro il suo petto.
Mise la mano sulla maniglia della porta, prese un respiro profondo ed aprì. Luca non gli diede il tempo di dire nulla che si fiondò subito sulle sue labbra. Quanto cazzo le aveva desiderate quelle labbra peccaminose?
-Cassandra è solo un'amica, le piacciono le ragazze oltretutto, e se ci hai visti in quelle condizioni è perchè ci stavamo preparando un succo ma, siccome non avevamo chiuso il tappo del frullatore, è volato tutto il succo e quindi ci stavamo cambiando.- disse tutto d'un fiato Luca mentre teneva le sue mani sul volto di Lorenzo. -E' solo te che voglio, Lorenzo.- gli sussurrò a fior di labbra.
Lorenzo sentiva il cuore pompare così forte che temette potesse esplodere.
-Anch'io voglio solo te, Luca- concluse Lorenzo con un bacio pieno di desiderio, passione e amore.

Gusto al caramelloTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon