Capitolo 15

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Erano le 19.45 e Deborah non aveva ancora notizie di Lorenzo. Sapeva che il fratello dopo le lezioni si fermava in biblioteca ma questa, di venerdì, chiudeva alle 18. Dove si era cacciato quello stupido? Mentre preparava la cena sentì la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi con un tonfo. Lorenzo era arrivato.. non c'erano dubbi. Continuò a preparare senza dire nulla sapendo che prima o poi sarebbe passato in cucina lui stesso. Mise la cena nei piatti e li portò a tavola. Lorenzo passò di lì proprio in quel momento, aprì il frigo per prendere una bottiglietta d'acqua, guardò la cena pronta in tavola e poi la sorella.
-Io non ceno- riferì per poi dirigersi verso la stanza
-E perchè mai?- chiese Deborah incrociando le braccia e facendogli alzare gli occhi al cielo. Lorenzo odiava quando la sorella aveva quell'atteggiamento. Era la copia della madre.
-Perchè non ho fame, Deborah.- tagliò corto
-Avvisare prima? Non sono la tua governante, non sto ai tuoi comodi.-
-Dio che palle che sei. Sono nervoso, lasciami stare, cazzo.-
-Ehi!- gli puntò un dito Deborah avvicinandosi -Pensi di essere l'unico ad avere giornate di merda? Ad avere mille pensieri?- amava il fratello ma era stanca di quell'atteggiamento sempre sprezzante verso tutti.
-Ricominci?-
-Si, ricomincio- rispose Deborah impuntandosi -sono due anni che sopporto ogni tuo sbalzo d'umore, da donna perennemente ciclata, senza dirti nulla!- fece una pausa per prendere fiato- non sei l'unico che ha perso qualcuno- concluse quasi con un sussurro.
-Non è la stessa cosa, Deborah.-
-Era il mio migliore amico!- quasi gli urlò lei.
-ERA L'AMORE DELLA MIA VITA! ERA IL RAGAZZO CHE AMAVO E CON CUI PROGETTAVO DI COSTRUIRMI UN FUTURO!- esplose Lorenzo. Le lacrime agli occhi e la mano tremante a battere sul proprio petto. Deborah fissava il fratello con occhi lucidi. Da quell'estate di due anni fa non avevano mai parlato dell'incidente in moto in cui era stato coinvolto Riccardo, il migliore amico di Deborah, nonché ragazzo di Lorenzo. Quest'ultimo guardò per l'ultima volta la sorella e lasciò la stanza per chiudersi nella propria. Deborah non sapeva più come comportarsi. Comprendeva la sua sofferenza, ma Lorenzo doveva pur andare avanti. Certo, vedeva come si comportava con Alex, che gli ricordava il suo amore perduto, forse anche per questo lei stessa gli si era avvicinata ma, sapeva benissimo che non era davvero innamorato di lui. Da subito aveva notato come, soprattutto caratterialmente, i due non si assomigliassero davvero. Riccardo dipendeva troppo da Lorenzo, era molto dolce e non amava i litigi o la tensione. Alex invece solo all'apparenza sembrava così, ma nascondeva dentro di sé un bel caratterino. Lorenzo però sentiva il bisogno di avvicinarglisi, anche se spesso in modi poco piacevoli per il ragazzo.
Finito di sistemare la cucina, decise di fare due chiacchiere col fratello. Bussò alla sua porta ed entrò senza attendere risposta.
-Che bussi a fare se poi entri comunque?- chiese Lorenzo sotto le coperte.
-Era solo un avvertimento il mio, infatti.- rispose Deborah chiudendosi la porta alle spalle.
-Certo certo-
-Delle volte sembri tu il bambino tra i due-
-Che vuoi Deb?- sbuffò da sotto le coperte
-Parlare un po' con te e scusarmi- rispose dolcemente lei sedendosi, nel frattempo, sul letto.
Lorenzo sollevò le coperte dal viso e la guardò ricevendo un dolce sorriso.
-Ti odio, sei uguale alla mamma.- rispose buffando -prima mi fai incazzare e poi mi fai quel sorriso-
-Tu le assomigli quando ha il ciclo ed è insopportabile.-
-Fanculo, stronza- rispose con un sorriso divertito Lorenzo
-Però, quando sorridi, sei bello come papà- gli disse accarezzandolo in viso -dovresti farlo più spesso, persino un etero ti verrebbe dietro.- concluse ammiccando.
-Stupida- rise Lorenzo, soprattutto per l'allusione non tanto velata.
-Suvvia, fammi spazio e raccontami cos'è successo oggi.-
-Sei stressante, ti odio-
-Parla o ti prendo a calci in culo- lo fissò seria.
La odiava, decisamente. Rassegnato si mise a sedere e le raccontò tutto dall'inizio. Di Luca, di come lo aveva incontrato per la prima volta, della serata al nuovo pub e infine della discussione avuta in biblioteca proprio quel pomeriggio. Finito di raccontare si sentì come oppresso da una strana entità, era Deborah che lo fissava con le braccia incrociate. Ma come cazzo faceva ad essere così precisa alla madre? Pensò tra sé Lorenzo.
-Devi ancora fissarmi così per molto?- le chiese.
-Si, voglio essere sicura di non dimenticare com'è fatto un cretino.- rispose -Giusto per evitare di incontrarne qualcuno.-
-Ma se incontri sempre e solo cretini!-rispose Lorenzo ridendo.
-Esattamente, così prima o poi sarò sicura di incontrare il ragazzo giusto.-
-Emanuele ti muore dietro- rispose Lorenzo fissandola in modo molto eloquente.
-Non provare a cambiare discorso. Stavamo parlando di te.- rispose stizzita Deborah.
-Ok ok- si arrese il fratello sollevando le braccia.
-Qual è il problema con Luca? Non ti piace? -
-Non è questo.. è un bel ragazzo-
-Un bel ragazzo?- Deborah lo guardò allibita -Dico, l'hai visto bene? Io solo vedendolo da lontano ho pensato fosse SESSO!- esclamò con enfasi. Lorenzo la guardò arcuando un sopracciglio.
-Che c'è? Non è che essendo femmina non ho i miei appetiti sessuali- incrociò di nuovo le braccia e Lorenzo roteò gli occhi.
-Lo so fin troppo bene che hai i tuoi appetiti sessuali, Deb- rispose Lorenzo
-Di cosa hai paura?- chiese la sorella tornando seria e stringendogli una mano.
-Non lo so Deb.. Dopo Riccardo non ho avuto nessuno, qualche storia di sesso da una notte, ovviamente si, ma non ho più messo i miei sentimenti in gioco.-
-Beh, non devi mica sposartelo. Ci scopi una volta e via.- Lorenzo la guardò con cipiglio
-Non dirmi che ti piace!?- chiese sconvolta lei
-Non mi piace!- Si affrettò a chiarire lui -Ma come hai detto tu, è sesso! E sicuramente dopo oggi non riuscirei a vederne solo questo.-
-Perchè ti ha sconvolto tanto la discussione di oggi?- chiese lei ricevendo da Lorenzo uno sbuffo.
-Dobbiamo comunicare così stasera? Io domando e tu rispondi a sbuffi?-
-Perchè credevo fosse più superficiale. Non fa che fare battute, provocarmi, flertare e farmi sorrisetti in quel modo tutto sexy da ragazzo "bello e tenebroso".- fece con le mani il segno delle virgolette -Non pensavo neanche sapesse cosa fosse un libro, e invece ha citato il mio preferito, capisci?- chiese con enfasi sollevando la braccia -Inoltre anche lui conosce il dolore di una perdita importante- concluse in un sussurro. Deborah si avvicinò e l'abbracciò.
-Sembra il tipo che se vuole una cosa se la prende, che non ha bisogno di qualcuno che badi a lui e tu, per quanto amassi il mio migliore amico, hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e non il contrario.- Lorenzo si strinse ancora di più alla sorella e ascoltò attentamente quelle parole che avevano del vero. -Hai paura perchè sai che potrebbe piacerti o peggio, potresti innamorartene- continuò lei -Ma vedi fratellone, non si può scegliere di chi innamorarsi, l'amore arriva e basta senza preoccuparsi che possa essere il momento giusto, oppure no. Non si preoccupa se l'altra persona possa essere quella giusta oppure la più sbagliata che possa esserci. Non si preoccupa dell'età, della lontanaza o in quanto tempo l'hai potuto conoscere. Non ti chiede il permesso, irrompe nella tua vita fregandosene di tutto. Senza chiederti nulla. Ti sceglie e basta.- concluse guardandolo negli occhi.

Gusto al caramelloWhere stories live. Discover now