Capitolo 6

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Erano passate due settimane da quando Matteo non vedeva o sentiva Alex. Non aveva il suo numero ed era sicuro che all'università l'altro lo evitasse come la peste.

Sapeva di aver sbagliato a fare a botte con quel ragazzo di nome Lorenzo, ma Dio, quanto lo innervosiva quel tipo! Aveva già notato gli sguardi da predatore che lanciava al suo piccoletto, se ancora così poteva definirlo, e gli facevano solo ribollire il sangue nelle vene.

Matteo, il giorno in cui si era scontrato con Alex agli uffici della segreteria, non era la prima volta che lo vedeva. In realtà la prima volta fu all'università,nel corridoio delle macchinette, e proprio come il ragazzo stava facendo una pausa per sgranocchiare qualcosa.

"Dio mio, che palle quella di linguistica! Già la materia è pesante di suo, gli metti poi una che sta dietro alla cattedra solo per lo stipendio a fine mese, e fai jackpot !" pensò Matteo mentre si dirigeva alle macchinette.

Arrivato all'angolo del corridoio vide un ragazzo, moro e con occhi chiari, i più belli che avesse mai visto, imprecare al distributore.

-Ma davvero?! Sai, non è un comportamento maturo da parte di una stupida macchinetta! DAMMI QUEL DANNATO CIOCCOLATO O TI PRENDO A CALCI, CAPITO??- urlò il piccoletto calciando la macchinetta e facendo ridere Matteo. Quegli occhi, che fino a un momento prima erano calmi come l'acqua di un lago, in quel momento si erano trasformati come mare in tempesta, una vera forza della natura. Matteo ne rimase affascinato, quel ragazzo non sarebbe stato mai un tipo facile, sarebbe stata una continua sfida.

Matteo, ripensando a quel momento, rise dolcemente. Quel ragazzo l'aveva colpito fin dall'inizio,probabilmente quel giorno gli aveva lasciato il cuore all'insaputa dell'altro.

Si trovava a lavoro e aveva il turno pomeridiano. Mentre riordinava una delle vetrinette della copisteria,sentì la porta del negozio aprirsi e, automaticamente, alzò gli occhi incrociandoli con quelli di Mirko.

-Buongiorno.- salutò cortesemente Matteo

-Ciao.- rispose l'altro. -Mi servirebbero dei fogli protocollo a righe.- continuò.

-Certo, arrivano subito.- disse mentre andava dietro al bancone a prendere ciò che gli aveva chiesto il ragazzo.

-Sono 2.45€.- disse porgendoglieli.

-Grazie.-disse Mirko mentre pagava per poi dirigersi all'uscita. Prima di varcare la soglia però si girò verso il biondo, guardandolo negli occhi e con un dolce sorriso -Sai, Alex ama moltissimo il frappè al cioccolato. Diventa un bambino quando se ne ritrova uno davanti agli occhi. Potrebbe esserci la fine del mondo attorno a lui, non se ne accorgerebbe nemmeno, potresti dargli anche la peggior notizia, sorriderebbe come un coglione.Inoltre, al bar vicino casa, lo fanno come piace a lui, la giusta quantità tra latte e gelato e soprattutto niente schiuma. Dovresti passarci stasera dopo il lavoro.- concluse prima di andarsene, lasciando Matteo con forse ancora una piccola speranza per farsi perdonare dal suo piccoletto.

-Alex! Io esco un momento che mi ha chiamato Emanuele per una cosa dell'università!- disse Mirko affacciandosi alla porta della camera di Alex, il quale semplicemente annuì senza distogliere gli occhi dallo schermo del televisore su cui trasmettevano uno dei suoi film preferiti. Sentì la porta dell'appartamento chiudersi e, subito dopo, suonare al campanello.

-Che palle Mirko! Come cazzo fai a dimenticarti sempre le chiavi?- quasi urlò mentre si dirigeva alla porta d'uscita. Senza guardare dallo spioncino la aprì ritrovandosi però Matteo davanti. Non gli diede il tempo di aprire bocca che gliela chiuse in faccia.

-Alex! Ti prego aprimi!- gli disse dietro la porta Matteo -Mi sei mancato da morire in queste due settimane!- concluse con un filo di voce quasi impercettibile che però Alex aveva sentito benissimo.

-Che cosa hai in mano?- chiese Alex curioso e conoscendo forse già la risposta.

-Credo tu lo sappia benissimo.-

-L'hai preso al bar qui sotto?-

-Si.-

Mordendosi il labbro inferiore indeciso su cosa fare, alla fine aprì al ragazzo e lo fece accomodare nella propria stanza.

-Scusa il disordine- disse mentre cercava di mettere un po' in ordine -non aspettavo ospiti, sinceramente..-

-Tranquillo, io sono anche peggio.-rispose il biondo accennando un sorriso.

Dio quanto gli era mancato quel sorriso! Era così bello anche due settimane fa?

-In tutto questo, immagino ci sia lo zampino di Mirko, vero?-

-Già.. è stato molto gentile. Soprattutto a svelarmi il tuo piccolo punto debole.- disse ridendo e guardando Alex che fin da subito si era appropriato del suo amato frappè.

-Beh.. ognuno ha i suoi.-gli rispose Alex ridendo e facendogli segno di sedersi accanto a lui sul letto.

-Piccolo.. senti, mi dispiace davvero per quello che è successo. Quel tipo si è avvicinato a me provocandomi e non ci ho visto più! So che non è una giustificazione, ma ti fissa sempre in un certo modo! Ti mangia già semplicemente con gli occhi! Non oso immaginare cosa potrebbe farti se ne avesse la possibilità!- disse con irritazione -Neanche mi appartieni e io affogo nella gelosia!- continuò ridendo di se stesso. -Dio come sono patet - non ebbe il tempo di finire la frase che le labbra di Alex lo travolsero all'istante. Non aveva dimenticato neanche una volta la loro morbidezza, e adesso, sapevano anche di cioccolato.

Alex gli si mise a cavalcioni. Matteo, intrufolandogli le mani sotto la maglia iniziò a esplorare ogni centimetro della sua schiena.

Si baciarono senza mai staccarsi, un bacio che si faceva sempre più caldo, un bacio che assaggiava il più possibile la pelle scoperta del viso e del collo, un bacio più urgente e bisognoso di più contatto, bisognoso di qualcosa di più.

Matteo fece sdraiare sotto di sé Alex,gli tolse la maglia, gettandola sul pavimento, che venne presto raggiunta dalla sua. Continuarono a baciarsi, toccarsi e ammirare la pelle nuda e soda di entrambi. Gli addominali accennati di Alex e quelli ben definiti di Matteo. Poi, si guardarono un istante negli occhi, consapevoli di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.L'unione di anime e corpi.

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