Epilogo

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Qualche settimana dopo...

-Vorrei farmi una vacanza questa estate..- disse Lorenzo mentre si buttava a peso morto sul proprio ragazzo seduto sul divano.
-Porca merda..-fece Luca dopo aver preso una gomitata allo stomaco da Lorenzo e sul viso una smorfia di dolore.
-Scusa tesoro- rispose Lorenzo dal basso con finti occhi da cucciolo dispiaciuto.
-Che brutto stronzetto- lo pizzicò Luca
-Mi stai dicendo che sono brutto?- chiese l'altro con tono offeso sollevandosi e portandosi una mano al petto.
-Hai dimenticato stronzo- gli fece l'occhiolino l'altro prendendolo in giro e ricevendo in cambio un graffio su tutto il braccio. Quando Luca sollevò il viso da quei segni rossi, vide Lorenzo ghignare soddisfatto del suo operato.
-Tu piccolo gattino.. me la pagherai- lo minacciò con tono basso ma allo stesso tempo eccitato. L'altro capendo aver un “tantino” esagerato, tentò di scappare ma Luca fu più veloce e se lo trascinò sotto di lui bloccandolo.
-E adesso come la mettiamo?- ghignò 
-Ti faccio un pompino?-cercò di persuaderlo Lorenzo sorridendo.
-Non provarci, dovrai essere più convincente di così- rispose Luca ricevendo però uno sguardo di biasimo dall'altro-ok, non è vero- concluse ruotando gli occhi.
-Prima che vi mettiate a scopare sul divano, per me non sarebbe una cattiva idea se ci organizzassimo tutti per partire in vacanza quest'anno- rispose Mirko a Lorenzo dalla cucina, mentre con Matteo preparavano il pranzo e quest'ultimo che se la rideva guardando i due.

Dopo aver chiarito il malinteso creatosi tra Lorenzo e Luca, si era venuto a creare un gruppetto vivace e solido, comprese anche le due donne del gruppo, Noemi e Cassandra. Anche Matteo, nonostante all'inizio tenesse ancora la guardia alta con Lorenzo, per amore del proprio ragazzo e soprattutto per quello del suo migliore amico, aveva imparato ad accettare l'altro ritrovando in egli anche un'ottima spalla per rimediare alle cazzate di Luca. Adesso si erano ritrovati tutti nell'appartamento di Mirko e Alex. Proprio il più piccolo del gruppo mancava da casa in quanto si trovava in facoltà per svolgere un esame. Mentre continuavano a chiacchierare del più e del meno, sentirono la porta sbattere con forza.

-Oh oh..-fece Luca attirando su di sé uno sguardo ammonitore di Matteo. Quest'ultimo iniziò a prepararsi ai cinque minuti che sarebbero susseguiti. Contò i secondi mentalmente... 3, 2, 1...
-QUELLA GRANDISSIMA FIGLIA DI SUA MADRE! DIO QUANTO NON LA SOPPORTO! MI HA BOCCIATO!-urlò Alex entrando in salotto buttando lo zaino in mezzo alla stanza, restando fermo senza dire nulla e guardando a terra.
-Piccolo..- gli parlò Matteo venendo però subito fulminato con quello sguardo che lo faceva impazzire. Come poteva pensare al sesso pure in quel momento?
-Non dite nulla! Quella è soltanto un'arpia! Mi ha messo sul naso da quando a inizio anno l'ho corretta su un'informazione sbagliata che aveva dato!- iniziò a camminare avanti e indietro lungo la stanza con lo sguardo degli altri su di sé. 
-Piccolo ti ho preparato i maccheroni al forno- riprovò Matteo.
-Davvero?- chiese con occhi lucidi Alex mentre Matteo si avvicinava e lo stringeva forte per consolarlo un po'. Sapeva che Alex non fosse nervoso per la bocciatura in sé, ma perché ormai la prof trovava sempre una scusa per metterlo in difficoltà.
-Si piccolo- gli diede un bacio sulla fronte incrociando le loro mani.
-Ti amo- sussurrò Alex a fior di labbra.

Lorenzo guardò con profondità quella scena. Ormai lui e Luca erano una coppia, stavano insieme da poco però lui non sapeva che definizione dare a tutto ciò che sentiva. Parlare di amore era forse prematuro? Quanto tempo dovrebbe passare per poter dire “ti amo” ad una persona? Sapeva che queste domande non avevano senso, ma aveva comunque paura che quelle due parole fossero troppo al momento. Luca teneva a lui, ne era certo, ma lo amava come lui sentiva di amarlo? Mentre pensava a tutto ciò, mangiucchiandosi un po' le unghia, non si accorse dello sguardo di Luca su di sé. Quest'ultimo, nervoso, si alzò dal divano e si diresse a tavola insieme agli altri senza però più dare molta considerazione al proprio ragazzo. Lorenzo non capiva il perché di quel comportamento. Fino a pochi minuti fa sembrava che l'altro volesse farselo anche sul divano davanti agli amici e adesso, invece, pura indifferenza. 

Finito il pranzo, Matteo rimase con Alex. Mirko andò da Noemi e Luca accompagnò Lorenzo al dormitorio. Arrivati alla porta Luca fece per andarsene ma Lorenzo lo bloccò.

-Ehi.. che succede? Sei strano da un po'.-chiese preoccupato il più piccolo.
-Nulla Lorenzo, sono solo stanco, vado a casa a riposarmi- rispose provando ad andare via ma venne di nuovo fermato dall'altro.
-Non insultare la mia intelligenza. Che cosa hai? Sei il mio ragazzo, ti conosco, parlami.- insistette Lorenzo cercando il suo sguardo.
Luca fece una risata che lo gelò sul posto -Davvero? E sentiamo.. sono il tuo ragazzo solo perchè non hai potuto avere Alex?- Lorenzo strabuzzò gli occhi rimanendo scioccato per ciò che aveva appena sentito dire dall'altro.
-Ma che cazzo ti passa per la testa?- chiese incredulo in un sussurro. 
-Ho visto come li guardavi nervoso lui e Alex. La cotta per quel nano malefico non ti è mai passata. Ti piace e vorresti fartelo- disse guardandolo dritto in faccia -AMMETTILO, CAZZO!- urlò nervoso. 

L'unica cosa che ricevette fu però uno schiaffo e le lacrime di Lorenzo.

-Sei un coglione-rispose quest'ultimo.- Sai perchè ero nervoso?-chiese senza aspettarsi una risposta.- ero nervoso perché li vedevo dirsi “ti amo” come se fosse la cosa più semplice del mondo. Semplice perchè si amano davvero e so che quell'amore è profondo. E spesso crediamo che l'amore sia qualcosa di troppo complicato da gestire ma, se siamo con la persona che amiamo, ogni difficoltà può essere superata e allora io ho pensato “come devo dire al ragazzo che amo, ciò che provo?- prese una un respiro profondo e continuò- come devo dirti che ti amo, che per me ormai sei indispensabile come l'aria che respiro, che sei tutto ciò che non mi aspettavo ma che ho sempre desiderato?- singhiozzò- dimmi come fare?-concluse mentre le lacrime scendevano copiose sul suo viso.

Luca aveva sbagliato tutto. Era proprio un coglione, come dargli torto? Prese il viso dell'altro tra le mani e lo baciò con passione, chiedendogli scusa tra un bacio e l'altro. Entrarono così nell'appartamente, con il fiato corto per i baci e il cuore pieno dell'amore che provavano l'uno per l'altro.

-Ti amo- gli sussurrò Luca mentre assaporava ogni centimetro della sua pelle.
Lorenzo lo tirò di nuovo a sé, e guardandolo negli occhi, sussurrò -"Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che risplenda il sole in cielo, dubita che la verità sia vera, ma del mio amore non dubitare"-. Sigillando le parole di Shakespeare con un bacio.

Per questo splendido gruppo di amici quella sarebbe stata certamente l'estate più bella della loro vita.. Ma questa è un'altra storia.. 
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P.s vai ancora avanti con la storia e troverai una sorpresa... 😘

Gusto al caramelloWhere stories live. Discover now