Capitolo 8

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Il giorno dopo la discussione avuta con Matteo, Alex decise di non perdere tempo e scusarsi.
Le lezioni si sarebbero svolte nel pomeriggio, Matteo avrebbe avuto il turno di mattina a lavoro e perciò, prendendo qualche libro da studiare e sedutosi su una panchina, decise di aspettarlo fuori dal negozio. Immerso nella lettura, ad un certo punto sentì la porta del negozio aprirsi e la voce del ragazzo che salutava i colleghi. Sistemò velocemente le proprie cose dentro la tracolla e gli si avvicinò. L'altro, appena si accorse della sua presenza, decise di ignorarlo avviandosi dall'altra parte della strada.
-Matteo aspetta ti prego!- gli urlò Alex con una punta di disperazione nella voce e bloccando l'altro sul posto.
-Mi dispiace- disse avvicinandosi all'altro ancora di spalle.- Mi dispiace per quello che ho detto. Davvero. Ti prego perdonami.- continuò con voce incrinata e occhi lucidi -Tu mi piaci davvero.. ma ho paura Matteo. - l'altro ancora di spalle -Ho paura ad arrendermi a te.- mormorò con ormai le lacrime agli occhi e ormai quasi senza respiro.
Non vedendo alcuna reazione da parte dell'altro decise di arrendersi, ma prima che potesse solo pensarlo, l'altro lo strinse a sé.
-Non farlo mai più.- si sentì dire stretto fra le sue braccia.

Messosi d'accordo con Mirko per incontrarsi all'università vi si incamminò con Matteo al fianco, parlando del più e del meno.
-Hai mai visto Ip Man?- chiese Alex con occhi brillanti.
-Quello del maestro cinese di arti marziali che insegnava il Wing Chiun?-
-Si si!-
-E altro non è, che il maestro anche di Bruce Lee?-
-Esattamente!- rispose con entusiasmo Alex.
-No, mi spiace, non l'ho mai visto.- rispose facendo spallucce Matteo.
-Ma..- Alex lo guardò con occhi da cucciolo che fecero sciogliere subito il cuore a Matteo. Si fermò, gli prese il viso tra le mani e gli posò sulle labbra un dolce bacio.
-Scherzavo scemo.- rispose prendendolo in giro e ridendo insieme a lui. -sei bellissimo quando sorridi- continuò dandogli un altro bacio e stringendolo a sé. Vennero però interrotti dallo squillo del cellulare del più grande che, sciogliendosi malvolentieri da quel dolce abbraccio, prese il cellulare per rispondere.

-Pronto?-
-Ehi! Dove sei?-
-Sto arrivando! Sono insieme ad Alex- rispose accarezzando il viso dell'altro.
-Va bene. Ci vediamo direttamente in aula che devo correre in bagno! Niente più stufato di fagioli a pranzo prima delle lezioni pomeridiane!-
-Grazie per l'informazione. Mi serviva. Davvero.- rispose schifato e ridendo allo stesso tempo. -Ci vediamo dopo!- concluse chiudendo la chiamata e senza dare tempo all'altro di rispondere.

-Chi era?- chiese curioso Alex
-Geloso?- lo guardò con malizia Matteo, ricevendo però un'occhiataccia. -Era Luca, il mio migliore amico- gli rispose infine con un dolce sorriso e continuando a incamminarsi verso l'università.

-Che stronzo! Staccarmi pure in faccia! Io, il suo migliore amico e tutto per un bel culetto. Te la farò pagare cara!- disse fra sé Luca uscendo dal bagno e avvicinandosi ai lavandini.
Mentre asciugava le mani sentì la porta del bagno sbattere e avvicinarsi ai lavandini un ragazzo. Questo poggiò le mani ai lati del lavabo, stringendolo fino a far sbiancare le nocche. I muscoli delle braccia così tesi, da farli risaltare e la testa, inizialmente reclinata in avanti, si sollevò verso lo specchio posto frontalmente, per poi incrociare il suo sguardo. Occhi di fuoco erano quelli del ragazzo sconosciuto.
-Che cazzo ci guardì?- chiese lo sconosciuto. Definirlo infuriato sarebbe stato di certo un eufemismo.
-I tuoi bellissimi e ardenti occhi- rispose subito malizioso Luca, per niente intimorito e ricevendo in cambio un'occhiataccia.
-Vaffanculo, coglione!- gli rispose il ragazzo che subito aprì il rubinetto, sciacquò il viso, lo asciugò con una salviettina e si diresse verso l'uscita del bagno facendo sbattere con un tonfo quella povera porta, per la seconda volta.
-Interessante.- ghignò infine Luca  avviandosi anch'egli all'uscita del bagno.

Gusto al caramelloWhere stories live. Discover now