Capitolo: tre

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Our Own Struggle - TERZO CAPITOLO 

Kate uscì dalla stanza decisa a far mangiare il ragazzo: aveva un asso nella manica: Louis era rimasto seduto nel corridoio tutto quel tempo ad aspettare che Harry si stabilizzasse. Non si sentiva in dovere, ma gli faceva piacere.

Louis fece un piccolo salto sulla sedia, era evidentemente perso nei suoi pensieri, quando Kate con la sua voce squillante gli aveva rivolto parola.

– Ehy, forse ci siamo già presentati, non ricordo, comunque io sono Kate -  disse porgendogli la mano che lui dopo qualche tentennamento, strinse con sicurezza. 

- Louis. - ripose semplicemente.

- Posso chiederti un favore enorme per piacere? - chiese al ragazzo che stava seduto con lo sguardo perso nel vuoto. - Mi aiuti a far mangiare Harry? - .

Il ragazzo alzó lo sguardo incrociando gli occhi marroni della ragazza.

- Io? - chiese sorpreso raddrizzandosi sulla sedia.

- È un ragazzo che ha bisogno di persone che gli vogliano bene e con te si è trovato bene prima. Per piacere. - chiese lei quasi supplicando. – Deve mangiare altrimenti non si riprende. – concluse cantilenando.

- Ehm… Ok. - disse lui alzandosi pigramente dalla sedia e seguendo l'infermiera con passo svelto.

Bussarono ed entrarono senza attendere risposta.

- Harry, oggi ho un asso nella manica per convincerti a mangiare. - disse Kate allegramente prendendo il vassoio e appoggiandolo su tavolino accanto al letto.

Harry si era girato, attirato dalla voce squillante della ragazza, e, incredulo, aveva incastrato il suo sguardo con quello blu di Louis, che gli stava sorridendo, invece di quello più spento di Kate.

- Scusate, ma devo andare a fare il giro. Vado! - esclamò Kate, senza lasciare il tempo a Harry di reagire, e uscì dalla camera.

- Hai attaccato il mio disegno! - notò Louis con tono allegro, indicando il pezzo di carta appiccicato al muro aò quale si era avvicinato.

- Sì. In realtà Kate lo ha fatto. - . Harry si stava chiedendo come mai aveva davanti quel ragazzo che tanta confusione creava nel suo stomaco

- Tu devi seguire una dieta speciale? - chiese Louis cambiando discorso. Harry scosse immediatamente la testa, mentre appoggiava la sua giacca sulla poltrona. – Perfetto. Cos'è che adori ma che non mangi da tempo? - gli chiese appoggiando le mani sui fianchi. Harry ci pensó un attimo.

- Pasta al forno. - rispose il minore mettendosi lentamente seduto, ormai a suo agio. Louis infatti aveva il potere di mettere a proprio agio le persone, che fossero bambini, adulti o vecchi.

- Mi dai 10 minuti? - . Harry annuì e Louis scomparve nel corridoio dell'ospedale, ancora una volta.

Un quarto d’ora dopo ricomparve con un sacchetto alla mano.  - Niente pasta al forno. – informò. – Ma... Ho del cinese! - disse sorridendo mentre mostrava con fierezza il sacchetto in mano.

- Dimmi che non stai scherzando! - esclamò Harry felice, appoggiando di lato una rivista di musica che stava leggendo. Louis si avvicinó al ragazzo mostrandogli il sacchetto e, una volta seduto sul letto di Harry di fronte a lui, tiró fuori tutti i contenitori.

- Sei un grande, Lou! - esclamò Harry prendendo la scatoletta degli spaghetti di soia.

Mangiarono tutte le confezioni di cibo, mentre Louis raccontava la sua vita. Raccontò qualcosa su suo padre, che aveva abbandonato la madre appena nato Louis e del patrigno a cui voleva bene come un padre, raccontò delle sorelle e di altri aneddoti sulla sua infanzia.

Our Own Struggle - ((Larry Stylinson AU))Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ