Capitolo: tredici

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Our Own Struggle - TREDICESIMO CAPITOLO

Ci misero tutto il pomeriggio a dipingere le pareti di quel bel arancione brillante che aveva scelto Harry, e Louis si sentiva proprio soddisfatto del risultato finale.

- Come ti sembra? - . Louis guardò il minore che era intento ad osservare la camera.

- Molto più vivace di come era prima. – sorrise Harry e Louis sorrise di rimando. – Ora voglio vederti a rimettere tutto in ordine. – ridacchiò il minore.

Louis alzò le spalle e iniziò subito a spostare il letto contro il muro.

- Di solito si fa così. - . Harry rise guardandolo.

- Scemo. – sorrise il minore e spintonò l’altro verso il muro. Louis mise le mani avanti per non farsi male, ma il muro era ancora bagnato. Harry iniziò a ridere a crepapelle, mentre Louis spiaccicava le proprie mani sul lenzuolo del letto di Harry ridendo. Il minore lo guardò contrariato.

- Ehi! Quello è il mio letto. – disse con un finto broncio. Louis gli fu subito addosso e iniziò a fargli il solletico, cadendo sotto al minore sul letto. – Non vale, Lou, non vale! – urlò Harry ridendo e dimenandosi dalle grinfie di Louis che stava ridendo anche lui.

Quando Kate entrò nella stanza entrambi si calmarono, ma Harry era sempre sopra a Louis.

L’infermiera sorrise vedendo il minore che rideva, ma poi si guardò intorno notando le pareti verniciate.

- Ti piacciono? – sorrise Louis guardandola mentre restava a bocca aperta.

- Avete dipinto le pareti di una camera di un ospedale? - . Harry guardò preoccupato Louis, mentre quello se la rideva di gusto e gli accarezzava leggermente un fianco guardando Kate. – Di chi è stata questa idea brillante? – chiese lei ironicamente, ma senza riuscire a trattenere un sorriso divertito.

- Mia. – disse Louis tra una risata e un’altra.

- Cosa lo chiedo a fare. – sussurrò Kate alzando gli occhi al cielo e guardandosi intorno. – Almeno è un colore allegro. - . Louis alzò le mani.

- Ah no, quello lo ha scelto Harry. - . Harry gli pizzicò il braccio sorridendo.

- Non si fa la spia. – disse perdendosi negli occhi di ghiaccio del maggiore.

Louis sorrise e si trattenne dall’accarezzargli una di quelle bellissime guance morbide che si ritrovava.

- Ragazzi, volevo dirvi che Mark vuole sapere cosa hai deciso, Harry. - . Kate si fece seria guardandoli e sedendosi accanto a loro.

Louis si tirò su e trascinò pure Harry che si fece silenzioso, già tornando a pensare a tutti i problemi della mattina scorsa.

Louis lo guardò e gli mise una mano sulla schiena. – Devi prendere una decisione, piccolo. Qualunque sia, io ci sono. - . Detto questo gli prese la mano, mentre Harry guardava il pavimento senza dire nulla.

Louis e Kate si scambiarono un’occhiata. – Secondo me dovresti farti operare. Non pensi che potresti andare a scuola, uscire con me e con i nuovi amici che ti farai e fare tutte le cose che un sedicenne fa di solito? - .

Harry alzò lo sguardo al soffitto per rimandare indietro le lacrime, quando in cuor suo sapeva già la scelta che avrebbe preso.

Era stata quella voglia di avere di più dalla vita, oppure quella piccola e insignificante frase che Louis aveva pronunciato: “uscire con me”, a fargli dire dopo poco un sì.

Our Own Struggle - ((Larry Stylinson AU))Where stories live. Discover now