Capitolo: diciassette

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Our Own Struggle - DICIASSETTESIMO CAPITOLO

I giorni passavano, le settimane facevano altrettanto, ma Harry continuava ad essere spaventato dagli sguardi che gli altri studenti riservavano per lui, per Louis e per gli altri tre amici del moro.

A pranzo si sedevano tutti e cinque insieme ad un tavolo che era praticamente al centro della stanza. Era Louis che li obbligava a sedersi lì, ma ad Harry non piaceva essere sotto gli sguardi degli altri studenti; avrebbe preferito di gran lunga quel tavolo infondo alla mensa che sembrava così lontano dagli occhi altrui.

La scuola per Harry procedeva, lentamente, ma procedeva e Johannah si diceva sempre fiera di lui, cercava sempre di trattarlo come un figlio e il più piccolo apprezzava molto lo sforzo, ma non riusciva a farsi trattare tale: evita ogni tipo di contatto che non fosse con Louis.

La notte Harry si sveglia nel bel mezzo di un incubo urlando tutto sudato, Louis allora lo attirava a sè e lo calmava contro al proprio petto accarezzandogli il viso, a quel punto il minore versava qualche lacrima silenziosa prima di tornare a dormire. Il maggiore non si addormentava mai prima di lui.

Il pomeriggio Louis invitava spesso i ragazzi da loro, in modo che diventassero uniti anche con Harry e  che studiassero assieme.

 

Il compleanno di Harry fu festeggiato in modo intimo, anche se erano i 18, così aveva chiesto il festeggiato e a Louis non era sembrata una buona idea far sentire non a proprio agio Harry con un party, perciò aveva invitato Liam, Zayn e Niall per guardare un film, tutti spaparanzati sui divani con i pop corn tra le braccia.

Quella notte, mentre gli altri tre ragazzi dormivano, Louis capì che una piccola festa initma assieme ai ragazzi era stata una buona idea, a giudicare dal sorriso con cui il più piccolo si era addormentato sul suo petto.

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- Non sei emozionato? – chiese Louis in preda a un entusiasmo quasi mai visto prima. Harry lo guardava divertito mentre affondava i denti nel suo panino.

Erano in fila da quella mattina presto, mancavano ormai poche ore all’apertura dei cancelli e Louis era diventato insopportabile. Non faceva altro che ripetere quanto era emozionato, quanto amava i The Fray e quanto Harry si sarebbe divertito.

- Ma siediti che manca ancora un sacco di tempo! – esclamò divertito Harry, mentre Louis era in piedi con lo zaino in spalla, affacciato al cancello, pronto per lo scatto.

- Harreh, se non siamo in prima fila, sarà colpa tua. – disse lui puntandogli il dito contro. Harry rideva e scuoteva la testa. Louis ormai era partito.

In effetti avevano aspettato quel giorno molto tempo e, quando un giorno Louis era entrato in casa saltando di gioia e sventolando due biglietti sotto il muso di un Harry sorpreso, a nessuno dei due sembrava vero. Avevano lottato così tanto insieme e quei due biglietti coronavano quel bel periodo.

Harry sbuffò a metà tra il divertito e lo scocciato, poi si alzò per compiacere il più grande.

- Dovrei essere io a comandare, Loueh. – ribattè. Louis gli sorrise e gli fece gli occhi dolci.

- Ma Harry, io sono fan da più tempo. Comprendimi. - . Harry si mise a ridere e annuì arrendendosi.

- Questo sarebbe il mio regalo di compleanno, ti ricordo. – disse infine, per chiudere la faccenda, il più piccolo, prima di essere investito da una spinta proveniente da dietro che lo fece andare addosso a Louis.

- Ehy! – . Louis picchiettò sulla spalla del tizio che aveva appena spinto il più piccolo. – Almeno scusati! - . Il tipo si girò con occhi che trafiggevano qualsiasi sguardo avesse il coraggio di posarglisi sopra.

Our Own Struggle - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora