you became one of my stories.

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Jimin quella mattina non si svegliò presto come faceva di consueto, bensì la sveglia dovette suonare numerose volte prima che il ragazzo si decidesse finalmente a poggiare il primo piede sul tappeto vicino al letto. Si guardò intorno per un po', si stiracchiò tranquillamente sbadigliando e cominciò a scorrere la sua home di Instagram senza nemmeno accorgersi dell'orario. La sera prima era andato a dormire così tardi che non riusciva nemmeno a sentire i muscoli rispondere ai suoi comandi e gli occhi riuscivano a malapena a restare aperti. Quando decise che si era fatta ora di prepararsi e anche che doveva darsi una mossa a srotolarsi dalle sue preziose lenzuola, si diresse a passi strascinati verso il bagno, buttandosi una vestaglia addosso. Si controllò un attimo allo specchio senza particolare espressione e inclinò la testa quando vide un ciuffo biondo di capelli che gli partiva dalla testa e puntava dritto in aria.

«Benissimo, mi è nata la Tokyo Tower in testa stamattina.» Pensò, esaminando il resto del viso assonnato con gli occhi semichiusi. Quella mattina non aveva nemmeno la forza di pensare e aveva in bocca uno strano sapore acescente. Di solito, lo provava quando la giornata si prospettava non proprio come se la era immaginata, ma non ci fece più di tanto caso. Si cambiò di malavoglia e indossò dei pantaloni neri comodi in cotone con degli strappi sulla coscia e una felpa verde militare che gli stava larghissima ma lunga fino al coccige. Si corresse gli ultimi difetti, prese le chiavi della macchina ed il cellulare sul tavolo della cucina, uscì di casa e si diresse verso la sua macchina. «In tutto questo non ho nemmeno controllato l'orario.» Si disse mentre sbloccava il cellulare.

"OH NO, NON È POSSIBILE." Urlò tutto d'un tratto, accorgendosi che erano le 9 del mattino. Era in mostruoso ritardo e gli arrivarono solo in quel momento le 4 chiamate perse da Jungkook. "E QUESTE PRIMA DOV'ERANO?!"Esclamò, facendo subito partire la macchina e affrettandosi un po' troppo per strada.
Arrivò all'atelier correndo ed entrò precipitosamente nella sala principale, trovandosi davanti la solita sorridente signora Rose che stava passando di lì con un mucchio di fogli stretti tra il fianco e il braccio.

"Oh, figliolo, alla buon ora! Jungkook stava cominciando a preoccuparsi!" Esclamò la donna sorridendo. "Jimin, allora cosa hai fatto ieri sera di così emozionante, eh?" Gli chiese facendogli l'occhiolino.

"Io... veramente ho guardato una serie TV..." Rispose insicuro il ragazzo. Era consapevole di essere un casalingo provetto, ma non la vedeva come una caratteristica di cui poter vantarsi, dunque gli fu un po' difficile rivelare quel piccolo particolare.

"Oh." Disse la signora. "Non capirò mai voi della nuova gioventù...buona giornata, comunque." Lo salutò sorridendo ampiamente e agitò la goffa manona verso di lui.

Jimin si sedette sul tavolo e si stropicciò gli occhi, cercando di trovare la voglia di andare in palestra a quell'ora. Ma mentre stava miseramente fallendo la sua impresa, sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla. Il biondo si girò di colpo, irrigidendosi, e si accorse che la figura che gli era silenziosamente apparsa dietro era quel torvo ragazzo che riconobbe come Yoongi. Quest'ultimo lo stava guardando dall'alto al basso impassibile e ad un certo punto gli portò la stessa mano sopra la testa, spingendogliela con moderata forza verso il tavolo. "Ti sembra questa l'ora di venire? Insomma, abbi un po' di rispetto per chi lavora qui." Lo rimproverò il più grande, sedendosi accanto a lui.

"Scusami, hai ragione." Mugugnò Jimin, abbassando la testa e torturandosi le mani. Poi sentì le solite due dita ghiacciate afferragli il mento e tirargli su il viso con la forza. Ogni volta che abbassava la testa, Yoongi faceva quel gesto per continuare a guardarlo negli occhi. Probabilmente era per il gusto di vederlo arrossire mentre gli parlava o esclusivamente per osservare quei bellissimi e dolcissimi occhi scuri.

"Ma che hai fatto ieri sera?" Chiese vagamente, fingendosi non interessato per poi poggiare il mento sul palmo della mano.

«Che strano, mi fanno tutti a questa domanda oggi...» Pensò il biondo. "Ieri sera ho fatto tardi perché..." Rifletté un attimo su quello che stava per dire e si accorse che la vera motivazione poteva fargli fare una figura non molto bella. «No, niente di che, ho solo sclerato sulla mia serie norvegese e ho continuato a farlo per tutta la notte.» No, non poteva assolutamente dirgli questo. Quindi scelse l'ultima opzione che gli rimaneva: mentire. Jimin non era uno che mentiva spesso, ma in situazioni del genere, all'interno delle quali doveva arbitrariamente fare una bella figura, si riservava delle piccole bugie innocenti che gli sarebbero tornate utili in ogni momento. "Ehm... sono andato a cena fuori." Iniziò. "Con una mia amica." Scosse lievemente la testa come se fosse una cosa più che consueta.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora