ᴵ ʳᵉᵐᵉᵐᵇᵉʳ

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Quel periodo in ospedale fu uno dei peggiori della mia vita, eppure per migliorarlo sarebbe bastato vederti.

Ma tu non c'eri.

Neanche una volta la tua presenza ha riscaldato quella fredda stanza; nemmeno una volta la tua figura ha varcato quella pesante porta.
Eppure a me sarebbe bastato anche solo un messaggio, mi sarebbe bastato sapere che che non mi avevi dimenticato.
Tutto ciò che volevo era un "Hey, ti stavo pensando e mi manchi.", e non sarebbe più importato nulla. Non sarebbe importato il dolore, non sarebbe importato quel grigio che mi avvolgeva, non sarebbe importato Renjun.
Perché non importava se volevi lui.
Non importava se ti piaceva stare con lui.
Tutto ciò che volevo era che non ti scordassi di me.

E pensandoci ora, mi sarei accontentato anche di un "Hey, come stai?". Giusto per sapere che, nonostante tutto, ero ancora parte della tua vita, che non mi avevi messo da parte.
Che non te ne eri andato.
Ma ciò che ricevetti fu il tuo più totale silenzio: era come se, nel giro di poche settimane, fossi diventato il nulla.
E io non volevo essere il nulla per te, Jeno, io volevo essere qualcosa.
Volevo tornare ad essere qualcosa.
Ma era come se tutto il dolore che provavo mi ritornava sotto forma di indifferenza da parte tua.
E più i giorni passavano, più era difficile.

Non riuscivo a non pensarti, la tua immagine pesava così tanto sulla mia mente che era impossibile fare finta che non ci fosse.
Arrivai ad un punto in cui neanche la presenza di Donghyuck e gli altri bastava a tirarmi su di morale. Ricordo ancora quel giorno in cui tutti ottennero l'ennesimo permesso per venirmi a trovare.
Agosto picchiava sulle finestre di quella stanza che non lasciava passare neanche un po' calore; potevo sentire i bambini giocare in cortile, li sentivo gridare e cantare. Le loro risate, mentre si lasciavano trasportare dal tepore estivo, contrastavano con il silenzio di quella stanza occupata da cinque ragazzi.
Si erano tutti tinti i capelli per farmi una sorpresa, ed avevano portato giochi e schifezze varie per tirarmi su il morale. Eppure tutto ciò a cui pensavo era il fatto che tu non ci fossi, che ancora una volta avevi scelto di non venire.
Loro se ne accorsero, perchè non li accolsi con il solito sorriso, e mi consigliarono di mandarti un messaggio o di telefonarti: ma io lo avevo già fatto. Lo avevo fatto dal primo giorno in cui mi avevano rinchiuso in quella struttura.
Avevo provato a contattarti, ti avevo scritto anche quel giorno prima che arrivassero:

"Hey Jeno, fa male.
Ma non vedo l'ora di rivederti"

Non ricevetti mai una risposta.

Ho pianto, Jeno, ho pianto perché faceva così male non vederti, sentirti. Faceva così male quell'indifferenza.
Ho pianto tra le braccia di Donghyuck mentre gli altri restavano in silenzio, stringendo la sua maglietta tra le dita e lasciando andare tutto il dolore che, fino a quel giorno, avevo tenuto chiuso.
Ho pianto, pianto così tanto.
E mentre piangevo tu eri la fuori, da qualche parte, a ridere con Renjun; a goderti quei giorni estivi prima dell'inizio della scuola.
Ed io ero solo un ricordo.
Tutto quello che era stato era solo un ricordo.
Noi eravamo un ricordo.

E lo siamo ancora.

Vero Jeno?

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I capelli dei ragazzi sono quelli della We Young era.

Scusate per il ritardo, spero che non vi siate dimenticati di questa storia e che il capitolo sia di vostro gradimento.

•vi piacciono le nuove copertine? uwu

first timeᴺᵒᵐⁱⁿWhere stories live. Discover now