ᴵ ʳᵉᵐᵉᵐᵇᵉʳ

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Ricordo che, dal momento in cui ero tornato all'istituto, nonostante fosse passata quasi una settimana, tu non ti eri mai fatto vedere.
Nemmeno una volta ti sei preoccupato di venirmi a trovare, di spiegarmi il perché mi stessi completamente ignorando o il motivo per cui non ti eri mai fatto sentire.
Vedi Jeno, mi sarei accontentato anche di una bugia purché uscita dalle tue labbra.
Avrebbe fatto meno male sentirsi dire "Non mi importa nulla di te", tutto sarebbe stato meglio dell'essere completamente ignorato, almeno avrei smesso di sperarci.

Ero triste.
Davvero triste.
Tutta quella situazione mi aveva reso triste, e l'unico che sembrava riuscire a tirarmi su il morale era Donghyuck. Lo conosci, sai che quel ragazzo irradia felicità come il sole la luce, che ha un sorriso difficile da spezzare.
Ma in quei giorni sembrava stare peggio di me. Voleva nasconderlo, continuava a dire cose senza senso e cercava di farmi ridere, ma era spento, eclissato.
Il motivo l'ho scoperto un sabato notte: ero in camera e stavo aspettando Hyuck per la solita serata film, ma stava tardando.
Poi ho sentito dei passi e delle voci che urlavano: la prima era di Haechan, la seconda di Mark.
Litigavano, e vuoi sapere il motivo del loro litigio? Io.
Mark era stufo del fatto che Donghyuck spendesse più tempo con me che con lui ㅡ il suo migliore amico ㅡ.
Diceva che dovevo riprendermi, che erano passati mesi, che dovevo smettere di pensarti perché dovevo accettare il fatto che tu amassi Renjun.
Non si sono parlati per giorni. Giorni in cui i due non facevano che spingersi, picchiarsi e gridarsi contro.
Giorni in cui Hyuck piangeva e io potevo sentirlo ㅡin quanto le nostre stanze erano vicineㅡ , ma poi usciva e continuava a provare a farmi sorridere, come se non fosse successo nulla.
Ma io mi sentivo sempre peggio, perciò decisi di allontanare lentamente Donghyuck da me. Ho fatto finta di stare meglio, quando in realtà più i giorni passavano più mi sentivo rotto e solo.
Ma almeno Hyuck era tornato felice, e per l'inizio del semestre la sua amicizia con Mark era più salda che mai.

Quanto riguarda te, ti ho visto solo una volta prima che la scuola ricominciasse: ero affacciato alla finestra della mia stanza e tu eri lì, seduto sulla fresca erba del crepuscolo, con Renjun tra le tue braccia, che ridevi. Se non fosse stato per il tuo sorriso, che tanto odiavo, molto probabilmente non ti avrei riconosciuto; in qualche mese eri completamente cambiato. I tuoi capelli, che tanto mi avevano ricordato l'oceano, ora erano di un biondo platino ed erano più lunghi. La tua faccia non era più quella di un ragazzino, come neanche la tua voce che da dolce era diventata molto più rauca.
Quello non eri tu, non potevi essere tu, non riuscivo a scorgere nulla del vecchio Jeno in quella figura. E in quel momento capii perché non mi avevi più cercato, perché avevi perso interesse nello stare con me: non mi conoscevi.
Quella persona che stava lì fuori, sotto il cielo di settembre, che rideva ignaro della minuta figuta che lo osservava da una piccola finestra, non mi aveva ancora conosciuto.
Non sapeva di tutte le cose che abbiamo fatto: non sapeva di tutte le risate, le urla, i film visti, le notte insonni, le passeggiate al chiaro di luna; non sapeva delle nostre abitudini, dei nostri progetti, delle nostre canzoni, dei nostri balli e delle nostre promesse.
Quella sera do settembre avevo capito che il vecchio Jeno aveva dimenticato tutto, e che il nuovo Jeno stava creando nuovi ricordi con un'altra persona.

Ma io voglio che tu ricorda.
Voglio che anche il nuovo te
sappia di tutte le stronzate che
abbiamo fatto.
Voglio che quel bambino ripensi
a ogni singola volta che mi ha
disturbato, che ha cercato la mia
attenzione.
Voglio che ripensi a tutte le cose
che ci siamo detti.
Voglio che ti ricordi di me.

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first timeᴺᵒᵐⁱⁿWhere stories live. Discover now