Capitolo29

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Finito il pranzo, Alejandro corre al lavoro e in casa rimangono le tre donne e la bambina, la quale viene portata da Camila nella sua stanza, una volta addormentatasi tra le braccia della cubana.
Sinuhe e Lauren sono in bagno, quest'ultima è seduta sul bordo della vasca con i tagli esposti mentre si fa medicare.
«Sono.. sono profondi» commenta la signora Cabello scrutandoli uno ad uno «Hai rischiato, lo sai, vero?»
«I-io non ero co-cosciente» balbetta in preda alla vergogna «Ero..»
«Ubriaca, sì» l'anticipa «Te l'ho detto, so molte cose»
Iniziare a bendarle le braccia con calma e Lauren trattiene una smorfia di fastidio sentendo i tagli pizzicare.
«Il mostro è semplicemente la tua bella mente spezzata che cerca di convincerti a lasciar perdere. Non devi temere i lupi che nascondi nell'anima. Sono stati creati non per farti del male, ma per proteggerti da questo mondo e quando esso va a pezzi, la magia più grande la trovi nel tuo coraggio e nella luce che ancora sorreggi quando tutt'intorno è calato il buio»
Quelle parole entrano in pieno petto alla latina che ripete, nella sua mente, ogni cosa uscita dalla bocca di Sinuhe, ma viene subito dopo interrotta da Camila che fa irruzione in bagno.
«Lolo» sussurra dandole un bacio sulla testa «Isabel sta dormendo nella mia stanza, l'ho messa ora a letto»
La latina abbozza un sorriso e afferra istintivamente la mano della sua fidanzata, appoggiando la testa sulla sua spalla.
«Che hai bimba? Sei strana da quando sei uscita da casa tua»
Scuote la testa come per dire che non ha nulla che non va, ma entrambe, compresa la madre, sa che sta mentendo.
«Abbiamo finito» sospira Sinuhe accarezzandole il viso «Tutto bene?»
«Sisi, sono solo un po' stanca» annuisce «Scusatemi»

Esce dal bagno e cammina verso la porta finestra, dove il sole picchia forte. Si mette a sedere su una sdraio, all'ombra, di fronte la piscina, e abbandona tutto il peso, rilassando i muscoli.
Pochi minuti dopo la raggiunge Camila che le porta il suo pacchetto di sigarette e il solito accendino. Le porge le cose con sguardo accigliato, ma sa che ne ha bisogno.
«Ti sta scoppiando la vena del collo per la tensione» accenna rimanendo in piedi di fronte a lei «Anche se sai che odio quando fumi...»
Lauren prende la cubana dal braccio facendola sedere sulle sue gambe, facendole appoggiare il resto del corpo sul busto e la testa vicino al collo.
«Ho visto una foto di Taylor lì dentro» confessa mentre fa uscire il fumo dal naso «Camila se io andassi a farmi ricoverare chi andrà a prendere tra quattro mesi Taylor dall'ospedale? Io sono l'unica parente legalmente e poi a chi lascio Isabel, io.. Dio, non posso chiederti un qualcosa di così grande, fai già troppo per me e non posso»
«Calmati Lauren» la interrompe la cubana «Mi stai chiedendo di essere legittimamente madre dei tuoi figli, vero? Così che quando sarai al centro, io possa andare a prendere la bambina e stare con loro quando tu non ci sarai»
Posa la sigaretta quasi finita nel posacenere e si tira un po' più su, tirando con sé la cubana, avvolgendo la sua vita con le braccia.
«Hai ancora diciannove anni, lo so, sei giovane e lo sono anche io, non sei ancora maggiorenne in tutti gli Stati dell'America.. Non posso Camila, è una responsabilità troppo grande però devo confessarti che vorrei tanto che tu fossi la madre dei miei figli e Isabel impazzirebbe totalmente, ti adora»
Camila ridacchia e scuote la testa, avvicinandosi sempre più al viso di Lauren, abbastanza confuso per quella reazione.
«Certo dovrei discuterne con i miei genitori, è una grande responsabilità ma sappi che sei una stupida» continua a sorriderle «Firmai le carte prima che tornassi in Canada, quando nacque Taylor, sono già legalmente la loro mamma e sapevo che me l'avresti chiesto ehm.. ho solo anticipato i tempi»
Lauren la guarda incredula, il labbro inferiore le trema. Sta per piangere ma prima che possa farlo Camila annulla le distanze tra di loro e le succhia il labbro tremante, cercando di farla calmare.
«Ca-Camz» boccheggia «Non so cosa dire.. tu.. tu fa così tanto per me e..»
Nuovamente le labbra della cubana sono sulle sue, dando spazio ad un momento dolce e passionale.
Camila si mette a cavalcioni sulla latina, le prende il viso con entrambe le mani, la tira a sé sempre di più, senza mai staccarsi, lasciando le lingue muoversi all'unisono all'interno delle loro bocche.
«Un giorno ci sposeremo, Lolo e saremo ufficialmente una famiglia» sussurra poggiando la fronte alla sua «Ti darei la mia vita, credimi. Ti amo così tanto, sei il mio paradiso, la mia casa, il mio posto felice»
Lauren nasconde un enorme abbassando il volto, ma viene sollevato da Camila che lo alza con due dita prendendolo dal mento.
«Non nascondermi il tuo perfetto sorriso»
«Grazie Camz, grazie, grazie per ogni cosa» quasi singhiozza mentre fa scendere lacrime di gioia «Se solo sapessi quanto ti amo»
La cubana ritorna alla posizione di prima e si accoccolano l'una all'altra in quella posizione fino ad addormentarsi.

                   ***
Le due ragazze si svegliano durante il tramonto. Nel vedere quel magico momento uno dei loro preferiti, si scambiano un veloce bacio e rimangono lì, in silenzio, ad ammirarne i colori.
Scendono dalla sdraio qualche minuto dopo e tornano in casa mano nella mano.
Entrando trovano Isabel sulle gambe di Sinuhe che prova a leggere un libro di favole e commentano ogni figura rappresentata.
«Ehi, ben svegliate» si interrompe la madre
«Era da un po' che non dormivo così bene» afferma Lauren andando verso la sua bambina
La riempie di baci e carezze prima di parlare e aprire un argomento abbastanza delicatato, ovvero quello del suo ricovero.
«Isabel, tesoro, domani la mamma partirà e non si sa quando tornerà...»
«Mi lasci di nuovo?» la interrompe con la sua dolce vocina
«No piccola, tornerò il prima possibile e nel frattempo tu vivrai con Camila e  la tua nuova sorellina»
«No!» esclama offesa «Io non voglio, Camila è mia»
Lauren alza gli occhi al cielo implorando poi, con lo sguardo, aiuto da una delle due presenti nella stanza.
«Tesoro mio» la chiama la cubana «Tu sarai la sorella maggiore, quella con più esperienza, sarai grande e la tua sorellina prenderà esempio da te, dovresti essere felice. E poi non vorrò più bene a lei che a te, vi amerò allo stesso modo»
«Promesso?» chiede mostrando due occhioni verdi lucidi
«Ma certo piccola, vieni qua» le sorride stringendola tra le sue braccia «Te lo prometto»

Grahana ||CAMREN||Where stories live. Discover now