Capitolo 13: What?

290 20 0
                                    

I Jack e Nate hanno passato tutto il tempo a guardarmi male e per fortuna Samuel ha ascoltato le mie suppliche di venirmi a prendere perché non ne potevo più di stare lì e così, rifilando una scusa banale ai miei fratelli - fa strano dirlo - e a Cameron sono corsa fuori infilandomi velocemente il casco che il mio amico mi stava porgendo salendo poi dietro di lui sulla moto.

Io e Sammy abbiamo passato tutto il resto del pomeriggio in sala registrazione, io gli sistemavo degli arrangiamenti e lui continuava a buttare giù testi su testi e la maggior parte sono finiti nel cestino perché facevano letteralmente cagare al cazzo e non lo pensavo solo io ma anche il suo produttore e altri ragazzi.

«Mi vuoi dire dove devi andare si o no?» borbotta Samuel sdraiandosi sul mio letto

«Mi uccideresti»

«Non penso che tu vada in un bordello o in una bisca o stronzate simili»

«Vado da Matthew..» dico tutto d'un fiato arrossendo

Samuel mi guarda per un'istante e poi si alza in piedi iniziando ad urlare cose strane e incomprensibili.

«Che stracazzo ti urli?»

«Era ora sai? Cristo santo sono tre anni che stai di merda e finalmente sorridi! Anche se stiamo parlando di Espinosa»

«Cosa? Cosa ti ha fatto Matthew?»

«Mio dio ma ti devo ricordare cosa ti ha fatto? Non sono una persona che porta rancore ma lui se l'è proprio cercata.. Ti ha fatto stare male non una o due volte ma molte di più!» esclama trattenendosi dall'urlare

«Come se io non l'avessi fatto soffrire! Santo..» sbuffo passandomi una mano nei capelli «Sam per favore cambiamo disc.. Merda devo andare»

***

Mentre aspetto che qualcuno mi venga ad aprire la porta mi guardo intorno e noto con piacere che Matthew ha lasciato fuori - oserei dire in mostra - la sua Nissan GTR.

«Olivia?»

Mi giro e davanti a me c'è Rafael, il padre di Matthew.

«Oh... Salve signor Espinosa!»

«Prego, entra pure... Se non ricordo male credo di averti già detto che puoi chiamarmi Rafael» dice spostandosi quando basta per farmi entrare in casa

«Olivia sei in ritardo di cinque minuti» si lamenta Matthew dalla cucina

«Lascia perdere quel disgraziato di mio figlio e raccontami qualcosa della tua avventura in Russia!»

«Chi è stato in Russia?»

La madre di Matthew entra in cucina poco dopo di me e suo marito e appena si accorge della mia presenza alza gli occhi al cielo e se ne va senza dire niente.

«Lasciala perdere... Su racconta!»

«Papà, lascia in pace Olly» sbuffa Matthew mentre versa i popcorn dentro ad una ciotola

«Oh ma stai zitto» dico «È stata un'esperienza unica davvero, ho imparato moltissime cose e sono anche cambiata io.. In parte. Ho conosciuto ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo: Italia, Giappone, Australia...»

«Finirai di raccontare un'altra volta, noi andiamo a vederci un film. Ciao»

Matthew mi prende per mano, per quando sia possibile dato che in una mano ha la ciotola e sotto al braccio una bottiglia di non so cosa e mi trascina in camera sua.

«Ma perché li tratti così i tuoi genitori?»

«Penso di averti già detto di farti i fatti tuoi» sbuffa mentre posa la ciotola piena di popcorn sul letto

«Signore mio aiutami tu»

«Se se... Che vuoi vedere?»

«Mi sembra logico no? Step Up babe!» esclamo tutta contenta

«Tu ne sei proprio ossessionata eh?»

«Che parolone ossessionata, è semplicemente la mia saga, se la vogliamo chiamare così, preferita» spiego «Tu non hai una serie di film che adori?»

«Prova ad indovinarlo dolcezza»

«Mhh..

«È più facile di quello che pensi sai?»

«Ma certo! Fast And Furious!»

Lui annuisce, si siede vicino a me sul suo letto e fa partire il film infilandosi poi una manciata di popcorn in bocca.

«Tu devi spiegarmi come fai a mangiare di tutto ed essere così»

«Eeeh metabolismo veloce» si vanta

«Voi avete un girone personale all'inferno, te lo dico io»

«Si certo come no»

«Shh! Sta iniziando!» dico mettendogli una mano sulla bocca

Matthew mi morde la mano facendomi urlare per il ribrezzo e mentre io mi sto pulendo sulla coperta del suo letto lui inizia a farmi il solletico sui fianchi.

Di colpo si apre la porta e sulla soglia che ci guarda confuso c'è il padre di Matthew.

«Ma co..

«Rafael salvami!» esclamo con fare teatrale

«Oh ma stai zitta» ribatte Matt

«Voi non siete normali» dice il padre prima di chiudere la porta della stanza

Another A Last StepWhere stories live. Discover now