Capitolo 34: Maybe

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Svegliarsi con accanto la persona che si ama dovrebbe essere la cosa più bella da "fare" ma svegliarsi e trovarlo al telefono con quella che vuole farvi lasciare non è il massimo e lui non se n'è nemmeno accorto.

Scendo dal letto con il telefono in mano, sbatto la porta della mia stanza e vado in cucina.

«Come mai sei già sveglia?» mi chiede mio fratello comodamente seduto sul divano
«Cos'è, ti crea problemi?»

«Ma è possibile che in sta casa non c'è mai niente da mangiare?!» mi lamento sbattendo l'anta di un armadietto
«Hai rotto i coglioni con le tue paturnie!»
«Soffocati con la saliva»

Il mio telefono prende a suonare e come mio solito rispondo senza vedere di chi si tratta.

*Babyyyy* urla Kian quando gli rispondo
*Cosa vuoi?* borbotto
*Io e Jc stiamo andando allo skate park vieni anche tu?*
*Dieci minuti*
*Yay!*

Con lo stomaco vuoto torno in camera per prendere un paio di pantaloncini, un top sportivo, una camicia a scacchi e le scarpe e vado in bagno per cambiarmi ignorando chiunque in questa casa. Mi lego al polso una delle bandane di Taylor - ormai si è rassegnato al fatto che gliele frego sempre -, prendo lo skate ed esco di casa dirigendomi allo skate park.

«Bellezza!» urla Kian venendomi ad abbracciare
«Fermo dove sei»
«Uuh qui qualcuno si è svegliato dalla parte sbagliata del letto»
«Jc cos'hai in mano?» gli chiedo
«È la mia colazione»
«Che parola "mia" qui si condivide tutto bro» si intromette Kian
«Do ragione a Robert»
«Ehi come sai il mio secondo nome?»
«La prossima volta non lasciarmi il tuo portafoglio per pagare»

Agilmente frego al povero Jc un pezzo di brioche e la ingurgito prima che Kian o lo stesso Jc me lo possano prendere.

«Non commento» borbotta il riccio
«Mi sa che è meglio se andiamo via» dice a bassa voce Kian
«E perché? È un posto aperto a tutti, smetti di fare la femminuccia e facciamo vedere quanto siamo bravi!»

Salgo sul mio skate e vado a fare qualche trick su una delle rampe unendomi ad un gruppo di ragazzi.

«Ragazzina ti conviene tornartene a casa» mi consiglia uno dei ragazzi guardandomi dall'alto al basso
«Cos'è, hai paura che una ragazzina - come dici tu - sia migliore di te?»
«Oli vieni via di lì!» urla Kian
«Da ascolto al tuo amico»
«Ma fammi il favore»

Mi lego i capelli in una crocchia fatta un po' a caso e mi lancio, con lo skate, dalla rampa facendo un paio di trick solo che quando ne sto facendo uno cado dallo skate e lo sbruffone di prima scoppia a ridere seguito dai suoi amici.

«Se devi piangere vai a casa»
«Scusa ma chi ti credi di essere eh? Dio sceso in terra? Non mi sembra sai, fai anche pena» dico dopo essermi rialzata in piedi
«Chiudi quella bocca»
«Se no? Vai dalla mammina?»
«Oli» si lamenta Jc
«Zitto Caylen» borbotto

Il ragazzo che si crede una divinità scende dalla rampa e si avvicina a me con i suoi amichetti alle spalle.

«Ti conviene andare via»
«Credi di farmi paura?»
«Sei solo una stupida puttanella che se la crede»

Caro mio stai facendo lo sbaglio più grande della tua vita.

«Ian stai esagerando» si intromette uno dei suoi amici ottenendo solamente un'occhiataccia da parte di questo Ian
«Sai solo succhiare cazzi»
«Forse mi stai scambiando con tua madre»

Ian mi spinge facendomi cadere a terra, mi alzo velocemente e gli tiro un pugno dritto sul naso facendoglielo sanguinare.
Da quello spintone e da quel pugno è partita una rissa tanto da far chiamare la polizia da delle mamme preoccupate per i figli.

***

«Ti sei fatta arrestare?!» mi chiede adirato Matthew

Appena esco da qui strangolo Kian. Perché diamine lo ha chiamato quando gli avevo espressamente detto di non farlo?

«Cristo santo la smetti?»
«Dio ma ti sei vista? Hai il labbro spaccato, un livido sull'occhio destro e le nocche sanguinanti e ti lamenti del fatto che sono incazzato?»
«Perché Kian ha chiamato te?»
«Ti crea problemi?» ringhia sbattendo le mani sul tavolo
«Si perché gli avevo detto chiaramente di non farlo!»
«E perché?»
«Perché eri troppo occupato a parlare con la puttana che ti sei sbattuto!» urlo alzandomi in piedi

«Hanno pagato la cauzione puoi andare» ci interrompe un poliziotto
«Perfetto»

Esco da quella stanza opprimente, prendo il mio skate e me ne vado il più lontano possibile.

«Dove cazzo credi di andare?» mi urla contro Matthew
«Lasciami in pace»
«Tu sei pazza»
«Felice di essere pazza» gli rispondo girandomi verso di lui
«Possiamo parlare di cos'hai fatto?»
«Perché dobbiamo parlarne? Mi hanno arrestata per rissa in luogo pubblico fine» borbotto
«So tutto»
«Tutto cosa?»
«Il sogno»

Cameron sei un uomo morto.

«Non ti fidi di me vero?» mi chiede deluso
«Stronzate»
«Se ti fidassi di me quando ti ho chiesto di parlarmi del tuo incubo me lo avresti detto!»

Mi passo una mano sulla faccia e sospiro guardando negli occhi il ragazzo che amo.
Perché tra noi deve essere sempre così difficile comunicare?

«Magari non l'ho fatto perché non me la sentivo!»

Ci andiamo contro fino a quando uno dei due non dice basta.

«Tu non te la senti mai per niente!»
«Cosa vorresti dire eh? Che sono strana solo perché per una fottutissima volta non voglio parlare di come sto?»
«Io..» sospira «Non ho detto che sei strana. Hai capito male»
«Per te capisco sempre male» dico cercando di trattenere le lacrime
«Sai che c'è? Forse è meglio se ci prendiamo una pausa»

Non gli rispondo neanche, mi giro e inizio a correre sotto alla pioggia verso casa.

Another A Last StepOnde histórias criam vida. Descubra agora