Capitolo 14: No, no, no, no, no

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Matthew's Pov

Mi è sempre mancata in questi anni, non l'ho mai negato.

Sono stato di merda, ho pianto - non lo nego affatto -, mi sono rinchiuso in camera mia e non ne sono uscito per mesi e ora che è di nuovo qui con me mi sento come se fossi rinato, come se niente fosse mai accaduto, come se lei fosse rimasta sempre qui.

Mi sono sempre chiesto in questi anni se a lei fossi mancato anche solo un briciolo di quanto è mancata a me e la risposta non è negativa anzi è tutt'altro che negativa e ciò l'ho capito da come mi sta stringendo mentre dorme.

Farò di tutto pur di tornare con lei, qualsiasi cosa.

«Sai che è maleducazione fissare una persona?» sussurra tenendo gli occhi chiusi

Sorrido e le lascio un bacio sulla fronte mentre lei si stringe ancora più a me.

Merda.

«Suppongo che tu abbia un problemino» ridacchia

«Cristo santo»

Ma perché tutte a me?

La porta della mia stanza si spalanca sbattendo violentemente contro al muro e ciò fa aumentare la risata di Olivia mentre io vorrei solamente scappare dall'ira di Taylor e Aaron, Signore fa che non mi uccidano.

«Ho dovuto obbligare Samuel per farmi dire dove minchia eri e cristo ma dirmelo no eh?» borbotta Taylor

«Bro..

«Bro un cazzo! Pensavo di essere stato chiaro l'altro giorno ma a quanto pare non hai capito un cazzo, le devi stare lontano» mi intima «Olivia andiamo a casa»

«Taylor...»

«Aaron zitto»

Sappiamo tutti quanti che provare a contraddire Taylor in momenti di rabbia non è cosa buona infatti Olivia dopo essere scesa dal letto si infila le scarpe, prende il suo telefono e se ne va con i suoi fratelli.

Il karma è bastardo alcune volte.

Olivia's Pov

«Devi smetterla di intrometterti nella mia vita!» urlo contro Taylor appena entriamo in macchina

«Sei mia sorella! Non voglio che tu stia di nuovo male a causa di quell'imbecille!»

«Stiamo parlando del tuo migliore amico» dice Aaron «Olly è anche mia sorella ma io penso che..

«Tu non l'hai vista e sentita piangere a causa sua! Tu non sai un cazzo!» lo interrompe Taylor

Meno male che non guida lui sennò a quest'ora eravamo tutti belli che morti.

«Questo non vuol dire che non possa dargli un'altra possibilità! È la sua vita, vuole sbagliare? Lasciamola sbagliare se lei lo crede giusto» dice Aaron

Per il resto del viaggio verso casa siamo rimasti in silenzio, se avesse parlato un'altra probabilmente l'avrei ucciso a Taylor.

«Ma si può sapere cos'hai?» mi chiede Aaron «Se è per prima..

«Non.. Cazzo!» esclamo correndo poi in bagno per rimettere tutto quello che ho mangiato nel water

Appena finisco di rimettere l'anima mi tiro su da terra e mi sciacquo la bocca con dell'acqua del rubinetto per togliere quello schifo di sapore nauseabondo.

«Ma...

«Chi ha sboccato?!» urla Taylor dal corridoio

«Olly»

«Cristo ma.. Non è che sei incinta? Ti ha ingravidata quel figlio di puttana?!» urla Taylor irrompendo in bagno

«Non abbiamo scopato razza di deficiente! E fa sparire quelle patatine dalla mia vista»

«Chi sei tu?» dice Aaron

«Sbocca un'altra volta e ti porto in ospedale» dice Taylor ottenendo l'approvazione da parte di Aaron

Alzo gli occhi al cielo, esco dal bagno e vado nella mia camera per mettermi nel letto.

Ma che mi sta succedendo? Non sono mai stata così male.

«Sei diventata bianca nel giro di qualche secondo..» mormora Aaron mentre si avvicina a me

«Ho freddo...»

«Ma tu scotti!» esclama «Dove tieni il termometro?»

«No senti io la porto in ospedale, su piccola andiamo» dice Tay

***

Perché sono in ospedale?

Come ci sono arrivata?

«Si è svegliata! Chiamo il dottore!» esclama un'infermiera sparendo dalla mia vista che nel giro di pochi secondi ritorna con una donna che suppongo sia il dottore

«Perché sono qui?» chiedo in un sussurro che viene seguito da un gemito di dolore

«Abbiamo aspettato che ti svegliassi per sapere come agire.. Nelle due ore in cui sei stata incosciente abbiamo fatto delle analisi non troppo invasive e siamo arrivati alla conclusione che hai l'appendicite e volevamo avere il tuo permesso per l'operazione» mi spiega la dottoressa di cui ancora non so il nome

«Appendicite? Operazione? No, no, no, no, no»

«Se non ti opererai sarà ancora peggio»

«Quanto tempo c'è prima che la situazione peggiori?» chiedo

«Non c'è tempo, devi operarti»

Chiudo gli occhi e sospiro dandole poi il consenso per operarmi, io odio tutto ciò.

Nel giro di cinque minuti sono già in sala operatoria e mentre mi guardo sento le palpebre farsi sempre più pesanti.

***

«Lo volete capire che non sta morendo?» dice Nash ai miei fratelli e a Cameron che mi stanno guardando manco fossi una moribonda

«Tu sta zitto» esclamano all'unisono

«Nash, tesoro mio bello, portali via»

Ringraziando il cielo fa come gli chiedo e li porta via lasciando entrare Matthew.

«Tutto bene?»

«Non sto morendo, davvero»

«Non l'ho mai pensato»

«Vallo a dire a quei tre»

«Io... Volevo semplicemente vedere come stessi... Ti lascio riposare» dice accarezzandomi i capelli

«No... Rimani qui» sussurro prima di chiudere gli occhi

Another A Last StepWhere stories live. Discover now