12 Il ritorno di Zero

962 62 5
                                    

I due guerrieri erano pronti: Erza contro Midnight, il mezzogiorno contro la mezzanotte, il cavaliere contro la preghiera. Lo scontro vero e proprio ebbe inizio; la donna era potente, quello sì, ma il ragazzo dimostrava capacità magiche fuori dal comune. Lei colpiva e lui si difendeva, lui colpiva e lei si difendeva; era tutto così, una serie di azioni concatenate a favore e a sfavore per entrambi. Dopo una lunga serie di alti e bassi la donna aveva finalmente capito i punti deboli del suo nemico e lo dimostrò riuscendo a colpirlo con la lama.
"Sai Midnight" disse lei "ho capito quali sono i tuoi punti deboli".
"Io non ho punti deboli", rispose lui pacato.
"Sì invece. Il primo è che non riesci a deviare gli attacchi umani. Il secondo, è che puoi modellare lo spazio in un solo punto".
Anche se il suo sguardo rimase impassibile, Midnight non sembrava contento che qualcuno avesse scoperto le sue fragilità; come aveva fatto in precedenza, manipolò l'armatura di Erza e gliela fece stringere su sé stessa, ma la donna non stava soffrendo come prima.
Non urlò, né tentò di liberarsi. Misteriosamente, Midnight venne circondato da una cupola di spade magiche, e in mente non si dica venne bombardato da ciascuna, senza difendersi. Mentre Erza si liberava, sentì scoccare l'ora di un orologio; il gong era così potente che sembrava provenire dalla sua testa, martellandola come fosse una campana a nozze. Midnight in compenso rise come un matto, mutandosi in un mostro abnorme. Erza temette di capire: il gong che aveva udito era lo scoccare della mezzanotte; improvvisamente si sentì mancare e si ritrovò in un mondo rosso sangue. Non sentiva nulla: né dolore, né benessere. Soltanto paura. Ma aveva un piano.
"Non puoi nulla contro le mie illu-", disse Midnight, bloccandosi di colpo.
Erza infatti teneva l'occhio sinistro chiuso e, se l'illusione ottica avrebbe dovuto farle qualcosa, non accadde.
"Mi dispiace" disse "ma sono immune agli incantesimi oculari".
Con la forza della sua spada, si ribellò alla magia del nemico e lo colpì senza pietà. Con un solo colpo ritornò al mondo reale e, con sua grande gioia, Midnight era sconfitto.

Klodoa, lo scettro di Brain e settimo membro degli Oraciòn Seis, aveva cominciato a tremare di paura, perdendo la propria compostezza e l'arroganza che aveva dimostrato poco prima. Natsu, Lucy e Gray non comprendevano tale cambiamento di carattere.
"Midnight è stato sconfitto..." mormorò Klodoa "sta arrivando...il master...".
"Ma di che stai parlando?", gli domandò Natsu.
"Ora che anche Midnight è stato sconfitto, il sigillo di Brain si è disattivato, e Zero arriverà".
"Sii più chiaro", disse Gray.
"Brain possiede una seconda personalità chiamata Zero, rinchiuso dentro di sé con sei chiavi. Le chiavi erano tutti i membri della gilda, e ora che tutti sono stati sconfitti, Zero tornerà".
Era terrorizzato, ma divenne paonazzo all'improvviso, con lo sguardo che si bloccò alle spalle dei ragazzi. Il trio si voltò, vedendo la motivazione per cui Klodoa era tanto spaventato: c'era Brain, ma non sembrava lui; aveva stampato sul volto un ghigno feroce e gli occhi erano neri. Mirò al corpo privo di sensi di Jura, ma Gray lo protesse ereggendo una parete di ghiaccio; la magia di Zero era troppo potente, e il ghiaccio si distrusse come un castello di carte, colpendo in pieno il mago, facendolo svenire. Natsu e Lucy fecero la sua stessa fine.

"Vede master?" disse Klodoa a Zero, in cima al Nirvana a contemplare la gilda di Cait Shelter poco lontani da loro "Cait Shelter è veramente vicina a noi-".
Senza permettergli di finire di parlare, Zero distrusse lo scettro  schiacciandolo come un moscerino.
"Non m'importa se siamo vicini a Cait Shelter" disse "voglio soltanto distruggere tutto!".

To The Stars ~Nalu~Where stories live. Discover now