Capitolo 94

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Niall

Siamo a fine luglio, nel pieno dell'estate e infatti fa caldissimo. Anche Theo ha caldo, è come me e James, abbiamo sempre caldo anche d'inverno e infatti lo lascio in mutande per tutto il giorno. Fosse per me uscirei anche in mutande ma non si può, Theo in realtà potrebbe uscire in mutande, è un bambino nessuno sarebbe sorpreso di vederlo poco vestito ma non mi sembra il caso quindi lo lascio nudo solo quando siamo a casa, cioè la maggior parte del tempo perché Celine è al lavoro e noi ce ne stiamo a casa quasi sempre in piscina così siamo freschi.
Da quando Celine ha iniziato questa nuova specializzazione io ho deciso di prendermi una pausa dal lavoro per restare a casa con Theo, faccio il mammo. All'inizio mi piaceva, mi piace ancora perché amo mio figlio e amo passare il tempo con lui ma amo anche il mio lavoro, è quello che ho sempre voluto fare, mi permette di essere libero, di organizzarmi come meglio credo e mi permette di guadagnare molti soldi ma sopratutto mi rende felice, il mio lavoro mi rende felice, certo anche essere padre mi rende felice però mi piacerebbe tornare a lavorare ma per ora non si può, ho deciso di prendermi una pausa, senza scadenza in realtà, all'inizio doveva essere per un paio di mesi, giusto il tempo di trovare un modo per organizzarci poi però è durata di più, dura tutt'ora perché Cel è molto impegnata quindi ho allungato la mia pausa per stare con Theo.
La sua specializzazione, la seconda, dura solo un anno ma è forse peggio dei cinque precedenti perché a casa non c'è mai, ci vediamo la mattina di corsa e la sera ma è sempre troppo stanca anche solo per parlare quindi dopo che ha mangiato quello che le ho preparato ore prima va a farsi una doccia e poi si butta a letto. Sembra che siamo due estranei, due coinquilini e non è questo che io volevo per il mio matrimonio, non volevo vivere in casa con mia moglie e non vederla mai, non è questo che volevo ma è questo il nostro matrimonio negli ultimi mesi. Ha iniziato a fine gennaio, siamo a luglio e all'inizio anche se non ero felice di questa sua idea l'ho accettata, o almeno credevo di averla accettata ma non appena ho capito a cosa saremmo andati in contro ho capito che avevo ragione io, che non mi sarebbe piaciuta questa cosa, ci avrebbe portati a litigare di continuo, a non vederci mai, avrebbe portato, molto probabilmente, alla distruzione del nostro matrimonio, della nostra famiglia e nessuno dei due vuole questo ma a volte credo che il lavoro sia più importante di me e suo figlio per lei. So di non renderle la vita facile, so di essere sempre io il primo ad iniziare una discussione, dico cose che la feriscono ma non riesco a farne a meno, non riesco a trattenermi e dico quello che penso in maniera cattiva, tanto da far capire tutt'altro, me ne rendo conto ma non posso evitarlo, anche se vorrei.
Questa mattina, come tutte le altre, Celine è andata al lavoro alle 5, non mi sveglia neanche più ormai, ho imparato i suoi orari a memoria questo però non cambia il fatto che non appena sento la porta di casa chiudersi apro gli occhi, mi sveglio quando la sua sveglia suona ma apro gli occhi solo quando lei è fuori, ci stiamo evitando a vicenda, forse io la evito di più ma tra noi si è rotto qualcosa e nessuno dei due ha il coraggio di parlarne, nessuno dei due ha la forza per combattere a quanto pare. Non appena lei è fuori apro gli occhi e mi alzo dal letto consapevole di non riuscire più a riaddormentarmi e vado in cucina per preparare il latte a Theo, anche lui è mattiniero, non dorme tanto, la mattina si sveglia presto, a quanto pare non gli piace dormire e questo è positivo così mi tiene compagnia e mi sento meno solo.
Abbiamo appena finito di fare colazione, Theo ha bevuto il suo latte e io il mio caffè e ora siamo entrambi sul divano a guardare i cartoni. Sto per addormentarmi di nuovo quando sento suonare la porta così prendo Theo in braccio e vado ad aprire trovandomi davanti mia sorella con mia nipote che ormai ha 7 mesi, cresce velocemente.
'Ehi.' Dico facendola entrare per poi baciare entrambe.
'Buongiorno Nini.' Dice lasciando un bacio a Theo.
'Che ci fai qui?' Chiedo chiudendo la porta alle mia spalle. 'Dove hai lasciato James?' È strano che non è con sua madre.
'James è da Harry e Grace, lui e Ethan passano le giornate in piscina o da noi o da loro.' Dice sedendosi sul divano. 'E poi sono qui perché volevo passare un po di tempo con il mio fratello preferito.' Dice mentre la raggiungo.
'Sono il tuo unico fratello.' Le faccio notare.
'Dettagli Nini, dettagli.' Mi liquida subito. 'Che stavate facendo?' Chiede.
'Nulla.' Dico. 'Quello che facciamo ogni santo giorno.'
'Quando smetterai di avercela con Cel sarà troppo tardi.'
'Io non ce l'ho con lei.' Mi difendo.
'Ogni scusa è buona per attaccarla, la provochi in continuazione e ogni volta che ne hai l'occasione le fai capire, tra le righe, che lei a casa non c'è mai.'
'Non c'è mai davvero però.'
'È al lavoro Niall, non in giro a fare shopping. Non passa le sue giornate in giro per il centro ma in ospedale a fare il suo lavoro.'
'Lei lavora e io faccio il mammo.' Dico poggiando Theo sul tappeto davanti a noi, accanto a Am.
'Sei tu che hai deciso di restare a casa.' Dice. 'Lei non ti ha chiesto di rinunciare al tuo lavoro, non ti ha chiesto di restare a casa.'
'Infatti l'ho deciso io ma chi sarebbe rimasto a casa con Theo?' Chiedo.
'Lo hai deciso tu ma se ne avessi parlato con lei avreste potuto trovare una soluzione.'
'Vive in ospedale praticamente, torna a casa a mezzanotte se non più tardi e alle cinque di mattina è di nuovo fuori. Non ci vediamo mai, se non due minuti la sera e neanche parliamo più.' Dico. 'Siamo due estranei.'
'Non è colpa di Cel.' Afferma. 'Tu sei mio fratello, sai che sarò sempre dalla tua parte ma sei arrabbiato con lei, così tanto che vedi solo nero davanti a te, non vedi più tua moglie e la madre di tuo figlio ma un'estranea e non è colpa sua perché credimi lei sta facendo di tutto per far funzionare le cose, sta facendo del suo meglio e tu sai solo urlarle contro.' Dice. 'Smetti di urlare, smettila di provocarla, smettila di farle male Niall perché lei sopporta, incassa il colpo ma non ci riuscirà per sempre e se non vuoi che il vostro matrimonio si distrugga smettila di farle la lotta e inizia a parlare con lei.' Conclude.
'Pensi che per me sia facile? Pensi che mi piaccia litigare con lei ogni santo giorno? Pensi che io sia felice di non vederla mai e non parlare più con lei? Sono mesi che non ci baciamo, sono mesi che non la tocco come vorrei e Dio solo sa quanto è difficile guardarla ma vedere un'estranea invece che mia moglie.' Dico. 'Sono passati due mesi dall'ultima volta che ho fatto l'amore con mia moglie, sono due mesi che non ci tocchiamo più. Dopo quella notte neanche ci siamo più baciati perché anche mentre facciamo l'amore sembra di farlo con un'estranea e non voglio questo, non voglio fare l'amore con una donna che non è mia moglie, e lei, in questo momento, non è mia moglie.' Concludo.
'Non è facile per nessuno, ecco perché ti sto dicendo di smetterla di lottare, smettila con questa guerra perché ne uscireste entrambi sconfitti, Theo ne uscirebbe sconfitto e so che non volete questo.' Detto questo prendo Am e si alza dal divano avviandosi alla porta. 'Pensaci bene Niall.' Afferma per poi aprire la porta. 'Smettila di farle la guerra.' Dice per poi baciarmi la guancia e andare via lasciandomi di nuovo solo con mio figlio.

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