12.

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"Hey Harry dove sei stato? Non puoi immaginare cosa é successo" lo accolse Ron appena rientrò in Sala Comune.
"Cosa è successo?" Chiese Harry risvegliandosi dai suoi pensieri.
Hermione fu più veloce a parlare, per evitare che il rosso sbagliasse approccio
"Si tratta di Cho..." a quel nome Harry sospirò sedendosi su una poltrona, preparandosi ad ascoltare "Prima non ti abbiamo trovato in camera, così siamo scesi a cercarti e l'abbiamo trovata davanti alla Signora Grassa..." la riccia esitò, così Ron le rubò la parola "Ha cominciato a dare di matto, dicendo che ogni volta che ha bisogno di te o ti deve parlare non ci sei mai. Ci ha chiesto dov'eri, noi non lo sapevamo così è corsa via infuriata...sei nei guai"
Harry si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi con l'indice e il pollice della mano libera "Adesso mi tocca andare da lei..." era sfinito dopo quella lunga giornata e non ne poteva più di imprevisti e drammi. "In effetti Harry...anche noi ci siamo accorti che la stai evitando" disse cautamente Hermione. "Non la sto evitando" rispose insicuro Harry, rimettendosi gli occhiali ed evitando di guardarla negli occhi. Ovviamente Hermione diceva la verità. Da quando Harry aveva cominciato a pensare a Malfoy, la corvonero aveva perso ogni suo fascino, quello che lo attraeva tanti mesi fa. Aveva pensato di liberarsene ma non se la sentiva ancora di far uscire allo scoperto la sua omosessualità. In effetti la stava usando, ma aveva già provveduto ai sensi di colpa pensando che in fondo lei aveva fatto lo stesso con lui. Dopo la morte di Cedric , Cho si era sentita persa ed era corsa dal primo ragazzo che sembrava nutrire degli interessi per lei, per sfogare i suoi turbamenti: Harry.
Ormai lui si era reso conto di ritenerla una persona superficiale, in cerca di attenzioni con i suoi piagnistei.
Decise di continuare con le bugie; non lo facevano sentire a posto con la coscienza, ma al sicuro si.
"Ragazzi per la verità lei si è rivelata da subito un po' appiccicosa. È pur sempre la mia prima ragazza, devo abituarmi alla vita da coppia e al fatto che abbia affrettato un po' le cose, tutto qua." Rispose tamburellando le dita sulle ginocchia. Ron sembrò soddisfatto della risposta, ma Hermione non aveva ancora finito "Non è solo questo. In questi giorni ci sembri un po' assente. Molto pensieroso. Sappiamo di tutto quel che ti sta succedendo e anche che Tu-sai-Chi influisce spesso sul tuo stato d'animo, ma penso ci sia qualcos'altro che non sappiamo e che ti crea agitazione." L'enorme empatia di Hermione stupì ancora una volta Harry che non potè fare a meno di sorridere per la sua grande dote "No. Apprezzo che vi preoccupiate per me, ma a parte quello che già sapete, nulla mi preoccupa" a quel punto Ron intervenne, appoggiando una mano sulla spalla dell'amico "Se ti serve, ci siamo sempre per te"
"Lo so. Vi voglio bene ragazzi"  i tre finirono per abbracciarsi, facendo concludere al meglio la giornata.
-
Era passata ormai una settimana dalla relazione platonica intrapresa con Malfoy. I due si incontravano qualche volta tra le diverse lezioni per scambiarsi qualche gesto eccitante o semplicemente per darsi un bacio veloce.
Harry aveva anche parlato con Cho e l'aveva convinta che non c'era niente di strano in lui. Inoltre Piton sembrava aver interrotto qualsiasi contatto con lui, anche durante le lezioni, ed a Harry andava bene così.
Dopo questa settimana piuttosto agitata era finalmente arrivato il weekend ed Harry aveva in programma di vedersi con Cho, per farla stare tranquilla per un po'.
"Hermione smettila" esclamò Harry all'uscita dalla sala Comune. Lui si era messo di nuovo la camicia elegante di Ron e la riccia stava decidendo se alzargli o abbassagli il colletto, torturandogli il collo. "Devi essere perfetto. Ok, colletto basso. Questa camicia di sta divinamente" disse infine fermandosi a guardarlo e suscitando a Ron uno sguardo truce. "Vorrei ricordare che quella è mia" puntualizzò il rosso indicando il petto di Harry "Certo Ron, sono sicura che stia veramente bene anche a te" rispose Hermione capendo il punto e arrossendo leggermente. Anche il colorito di Ron cambiò impercettibilmente. "Ok, se avete finito, io vi saluto" si intromise Harry non potendo evitare di fare un sorriso complice all'amico. Poi li lasciò soli e raggiunse la Sala Grande.
Il suo sguardo vagò per gli studenti di tutte le casate, in cerca di una testa castana. Come ci si può immaginare, invece di lunghi capelli scuri, Harry intercettò una chioma liscia e color platino aggirarsi tra la folla. Sorrise al ragazzo, che aveva già ricambiato lo sguardo, e riprese la sua ricerca.
"Harry Ciao!" Cho era comparsa davanti a lui e lo aveva richiamato appoggiandogli una mano sul braccio.
"Ciao..." la mora lo abbracciò stretto lasciandoli anche un bacio sulla guancia "Andiamo?" Harry annuí distratto e la seguì fuori dalla sala.
Intanto quella scena era stata seguita attentamente da due occhi grigi che ora sprizzavano saette d'odio verso la Corvonero. Malfoy non capiva perché avesse cominciato ad odiare tanto quella ragazza, ma presto lo avrebbe fatto.
La coppia raggiunse le sponde ghiacciate del lago nero. Era una giornata molto fredda ed Harry dovette stringersi davanti alla bocca la sciarpa rossa e oro. Si sedettero vicini e guardarono l'acqua scintillare sotto il sole di Febbraio. "Sono contenta di passare del tempo con te" lo informò Cho dopo qualche minuto stringendogli il braccio a se. "...Eh? Si anche io" rispose Harry risvegliandosi dal torpore creato dalla debole luce del sole. Il suo sguardo vagò per tutto il lago e la foresta davanti a loro. All'improvviso una mano fredda gli spostò la sciarpa dal viso e Cho si precipitò a baciarlo. Harry resistette al contatto, guardando gli occhi chiusi della ragazza, poi cambiò visuale e notò qualcosa che gli fece avere un motivo per interrompere il gesto.
Dalla capanna di Hagrid, rimasta vuota per mesi, spuntava del fumo denso. Il mezzo gigante era stato assente per tutto quel tempo senza un motivo apparente e ora sembrava essere tornato. "Hagrid!" Esclamò Harry allontanando la ragazza con una spinta e alzandosi in piedi "Cosa?" Chiese Cho visibilmente confusa "Hagrid è tornato!"
"Mi fa piacere ma..." fu interrotta ancora bruscamente "devo avvertire gli altri" Harry fece per correre via ma fu fermato dalla mora "No tu non scappi. Per lo meno mi riaccompagni al dormitorio dei Corvonero" il ragazzo accettò e si lasciò prendere sotto braccio.
Arrivati davanti all'entrata segreta del dormitorio Harry le lasciò un bacio veloce sulla guancia e si girò per andare "aspetta. Solo un attimo. Devo darti una cosa"
"Ma..." brontolò Harry  nervosamente
"Tranquillo, il tuo Hagrid non scappa" tentò di rassicurarlo la ragazza prima di sparire dietro l'entrata.
Non ne sarei così sicuro pensò Harry appoggiandosi al muro e mordendosi nervoso l'unghia del pollice.
"Potter, cosa stai facendo?" Harry sussultò e si girò verso quella voce "Ciao Malfoy, aspetto Cho" rispose indicando con un gesto della testa l'entrata. "Ah si. La tua copertura" disse il biondo stuzzicandolo. Questo aspetto della serpe faceva ricordare ad Harry l'enorme sipario che li divideva dal provare qualcosa l'uno per l'altro. Malfoy amava trovare i punti deboli dell'altro e usarli contro di lui.
"Non chiamarla così" pregò Harry guardandosi le scarpe e sentendosi colpevole. Malfoy lo ignorò e cambiò argomento "Adoro come ti sta questa camicia" disse accarezzandogli il bicipite visibile sotto il tessuto azzurro e avvicinandosi un po' "So che non riesci a resistere al mio fascino, ma questo non è il momento" rispose Harry ridendo afferrandogli il polso.
"Giusto, hai di sicuro di meglio da fare" disse Malfoy indicando l'entrata del dormitorio e facendo una smorfia.
Harry alzò gli occhi al cielo ed incrociò le braccia al petto "Comunque ho una gran voglia di toglierti di dosso questo straccio, quindi sta sera vieni davanti al mio dormitorio. E non cambiarti." Continuò il biondo passandogli accanto e sfiorandogli la coscia con la mano prima di andarsene.
Harry avvampò e riprese ad aspettare, più tranquillo.
"Eccomi!" Dopo qualche minuto Cho era tornata stringendo tra le mani un pacchetto rosso "Quando l'ho vista ti ho pensato e ho deciso di prendertela" lo informò consegnandoglielo.
Harry lo aprì e dentro ci trovò un'orrenda camicia viola e a fiori bianchi. "...Wow...grazie" disse Harry trattenendosi dal fare una smorfia di disgusto "Mi avevi detto che le camicie più belle te le prestava Ron, così te ne ho presa una tutta per te" disse entusiasta la ragazza prendendo il tessuto tra le mani e aprendoglielo davanti per farglielo vedere meglio.
Harry cominciò a sentire una punta di panico in fondo allo stomaco. La ragazza stava facendo sul serio e lui si sentiva in trappola. "Ti piace?" Chiese titubante vedendo la faccia poco convinta del suo ragazzo "si sì, molto" rispose lui tentando un sorriso.
Per evitare di farsi prendere dal panico la baciò con trasporto, realmente commosso dal suo gesto di gentilezza.
Cho sorrise e avvicinò di più il tessuto al suo volto "Hai letto qui?" Harry si sistemò gli occhiali per poi allontanarsi con orrore dalla camicia; sul taschino a sinistra era cucita una frase:
Proprietà privata.
Non avvicinarsi
Allora capì che Cho lo voleva per esibirlo come un trofeo. Di nuovo il senso di colpa si placò nelle sue viscere, permettendo alla rabbia di risvegliarsi.
La ragazza rideva e lo guardava divertita "Cosa..." Harry non sapeva cosa dire. Avrebbe voluto mandarla al diavolo, ma a questo punto voleva che la vendetta fosse più dolorosa possibile. Quella ragazza era un disastro, era riuscita ad essere peggio di Malfoy
"È divertente! La metti quando usciamo insieme e io sto tranquilla" continuò lei allegra non notando lo shock del ragazzo.
Harry decise di non discutere, aveva fretta. "Bene. Grazie ancora, devo andare" disse salutandola con la mano, afferrando la camicia e correndo via.
——

Voi cosa ne pensate? Come vi sentireste se un ragazzo vi usasse come copertura perché non ha ancora il coraggio di fare outing?
Sinceramente a me non darebbe fastidio...anzi!! 😱😏😏😜

La travolgente verità    -DRARRY-حيث تعيش القصص. اكتشف الآن