13.

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Harry corse a perdifiato per tutto il castello in cerca dei suoi amici.
Li trovò entrambi in biblioteca (stranamente) e li raggiunse raggiante "Ragazzi! Ragazzi! Hagrid è tornato!" Gridò facendosi sgridare dalla bibliotecaria.
"Come?" Esclamò Ron alzandosi in piedi e sorridendo "Venite, su!" Gli incitò Harry vedendo Hermione ancora seduta al suo posto.
Così si precipitarono fuori dal castello, scendendo la gradinata che portava alla capanna di Hagrid, il loro più grande amico al castello; colui che aveva introdotto Harry in quel meraviglioso mondo magico.
Bussarono ripetutamente ed energicamente alla grande porta finché il gigante non aprì con in mano una balestra "chi va la?"
"Hagrid siamo noi!"
"Oh Ragazzi!" Gli fece entrare e i tre lo abbracciarono riempiendolo di domande.
"Hey calma! Anch'io sono felice di vedervi!" esclamó Hagrid sorridendo raggiante.
"Ma dove sei stato?" Gli chiese Hermione sedendosi su una delle sue sedie giganti "È una lunga storia. Non dovrei nemmeno dirvelo..."
Il mezzo gigante prese una teiera, sempre della sua portata e mise a bollire il thè. Harry lo guardò meglio e notò che era ricoperto di botte e lividi in volto. " cosa ti è successo?" Domandò lui.
Hagrid insistette ancora sulla segretezza della sua missione, ma sappiamo tutti che il buon gigante non resisteva nel raccontare le storie più interessanti; Così, alla fine,cominciò il suo racconto: il viaggio con la sua amata Madam Maxime per cercare i giganti all'est prima che Voldemort gli raggiungesse.
La pericolosità di quel viaggio era stata estrema, ma erano riusciti a tornare entrambi sani e salvi.
"Wow Hagrid!" Esclamarono i tre alla fine della storia.
"Eh si. Potete dirlo forte" rispose il mezzogigante prendendo uno dei suoi biscotti spaccadenti e addentandolo.
"Sono felice che tu sia tornato" disse Hermione allegra "Anche io. Ma ho paura che la Umbridge, ...la nuova professoressa...voglia già cacciarmi"
I tre si guardarono preoccupati. In effetti aveva già mandato via la professoressa Cooman senza mezzi termini, e se il preside non fosse intervenuto, non sarebbe neanche potuta rimanere nel castello.
"Penso che finché c'è Silente, sei al sicuro" provò s rassicurarlo Ron.
"Il ministero si sta infiltrando sempre di più ad Hogwarts...manca poco che quella donna prenda il suo posto" rispose Hagrid drammatico.
Harry decise di cambiare argomento, chiedendogli come stesse Madam Maxime. Quell'errore gli costò una buona mezzora di chiacchiere sulla bellezza e magnificenza di quella mezzagigante.
Quando la luce del tramonto entrò dalla finestra, i tre decisero che si era fatto tardi, così salutarono il loro amico e ritornarono al castello, contenti di averlo rivisto.
La giornata era quasi conclusa. Ad Harry mancava solo un impegno che lo agitava un po': incontrare Malfoy.
-
Harry camminava lentamente per il castello, sulla strada per il dormitorio dei Serpeverde, pregustandosi l'arrivo.
Prima era passato nella sua Sala Comune per togliere la sciarpa e il cappotto, tentare di pettinarsi un po' quel groviglio di capelli e aggiungere una spruzzata del suo profumo a quella che aveva già messo quella mattina (come ogni mattina). Esatto, si era sistemando per vedere Malfoy. Non aveva voluto pensarci troppo alla stranezza della cosa e lo aveva fatto con naturalezza. Aveva dato una scusa ai suoi amici e si era incamminato solo.
Vide da lontano il punto d'incontro e anche il ragazzo biondo che usciva dal passaggio segreto. Era perfettamente in ordine, come sempre: i capelli d'argento tirati all'indietro con del gel profumato, un completo verde scuro e il portamento da principe. Harry si avvicinò e notò che il suo profumo sembrava più forte del solito. Quindi anche lui aveva provveduto a sistemarsi per quell'incontro.
E fu in quel momento che Harry si accorse che quello era il loro primo appuntamento. Si erano già visti quella settimana, ma solo con incontri casuali e brevi, dove avevano parlato ben poco.
Si sentì arrossire, ma scrollò le spalle e disse con voce leggermente rauca "Ciao" ,il biondo alzò il mento in segno di saluto.
Rimasero a guardarsi per un po' senza sapere bene cosa fare. Harry riusciva solo a pensare a quanto fosse bello e quanto il verde scuro risaltasse la sua pelle di porcellana.
Infine si decise a prendere tutto il suo leggendario coraggio e a fargli un complimento, come lui aveva fatto quel pomeriggio.
"Quel completo... ti sta veramente bene" disse scrutandolo dalla testa ai piedi e leccandosi, senza rendersene conto, il labbro inferiore.
Malfoy ghignò "Lo so" e si avvicinò a lui afferrandogli il colletto della camicia. Harry credette per un attimo che si sarebbe già  lanciato sulle sue labbra, invece si limitò a sistemarglielo; gesto molto dolce e assolutamente inusuale da parte sua.
"Andiamo?" Chiese il biondo allontanandosi di qualche passo per guardarlo negli occhi.
"Dove?"
"Lo vedrai"
Quello lo superò e cominciò a camminare, Harry gli stette dietro per tutto il tempo. La serpe respirava piano per sentire i passi del moro e assicurarsi che lo stesse seguendo; Harry gli ammirava la schiena, le gambe, il fondoschiena e il portamento.
Non si accorse di quanto tempo ci impiegarono, ne fece caso alla strada che fecero, ma presto si ritrovarono in una sala, probabilmente in disuso da anni, nei sotterranei. Entrarono ed Harry sgranò gli occhi per abituarsi al buio. Solo degli spiragli di luce provenienti dai muri o da sotto la porta permettevano di vedere qualcosa. Faceva piuttosto freddo, nuvolette di vapore uscivano dalle loro bocche.
Harry si strinse nelle spalle proprio mentre Malfoy si girava verso di lui, così egli lo notò. Fece un ghigno soddisfatto e disse "Tranquillo, tra poco non avremo più freddo" in effetti dopo quell'affermazione Harry si sentì le gote bollenti.
"Come hai trovato questo posto?" Chiese vagando per la stanza circolare e vuota (solo alcuni banchi mezzi rotti giacevano sul fondo a ridosso dei muri)
"Durante uno dei miei giretti notturni. Ho pensato fosse molto appartata e ti ci ho portato"
Ad Harry venne in mente la stanza delle Necessità. Pensò di vantarsene senza rivelarla del tutto "conosco un luogo mille volte meglio: illuminato, caldo ed è quasi impossibile accedervi"
Malfoy alzò gli occhi al cielo e rispose ironico "Ma guarda, Potter che ritiene di essere migliore anche nel trovare buchi come questi" e allargò le braccia guardandosi intorno.
Harry sospirò creando una nuvoletta più grande.
Ad entrambi cominciavano a venire i brividi di freddo. Malfoy si strinse le braccia al petto e cercò di non incrociare il suo sguardo.
"Senti, vuoi discutere o vuoi...come dicevi? Togliermi questo straccio di dosso?" Chiese infine Harry alzando un sopracciglio e prendendo tra l'indice e il pollice l'orlo della camicia.
Malfoy rise e lo guardò mordendosi il labbro inferiore sensualmente, ma non si mosse.
Sembrava che entrambi non riuscissero a rilassarsi e lasciarsi andare, d'altronde non si erano mai trovati apposta per appartarsi.
Ad Harry venne l'idea di far comparire uno stereo che trasmetteva una musica dolce e rilassante. Si avvicinò al biondo e lo prese per i fianchi cominciando a dondolare a destra e sinistra. L'altro sorrise leggermente imbarazzato e appoggiò le mani sulle sue spalle.
Per qualche minuto ballarono cullati dalla musica,guardandosi: i luccicanti smeraldi si incrociavano alle turbinose nuvole grigie. Malfoy sussurrò beffardo all'orecchio di Harry "Da dove viene questo romanticismo?" Il moro lo avvicinò ancora di più a se e rispose "Shh, è solo un preliminare, per scioglierci un po'"
Così ripresero a guardarsi e a dondolare lentamente.
Questa volta Malfoy si fece trasportare dalla musica e appoggiò la testa sull'incavo del collo di Harry.
Lasciò dei baci veloci sulla pelle tiepida e fece scorrere le mani lungo la sua schiena, cingendolo poi in un abbraccio.
Harry fece scivolare le mani sulle cosce del ragazzo e lo avvicinò ancora.
Inspirò l'aria carica del profumo fresco di gelsomino del biondo e rilassò le spalle.
Dopo qualche minuto, musica alla radio cambiò, le note dolci e tranquille divennero più ritmate ed energiche, come se il DJ avesse intuito i desideri dei due amanti.
Si guardarono con un'espressione quasi di sfida e finalmente si unirono in un bacio appassionato.
I due si scontravano e si accarezzavano con trasporto ed energia, prendendo brevi respiri ogni tanto.
Harry appoggiò le mani sulle spalle di Malfoy e con un salto gli intrecciò le gambe alla vita . Il biondo lo spinse contro il muro per riuscire a tenerlo sollevato, senza mai interrompere l'inseguimento delle due lingue.
Harry affondò le dita tra i capelli lisci e lucenti di Malfoy, gemendo dentro la sua bocca.
Infine Harry interruppe il contatto, provocando uno sguardo deluso a Malfoy, ma lo fece per sbottonarsi lentamente la camicia, lasciando che il biondo scoprisse pian piano ogni muscolo del suo petto.
Malfoy socchiuse la bocca e appoggiò le labbra sul suo torace, provocando ad Harry un brivido di piacere; sentiva il calore del suo respiro sulla pelle.
Tutta la parte scoperta del suo corpo venne ricoperta di baci, scanditi dal gemere di entrambi.
Finito il suo operato Malfoy ricominciò a baciarlo, premendolo sempre di più col corpo contro la parete gelata.
Harry si staccò e inclinò la testa all'indietro per permettere al biondo di ispezionare con la lingua e le labbra il suo collo.
Rimasero così ancora per qualche minuto, poi Malfoy lasciò la presa facendolo ritornare in piedi, Harry era di nuovo più basso di lui.
La serpe si tolse la giacca verde e Harry non perse tempo per sbottonargli la camicia nera, con così tanta foga che saltò un bottone.
Oramai entrambi non potevano più nascondere la loro eccitazione per via dei rigonfiamenti visibili nei loro pantaloni.
Si slacciarono le cinture a vicenda e...
Sentirono una voce gracchiante e sgradevole provenire da fuori la porta.
"Che succede Mrs Norris? Hai sentito degli studenti fuori dai loro letti?"
Per quanto erano rimasti lì? Era così tardi che Gazza stava già facendo i suoi giri per beccare e punire gli studenti?
Ai due venne il panico, Harry interruppe la musica dello stereo e si guardarono intorno per trovare un nascondiglio quando Harry si ricordò di aver portato il suo mantello dell'invisibilità.
Lo tirò fuori dalla tasca dei pantaloni e Malfoy lo prese senza esitazione, tirò Harry per un braccio sedendosi per terra e nascose entrambi.
Giusto in tempo, perché la porta si stava aprendo facendo entrare il fascio di luce della torcia di Gazza.
Il vecchio guardiano ispezionò tutta la stanza, illuminando anche il punto dove i due si erano accucciati.
Respiravano a fatica, erano ancora senza fiato.
Alla fine Gazza constatò che la sua gatta si era sbagliata, così uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Harry e Malfoy uscirono dal loro nascondiglio. Il moro si accorse che la sua bacchetta era scivolata sotto uno dei vecchi banchi, così si chinò per prenderla mentre la serpe si rialzava guardandolo (indovinate cosa).
Quando furono uno davanti all'altro, si scoprirono entrambi arrossiti e in disordine: Malfoy con dei ciuffi di capelli fuori posto e la camicia aperta stropicciata; Harry con gli occhiali pendenti di lato, la camicia aperta che lasciava una spalla scoperta.
Si rimisero a posto il più possibile e velocemente, senza guardarsi o parlarsi.
Alla fine uscirono dalla stanza e rimasero uno davanti all'altro "Bene...io...v...vado" disse Harry poco chiaramente. Malfoy tentò l'espressione più menefreghista che potè e rispose "come vuoi" prima di allontanarsi definitivamente da lui.
Harry, mentre tornava al buco del ritratto non potè fare a meno di pensare e se Gazza non fosse arrivato, fin dove ci saremmo spinti?

La travolgente verità    -DRARRY-Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang