20.

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Entrare in sala grande per Harry, il giorno dopo, fu molto difficile.
La sua voglia di guardare verso Draco per sorridergli raggiante, veniva frenata dall'obbligo di segretezza. Chiunque avrebbe notato Harry Potter sorridere a Draco Malfoy, reputandola una cosa molto strana.
Si costrinse a non guardare verso il tavolo dei Serpeverde e camminò verso i suoi amici a testa bassa.
"Ciao Ragazzi"
"Ciao. Amico oggi c'è la semifinale con i Tassorosso! Se vinciamo con loro, finiamo contro i Serpeverde in finale!" Gli ricordò subito Ron con la bocca ancora piena. Harry si sedette sospirando e si accorse di avere le farfalle nello stomaco.
Certo, l'ansia non era nemmeno paragonabile a quella che aveva provato un anno prima per il torneo Tremaghi, ma non poteva di sicuro rimanere indifferente.
In quel momento si presentò al loro tavolo Luna Lovegood, la ragazza di Corvonero che aveva partecipato a tutte le lezioni dell'ES e aveva fatto capire a Harry l'esistenza dei Testral.
"Ciao" salutò la ragazza dagli occhi sognanti e distratti. Portava in testa un enorme e bizzarro cappello a forma di testa di leone. "Tifo per voi oggi" aveva annunciato facendo un sorriso timido.
Harry sorrise di rimando e notò che Neville, accanto ad Hermione, era arrossito.
"Buona fortuna" disse poi prima di andarsene, catturando l'attenzione di tutti i tavoli.
Hermione alzò gli occhi al cielo, dopo quella strana comparsa e cambiò discorso "Non per deprimervi...ma..."
Ron inghiottí un pezzo di pollo e la guardò prendendole la mano; cosa che non passò inosservata ad Harry, "Allora non dire niente" la riccia guardò male il rosso e decise di starsene zitta e di raccontare l'accaduto dopo la partita.
Harry mangiò poco e in fetta, ma in fondo si sentiva pronto.
Appena ebbe finito salutò i suoi amici e raggiunse gli spogliatoi per il discorso pre-gara di Angelina, che sarebbe stato di sicuro più corto di quelli che faceva di solito Oliver Baston.
Arrivò e si cambiò in fretta con gli altri, mentre aspettavano il capitano.
"Sei pronto Harry? Vogliamo un colpo di scena, come quella volta con i Serpeverde e Malfoy" Fred lo aveva raggiunto già vestito, mente lui si infilava la maglietta rossa. Appena sentì il cognome di Draco il cuore mancò un battito "Em...si ci proverò" rispose sorridendo ai gemelli "Porteremo a casa la coppa!" Intervenne George, sempre accanto al fratello. I due Weasley fecero l'occhiolino ad Harry e Fred continuò "In fondo tu, sai come vincere una coppa" Harry ricordò subito la coppa Tremaghi che aveva vinto al torneo, accompagnata da un bel gruzzolo che aveva donato ai gemelli per il finanziamento del loro negozio di scherzi. Ricordò anche il modo in cui l'aveva vinta, ma si scrollò le spalle e ricambiò l'occhiolino, continuando a vestirsi.

Angelina entrò quando si fu accertata che tutti fossero vestiti e fece un bel discorso di incoraggiamento, ricordando anche le tattiche di gioco, breve e conciso, che tutti apprezzarono.
Poi la squadra entrò in campo e aspettò gli avversari.
Lo sguardo di Harry vagò per le tribune festose: notò subito Luna con il suo cappello, il rosso dei capelli di Ron accanto ad Hermione  e dall'altra parte del capo il biondo platino di Draco.
Incrociò il suo sguardo e si trattenne dal fare un cenno qualsiasi.
Draco sorrise titubante e ad Harry questo bastò per affrontare la partita.
I Tassorosso si presentarono e la gara ebbe inizio.
Harry si alzò in volo e tenne gli occhi aperti per scorgere lo sfuggente boccino d'oro.
Doveva assolutamente vincere, ci teneva molto a finire in finale con i Serpeverde e giocare con Draco.
Il pensiero di quel ragazzo l'aveva distratto per un attimo, così decise di non volerci pensare più.
Riprese a volare sicuro e agile per il campo, seguendo la partita e la telecronaca di Lee senza guardare le tribune.
Voleva assolutamente vincere anche per fare una bella figura con Draco.
Quando si accorse di ciò che voleva arrossì violentemente e  notò in ritardo che il cercatore dei Tassorosso era partito in picchiata per seguire un flash dorato davanti a lui.
Harry non perse tempo e lo raggiunse, standogli alle calcagna, certo di voler vincere.
Fece una piroetta con la scopa e riuscì a superarlo. Sorrise sotto ai baffi chiedendosi se lui lo avesse visto, ma poi scrollò la testa e riprese l'inseguimento.
Ormai il boccino era a pochi passi da lui così allungò la mano, ma non era abbastanza vicino, decise quindi di lanciarsi dalla scopa e riuscì ad affermarlo, cadendo però nel vuoto.
Sentì delle grida ovattate prima di svenire, con il boccino tra le dita salde.

La travolgente verità    -DRARRY-Where stories live. Discover now